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Una vita di valore La terza lettura del terzo volume sui caratteri cinesi parla di un paio di famosi letterati coreani del passato che furono talmente presi dai caratteri cinesi da attribuire anche ai versi degli animali un significato. Le due frasi citate si trovano negli scritti di due grandi filosofi cinesi, la prima negli Analecta di Confucio e l'altra nei Discorsi di Mencio. L'intento che questi letterati avevano nel far notare il collegamento fra il suono della pronuncia coreana di quelle frasi cinesi e i versi degli animali in questione (una rondine e una ranocchia) fu chiaramente giocoso, ma non si esclude che la cosa sia stata fatta anche per dimostrare la propria profonda conoscenza dei classici cinesi. | |
우리의 옛 선인들은 자연의 현상이나 동물들의 울음소리까지도 자신들의 학문 세계로 끌어들여 학문의 즐거움과 여유를 발견하곤 하였다. ![]() 연암(燕巖) 박지원(朴趾源)이 하루는 빨랫줄에 앉아 지저귀는 제비를 보고는, 제비가 '논어(論語)'의 한 구절을 외운다고 칭찬하였다. 또, 지봉(芝峯) 이수광(李睟光)은 어느 날 밤, 잠자리에 들다가 맹꽁이가 우는 소리를 듣고는, 맹꽁이가 '맹자(孟子)의 한 구절을 외운다고 칭찬하였다. <이가원, '맹자가 우리 문학에 끼친 영향의 가지가지'> | |
La rondine che citava gli Analecta di Confucio I nostri antichi predecessori avevano scoperto il piacere e la portata dei caratteri cinesi e trascinavano nel loro mondo di ideogrammi perfino i fenomeni della natura e i versi degli animali. Yŏn'am Pak Chi-wŏn [1737-1805] narrava ammirato che un giorno vide una rondine che cinguettava poggiata su una corda del bucato e che citava una frase degli Analecta di Confucio. “Chijiwijiji pujiwibuji sijiya. (Dire che si conosce quel che si conosce e
dire che non si conosce quel che non si conosce, questo è sapere.)” <Sezione “Wijŏng”> E ancora, una sera Chibong Yi Su-gwang [1563-1628] entrato nel letto, udì il gracchiare di una ranocchia che citava una frase dei Discorsi di Mencio. “Tongnangnak yŏinnangnak sungnak? (Fra il godere la musica da soli e il godere la musica assieme ad altri, quale delle due cose dà maggior piacere?)” <Sezione “Yanghyewangha”>
(Yi Ka-wŏn, “Varie influenze sulla nostra letteratura da parte di Mencio”) | |
Nota: Nel testo in italiano sono stati evidenziati in corsivo e in blu i suffissi coreani (t'o | |
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© Valerio Anselmo