Facciamo il punto
Con la precedente lezione 12 abbiamo praticamente terminato l’esame delle principali forme grammaticali del coreano. Nelle lezioni che seguiranno si approfondiranno alcuni argomenti già trattati in precedenza o si analizzerà come i coreani studiano la propria lingua, ma soprattutto si aumenterà il numero dei vocaboli utili che dovranno essere appresi dagli studenti. Inoltre, a malincuore, per risparmiare spazio sul server, siamo costretti a non fornire più l’audio delle frasi di esempio. Se vi saranno particolarità della pronuncia da segnalare, queste verranno visualizzate in alfabeto coreano ed evidenziate in color viola (come si vede nella frase 5: 막내 [pronunciato come 망내], pronuncia che in precedenza sarebbe stata segnalata come [maŋˈnɛ]).
Tutti i vocaboli nuovi presentati in queste ultime lezioni saranno inclusi nel glossario generale e verranno inseriti nelle annotazioni poste in calce alle singole frasi, ma non saranno più riportati a parte in un “elenco dei vocaboli della lezione”, così come non saranno più fornite le successive “analisi” dettagliate delle varie frasi. Questa semplificazione consentirà di fornire più vocaboli per lezione e di concentrarsi sul loro apprendimento.
Da questo momento in avanti, dovrete memorizzare vocaboli, parole, modi di dire, frasi. Ripetete le frasi e provate poi a cambiare le parole, prendendo dalla vostra memoria. Se non ricordate una parola, consultate il glossario. E poi provate a scrivere queste parole e frasi. |
Le parti del discorso
Finora abbiamo visto vari comportamenti della lingua coreana, analizzati in questa sezione di grammatica, ma abbiamo qui classificato le varie parole con termini usati normalmente nella grammatica italiana, tranne un paio di categorie particolari quali sono quelle della «posposizione» e dell’«aggettivo coniugabile», che sono diverse dalle nostre.
Qui daremo un’idea di come categorizzano la loro lingua gli stessi linguisti coreani. Per fare questo ci serviremo qui di un manuale, (새 고등 문법) del prof. Yi Hŭi-sŭng (이희승), tradotto dallo scrivente e pubblicato dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli nel 1976 come sussidio didattico col titolo di Nuova grammatica superiore (oggi esaurito).
Secondo il manuale citato, le parti del discorso del coreano si suddividono nei seguenti dieci tipi (si riportano qui anche gli stessi esempi del manuale):
- Nome (
명사 名詞)
Esempi: 나무 (albero), 풀 (erba), 공부 (studio), 서울 (Seul), 이순신 (Yi Sun-sin, nome di un famoso ammiraglio coreano)
- Pronome (
대명사 代名詞)
Esempi: 나 (io), 너 (tu), 누구 (chi?), 이것 (questo), 저기 (là)
- Verbo (
동사 動詞)
Esempi: 물이 흐른다 (l’acqua scorre), 여름이 온다 (viene l’estate), 까치가 짖는다 (la gazza gracchia), 고양이 잔다 (il gatto dorme)
- Aggettivo (
형용사 形容詞) [finora qui chiamato “aggettivo coniugabile”]
Esempi: 꽃이 곱다 (i fiori sono belli), 바람이 서늘하다 (Il vento è fresco), 쇠는 무겁고 (Il ferro è pesante e) 솜은 가볍다 (l’ovatta è leggera)
- Verbo d’esistenza (
존재사 存在詞) [finora qui compreso fra i “verbi”]
Esempi: 책이 있다 (Il libro c’è), 잠이 없다 (Il sonno non c’è = non ho sonno), 선생님이 계시다 (Il signore c’è)
- Attributo (
관형사 冠形詞) [finora qui definito come “aggettivo” (non coniugabile)]
Esempi: 새 옷 (un vestito nuovo), 웃 동네 (il villaggio a monte), 해 콩 (fagioli dell’anno = fagioli nuovi), 풋 나물 (erbe edibili primaticce)
- Avverbio (
부사 副詞)
Esempi: 물이 늘 흐른다 (l’acqua scorre sempre), 여름이 빨리 온다 (L’estate viene in fretta), 꽃이 퍽 곱다 (I fiori sono molto belli), 바람이 매우 서늘하다 (Il vento è molto fresco), 책이 아직 있다 (I libri ci sono ancora), 잠이 꽤 없다 (Il sonno non c’è in modo considerevole = Non ho quasi per niente sonno)
- Interiezione (
감탄사 感歎詞)
Esempi: 아이구, 저를 어쩌나 (Ahimè, che mi succederà?), 아, 참 재미 있다 (Ah! È davvero divertente!), 얘, 이리 오너라 (Ehi! vieni qui!), 녜 곧 가겠읍니다 (Sì! vado subito)
- Congiunzione (
접속사 接續詞)
Esempi: 너는 책을 읽고, 또 너는 글씨를 써라 (Tu leggi il libro! E tu scrivi!), 꾀쇠는 재주가 있다. 그러나, 부지런하지는 않다 (Kkoesoe è abile, ma non è diligente)
- Posposizione (
조사 助詞)
Esempi: 말이 뛴다 (I cavalli corrono), 개가 짖는다 Il cane abbaia), 너는 소에게 꼴을 주어라 (Tu, dai il foraggio ai buoi!), 나도 일하러 들에 가겠다 ( Anch’io andrò nei campi a lavorare)
Come si nota, nel nostro “Corso di coreano” le parti del discorso sono state in parte chiamate in modo diverso: i cosiddetti verbi di esistenza del testo Nuova grammatica superiore sono stati considerati come “verbi” normali, gli aggettivi sono stati chiamati “aggettivi coniugabili” e gli attributi sono stati detti semplicemente “aggettivi”, senza la denominazione “coniugabili”. Le altre parti del discorso hanno quasi tutte mantenuto lo stesso nome.
Ancora sulla traduzione di “dare”
Abbiamo visto a partire dalla lezione 4 che “dare a un inferiore” si dice in coreano 주다 e abbiamo anche visto a partire dalla lezione 8 che “dare a un superiore” si rende in coreano con 드리다. Si sarà già notato che in coreano non esiste un modo per dire che si vuol dare qualcosa a un pari grado: la persona che riceve qualcosa deve appartenere per forza alla categoria dei superiori o a quella degli inferiori. La cosa si risolve parzialmente, fra amici intimi, usando prevalentemente la forma che significa “dare a un inferiore” (che è molto più usata dell’altra), oppure, fra amici di una certa levatura, usando entrambe le modalità come comanda la cortesia confuciana.
Nell’uso di queste due forme del verbo “dare” possono indubbiamente sorgere dei dubbi, che qui abbiamo cercato di chiarire con la figura visualizzata a sinistra (dove sup significa “superiore” e inf “inferiore”). Ad esempio, non ci possono essere dubbi se voglio dire che ho dato un libro a mio figlio, perché l’uso del verbo “dare a un inferiore” (주다) viene spontaneo. Io, infatti, sono un superiore rispetto a mio figlio. Ma che verbo dovrò usare se devo dire che mio figlio ha dato una caramella a me (che sono un suo superiore)? In un primo momento potrebbe venire spontaneo pensare che si debba usare il verbo “dare a un superiore” (드리다). Ma, considerando meglio la cosa, un tale atteggiamento esprimerebbe poca modestia e, di fronte a un interlocutore, manifesterebbe anche una certa mancanza di educazione. Se devo dire che un inferiore mi ha dato qualcosa, dovrò quindi usare esclusivamente la forma del verbo “dare” che indica “dare a un inferiore”. Ciò per non mettermi più in alto del mio interlocutore, chiunque egli sia. Insomma, 드리다 significa “dare a un altro”.
Ricorderemo, poi, che esiste il suffisso di rispetto 시 (spesso usato nella forma 세). Sappiamo, per averlo già visto usato, che questo suffisso si usa comunemente come una forma di cortesia per dire, ad esempio, “mi dia” (주세요), anche quando chiedo al macellaio che mi dia due bistecche. La forma verbale 주시다 (dare verso il basso 주다 da chi è rispettabile, individuato dal 시) viene usata per dire che un superiore dà qualcosa a un inferiore.
Quando devo dire che un inferiore ha dato qualcosa a un superiore userò naturalmente la forma 드리다, la quale esprime che chi dà è un inferiore rispetto a chi riceve. Ma che verbo devo usare se voglio dire che un mio superiore ha dato qualcosa a un suo superiore? Il verbo 드리다 è insufficiente perché esprime un’azione effettuata da una persona il cui livello sociale rispetto a me che parlo non viene espresso. Per dire anche che chi dà sta più in alto di me, userò allora il suffisso di rispetto 시 che trasformerà 드리다 in 드리시다. |
Nuove frasi
➊ 이런 일이란 매일 일어났어요. 날마다 사무실에서 나갈 때에는 나를 기다리고 있는 그 사람이 있었어요.
Un tale fatto si verificava tutti i giorni. Ogni giorno, all’uscita dall’ufficio, c’era quella persona ad aspettarmi.
Note:
~(이)란 “detto, tale” —
매일 (每日) “ogni giorno” —
일어나다 “alzarsi, accadere” —
~마다 “ogni”
➋ 그 아가씨는 시장에서 여러가지 물건을 샀어요. 양말, 가죽 장갑, 물수건, 손수건, 빨간 치마. 초록색 저고리, 그리고 만원짜리 모자까지도 샀습니다.
Quella ragazza ha comprato ogni sorta di cose al mercato. Ha comprato calze, guanti di pelle, asciugamanini, fazzoletti, una gonna rossa, un corpetto verde e perfino un cappello da 10.000 won.
Note:
여러가지(의) “ogni sorta di” —
물건 (物件) “cose, merci” —
양말 (洋襪) “calze” —
가죽 “pelle, cuoio” —
장갑 (掌匣) “guanti” —
물수건 (-手巾) “asciugamanino (usato umido e molto caldo per la pulizia delle mani e del volto)” —
손수건 (-手巾) “fazzoletto (usato solo per tergersi il sudore, non per soffiarsi il naso)” —
빨간 (da 빨갛다) “rosso” —
치마 “gonna (dell’abito femminile tradizionale)” —
초록색 (草綠色) “(color) verde” —
저고리 “giacchetta (dell’abito femminile tradizionale)” —
까지도 “perfino” —
모자 (帽子) “cappello” —
짜리 “da, del valore di”
➌ 감기 들었고 며칠 동안 열이 있었어요. 기침과 재채기하고 내 몸 다 아펐어요. 즉 머리, 귀, 눈, 코, 입, 이, 혀, 목, 어깨, 등, 허리, 가슴, 배, 팔, 팔꿈치, 손, 다리, 무릎, 발, 모든 뼈, 손가락과 발가락까지도 아프고 있었어요. 머리가락만 아프지 않았어요.
Ho preso l’influenza e per qualche giorno ho avuto la febbre, ho tossito e sternutito e il mio corpo era tutto dolorante, e cioè la testa, le orecchie, gli occhi, il naso, la bocca, i denti, la lingua, la gola, le spalle, la schiena, i fianchi, il petto, la pancia, le braccia, i gomiti, le mani, le gambe, le ginocchia, i piedi, mi facevano male tutte le ossa e perfino le dita delle mani e dei piedi. Solo i capelli non mi facevano male.
Note:
며칠 “qualche giorno” —
열 (熱) “febbre” —
기침 “tosse” —
재채기 “sternuto” —
몸 “corpo” —
아프다 “essere dolorante, far male” —
즉 (卽) “cioè” —
코 “naso” —
입 “bocca” —
이 “denti” —
혀 “lingua” —
어깨 “spalle” —
등 “schiena” —
허리 “fianchi” —
가슴“petto” —
팔 “braccia” —
팔꿈치 “gomiti” —
손 “mani” —
다리 “gambe” —
무릎 “ginocchia” —
발 “piedi” —
모든 “tutti” —
뼈 “ossa” —
손가락 “dita delle mani” —
발가락 “dita dei piedi” —
머리가락 “capelli”
➍ 저는 시골의 초가집에서 살고 있는 계집아이입니다. 우리 가족에는 사람이 많습니다. 할머니, 할아버지, 어머니, 아버지 있고, 그리고 형제로는 언니, 오빠 두 명, 여동생, 남동생. 그 이상으로 저 있습니다. 다 합해서 열 명입니다. 지금 큰 오빠는 고등학교 다니고 작은 오빠는 아직 중학교를 다닙니다. 저는 초등학교를 다니고 있습니다.
Io sono una bambina che vive in una casa di campagna col tetto di paglia. Nella mia famiglia ci sono molte persone: la nonna, il nonno, la mamma, il papà e poi i fratelli: la sorella maggiore, due fratelli maggiori, una sorella minore, un fratello minore. E inoltre ci sono io. Tutti assieme siamo dieci. Adesso il più grande dei miei fratelli maggiori frequenta il liceo e il più piccolo frequenta ancora la scuola media. Io sto frequentando la scuola elementare.
Note:
초가 (草家) “casa col tetto di paglia” —
계집 “donna” —
아이 “bambino/a” —
가족 (家族) “famiglia” —
형제 (兄弟) “fratelli (e sorelle)” —
언니 “sorella maggiore (di una ragazza)” —
오빠 “fratello maggiore (di una ragazza)” —
여동생 (女同生) “sorella minore” —
남동생 (男同生) “fratello minore” —
동생 (同生) “fratello (o sorella) minore” —
이상 (以上) “oltre, inoltre” —
합하다 (合-) “mettere assieme” —
큰 오빠 “il fratello maggiore più vecchio” —
고등학교 (高等學校) “scuola superiore, liceo” —
작은 오빠 “il fratello maggiore più giovane” —
중학교 (中學校) “scuola media” —
초등학교 (初等學校) “scuola elementare” [in precedenza nota come
국민학교 (國民學校)]
➎ 저는 우리 가족의 막내 아들입니다. 매일 형과 누나하고 장난감으로 놀아요. 가끔 이웃 집에서 살고 있는 사촌하고도 놉니다.
Io sono il figlio più piccolo della mia famiglia. Ogni giorno gioco con i giocattoli assieme ai fratelli maggiori e alle sorelle maggiori. Qualche volta gioco anche con i cugini che vivono nella casa accanto.
Note:
막내 “l’ultimo nato” [pronunciato come 망내] —
형 (兄) “fratello maggiore (di un ragazzo)” —
누나 “sorella maggiore (di un ragazzo)” —
장난감 “giocattolo” —
놀다 “giocare” —
가끔 “talvolta” —
이웃 “il vicinato” —
사촌 (四寸) “cugino (da parte di padre)”.
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