Per non perdere le buone abitudini
Come già dovremmo sapere, le parole coreane si pronunciano con l’accento sull’ultima sillaba. È bene non dimenticarsene.
Participio presente, passato, imperfetto e futuro di verbi e aggettivi
Il participio di verbi è molto simile a quello degli aggettivi, ma non identico.
Nel caso del participio presente, gli aggettivi coniugabili aggiungono, dopo la radice, la desinenza ~ㄴ dopo vocale e ~은 dopo consonante. Ad esempio, 큰 k’ŭn “(che è) grande” da 크다 k’ŭda “essere grande”, 작은 chagŭn “(che è) piccolo” da 작다 chakta “essere piccolo”; 검은 kŏmŭn “(che è) nero” da 검다 kŏmta “essere nero”; 흰 hin “(che è) bianco” da 희다 hida “essere bianco”. In particolare, gli aggettivi la cui radice termina con la consonante ㅂ perdono la consonante finale della radice e acquistano una vocale 우 nella sillaba grafica successiva, a cui attaccano la desinenza del participio presente. Ad esempio, 추운 ch’uun “(che è) freddo” da 춥다 ch’upta “essere freddo”, 더운tŏun “(che è) caldo”, da 덥다 tŏpta “essere caldo”, 고운 koun “(che è) grazioso” da 곱다 “essere grazioso”.
Perché questa trasformazione? Perdita dell’occlusione e acquisto della protrusione
A proposito della particolarità di questi ultimi aggettivi, che perdono la consonante occlusiva finale del tema, acquistando una protrusione della vocale iniziale della sillaba successiva, occorre notare che, in passato, la consonante occlusiva bilabiale ㅂ, finale della radice, in presenza di una successiva vocale si è dapprima sonorizzata e trasformata in una fricativa bilabiale sonora protrusa ᄫ (presente come suono nel coreano del XV secolo e attestata dalle fonti scritte), e poi nella semivocale protrusa w trascritta con la ㅜ dall’alfabeto coreano moderno. Il disegno della consonante ᄫ indica chiaramente come nell’occlusione si sia formata un’apertura, indicata dal cerchietto posto sotto la consonante, che avrà dato luogo a una fricativa bilabiale sonora a causa della presenza della vocale successiva. Nella figura si vede (scritta in verticale, come si usava allora) la fase intermedia della trasformazione da un ricostruito 더븐 tŏbŭn a un intermedio tŏβŭn, attestato, e all’attuale 더운 tŏun dell’aggettivo 덥다 tŏpta “essere caldo”. L’immagine è tratta dal testo 월인석보 (月印釋譜) (一, 48), del 1459.
Gli aggettivi e i verbi con la radice che termina in ㅂ nelle stesse condizioni subiscono questa trasformazione, seguendo (in parte) le regole dell’armonia vocalica. Ad esempio: con vocale scura nell’aggettivo 춥다 ch’upta “essere freddo” (춥+어=추워), con vocale chiara nel verbo 돕다 topta “aiutare” (돕+아=도와). |
I verbi (come ad es. 가다 “andare” e 먹다 “mangiare”) per fare il participio presente usano invece la desinenza invariabile ~는. Ad esempio 가는 kanŭn “andante, che va” e 먹는 mŏngnŭn “mangiante, che mangia”.
Nel caso del participio passato, i verbi hanno la stessa desinenza del presente degli aggettivi coniugabili, cioè la desinenza ~ㄴ dopo una radice che termina in vocale e ~은 dopo una radice che termina in consonante. Gli aggettivi, invece, non hanno un participio passato del tipo del passato remoto o prossimo, ma hanno un participio del passato imperfetto (vedere qui sotto). Esempi (dei soli verbi): 간 kan “che è andato, che andò”, 먹은 mŏgŭn “che ha mangiato, che mangiò”.
Nel caso del participio imperfetto, che esprime un’azione non ancora terminata o interrotta, sia gli aggettivi, che i verbi usano la stessa desinenza ~던, invariabile, Esempi: 크던 k’ŭdŏn “che era grande”, 작던 chaktŏn “che era piccolo”, 가던 kadŏn “che andava”, 먹던 mŏktŏn “che mangiava”, 춥던 ch’uptŏn “che era freddo”.
Anche nel caso del participio futuro, sia gli aggettivi che i verbi usano la stessa desinenza, che è ~ㄹ dopo una radice che termina in vocale e ~을 dopo una radice che termina in consonante. Esempi: 클 k’ŭl “che sarà grande”, 작을 chagŭl “che sarà piccolo”, 갈 kal “che andrà”, 먹을 mŏgŭl “che mangerà”.
Come tradurre “quando” seguito da un verbo
Nella quinta lezione abbiamo visto che il concetto di “tempo, momento, occasione” corrisponde in coreano al termine 때. Questo termine si usa anche per tradurre l’italiano “quando” seguito da un verbo o un aggettivo. In questo caso il verbo coreano deve precedere il 때 ed essere nella forma del participio futuro. Ad esempio: 갈 때에 kal ttae-e “quando vado”, 잡수실 때에 chapsusil ttae-e “quando Lei mangia”, 주무셨을 때에 chumusyŏssŭl ttae-e “quando Lei dormiva”, 작을 때에 chagŭl ttae-e “quando era piccolo”.
Come tradurre il gerundio
Vediamo come si rende in coreano il nostro gerundio, presente e passato. Il gerundio presente si traduce usando la desinenza verbale (으)면서. La 으 tra parentesi si aggiunge alle radici che terminano in consonante. Ad esempio: 가면서 kamyŏnsŏ “andando”, 먹으면서 mŏgŭmyŏnsŏ “mangiando”. Il gerundio passato, invece, si traduce aggiungendo la desinenza verbale (아/어)서 rispettando l’armonia vocalica. La 아/어 tra parentesi si fonde con l’ultima sillaba delle radici in vocale, mentre si aggiunge alle radici in consonante. Ad esempio: 가서 kasŏ “essendo andato”, da 가다 “andare”; 와서 wasŏ “essendo venuto”, da 오다 “venire”; 먹어서 mŏgŏsŏ “avendo mangiato”, da 먹다 “mangiare”; 받아서 da 받다 ricevere, 해서 da 하다 “fare”.
(oppure “mentre...”, “dopo...”)
Queste desinenze ((으)면서 e (아/어)서) si possono anche tradurre in altro modo, oltre che con il gerundio. In italiano, al posto del gerundio presente si può usare “mentre” seguito dall’imperfetto (가면서 “mentre andavo”, 먹으면서 “mentre mangiavo”) e al posto del gerundio passato si può usare “dopo” seguito dall’infinito passato (가서 “dopo essere andato”, 먹어서 “dopo aver mangiato”).
Proposizioni finali (“per”, “affinché”, “allo scopo di”)
Le proposizioni finali si servono dell’infinito (in ~기) del verbo, nella stessa forma già vista (cf. lezione 7). Una proposizione italiana composta da “per”, “allo scopo di” e da un verbo viene resa in coreano con l’infinito seguito da 위하여 wihayŏ. Ad esempio 보기 위하여 “per vedere”, 배우기 위하여 “per imparare”.
I giorni della settimana
Nei moderni calendari coreani il primo giorno della settimana è la domenica, come si usa negli Stati Uniti, mentre per noi è il lunedì. I nomi dei giorni della settimana sono sino-coreani e rispecchiano, nel significato del carattere cinese che costituisce la prima sillaba del nome, gli elementi fondamentali della filosofia cinese, cioè sole, luna, fuoco, acqua, legno, metallo e terra.
giorno | coreano | significato | car. |
domenica | 일요일 | iryoil | 일 | sole | 日 |
lunedì | 월요일 | wŏryoil | 월 | luna | 月 |
martedì | 화요일 | hwayoil | 화 | fuoco | 火 |
mercoledì | 수요일 | suyoil | 수 | acqua | 水 |
giovedì | 목요일 | mogyoil | 목 | legno | 木 |
venerdì | 금요일 | kŭmyoil | 금 | metallo | 金 |
sabato | 토요일 | t’oyoil | 토 | terra | 土 |
Una curiosità. In passato sembra che la settimana coreana fosse di cinque giorni, anziché di sette. Si veda il riferimento nella pagina sugli Usi e costumi, sezione Settimane.
Le stagioni
I nomi delle quattro stagioni, tutti in puro coreano, sono i seguenti:
stagione | coreano | trascriz. |
primavera | 봄 | pom |
estate | 여름 | yŏrŭm |
autunno | 가을 | kaŭl |
inverno | 겨울 | kyŏul | |
Nuove frasi
➊ 사람은 밥을 먹기 위하여 사는 것이 아니고 살기 위하여 밥을 먹습니다. 
Gli esseri umani non vivono per mangiare, ma mangiano per vivere.
Ora un paio di lunghe frasi con i verbi collegati fra loro.
➋ 요즈음 참 바뻐요. 어제, 월요일, 대학교에 강의가 있었고, 오늘 학생을 만나야 되고, 내일 부산까지 가서 모레는, 목요일, 배 타고 일본으로 가요. 
In questi giorni sono occupatissimo. Ieri, lunedì, ho avuto una lezione all’università, oggi devo incontrare gli studenti, domani vado fino a Pusan e dopodomani, giovedì, vado per nave in Giappone.
➌ 일 년에는 먼저 봄이 있고 그리고 여름이 나오고 그 다음에는 가을이 생기고 마지막으로 겨울이 나타납니다. 
In un anno c’è per prima cosa la primavera, poi viene fuori l’estate, dopo di che spunta l’autunno e alla fine si presenta l’inverno.
Un esempio del significato di “avere” in forma cortese.
➍ 박 교수님은 굉장히 많은 책이 있으세요. 
Il professor Pak ha moltissimi libri.
Seguono alcune frasi molto semplici di ripasso dei comparativi, di maggioranza, minoranza e uguaglianza.
➎ 오늘은 어제 보다 날씨가 더 추워요. 
Oggi il tempo è più freddo di ieri.
➏ 내일 오늘 보다 덜 더울 거예요. 
Domani forse farà meno caldo di oggi.
➐ 흰 말이 검은 말 만큼 뛰어가요. 
Il cavallo bianco corre come quello nero.
Finiamo con una frase molto rispettosa
➑ 진지를 잡수신 다음에 어머님께서 두 시간 주무셨습니다. 
Dopo aver mangiato, la mamma ha dormito due ore.
e con una che parla di libri
➒ 사무실에 가면서 잠깐 책방에 들어갔어요. 
Andando all’ufficio, sono entrato un momento in una libreria.
Elenco dei vocaboli della lezione (60 voci)
Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dell’Alfabeto Fonetico Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un carattere cinese evidenziato in blu si aprirà la scheda di quel carattere, se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.
coreano | caratt. cinesi | trascrizione | significato |
MCR | I.P.A. |
가을 | | kaŭl | [kaˈɯl] | autunno |
검다 | | kŏmta | [kʌmˈtta] | essere nero |
겨울 | | kyŏul | [kjʌˈul] | inverno |
곱다 | | kopta | [kopˈtta] | essere grazioso |
굉장히 | 宏壯- | koengjanghi | [kweŋʥaŋi] | grandemente, terribilmente |
교수 | 敎授 | kyosu | [kjoˈsu] | professore |
그리고 | | kŭrigo | [kɯɾiˈgo] | e poi |
금요일 | 金曜日 | kŭmyoil | [kɯmjoˈil] | venerdì |
~ㄴ | | n | [n] | desinenza del participio presente degli aggettivi dopo radice in vocale; desinenza del participio passato dei verbi dopo radice in vocale |
나가다 | | nagada | [nagaˈda] | andar fuori, uscire |
나다 | | nada | [naˈda] | nascere |
나오다 | | naoda | [naoˈda] | venir fuori, uscire |
나타나다 | | nat’anada | [natʰanaˈda] | apparire, presentarsi |
날씨 | | nalssi | [nalˈɕɕi] | tempo atmosferico |
다음 | | taŭm | [taˈɯm] | prossimo, successivo; dopo |
대학교 | 大學校 | taehakkyo | [tɛhaˈkkjo] | università |
~던 | | tŏn / dŏn | [tʌn / dʌn] | desinenza invariabile del participio imperfetto di verbi e aggettivi |
덥다 | | tŏpta | [tʌpˈtta] | essere caldo, far caldo |
돕다 | | topta | [topˈtta] | aiutare |
들어가다 | | tŭrŏgada | [tɯɾʌgaˈda] | entrare, andar dentro |
~ 때에 | | ttaee | [ttɛˈe] | quando |
뛰다 | | ttwida | [ttɯiˈda] | correre |
뛰어가다 | | ttwiŏgada | [ttɯiʌgaˈda] | correre, andare di corsa |
뛰어오다 | | ttwiŏoda | [ttɯiʌoˈda] | correre, venire di corsa |
~ㄹ | | l | [l] | desinenza del participio futuro di verbi e aggettivi dopo radice in vocale |
~로 | | ro | [ɾo] | verso (dopo vocale) |
마지막 | | majimak | [maʥiˈmak̚] | l’ultimo, la fine |
만나다 | | mannada | [mannaˈda] | incontrare |
많다 | | mant’a | [manˈtʰa] | essere molti, essere molto |
많이 | | manhi | [maˈni] | molti, molto |
먼저 | | mŏnjŏ | [mʌnˈʥʌ] | per prima cosa, prima |
~면서 | | myŏnsŏ | [mjʌnˈsʌ] | (desinenza del gerundio presente dopo radice in vocale) |
목요일 | 木曜日 | mogyoil | [mogjoˈil] | giovedì |
박 | 朴 | pak | [pak] | Pak (cognome) |
박 | | pak | [pak] | zucca |
바가지 | | pagaji | [pagaˈʥi] | zucca (svuotata e usata come contenitore) |
받다 | | patta | [paˈtta] | ricevere |
봄 | | pom | [pom] | primavera |
부산 | 釜山 | Pusan | [puˈsan] | Pusan (oggi trascritto come Busan, porto meridionale) |
사무실 | 事務室 | samusil | [samuˈɕil] | ufficio |
살다 | | salda | [salˈda] | vivere |
생기다 | | saenggida | [sɛŋgiˈda] | spuntare |
수요일 | 水曜日 | suyoil | [sujoˈil] | mercoledì |
~아서 | | asŏ | [aˈsʌ] | dopo (desinenza del gerundio passato dopo radice in vocale chiara) |
~어서 | | ŏsŏ | [ʌˈsʌ] | dopo (desinenza del gerundio passato dopo radice in vocale scura) |
없다 | | ŏpta | [ʌpˈtta] | non esserci |
여름 | | yŏrŭm | [jʌˈɾɯm] | estate |
열다 | | yŏlda | [jʌlˈda] | aprire |
요즈음 | | yojŭŭm | [joʥɯˈɯm] | ultimamente, in questi giorni |
월요일 | 月曜日 | wŏryoil | [wʌɾjoˈil] | lunedì |
~ 위하여 | ~ 爲하여 | wihayŏ | [wihaˈjʌ] | per; affinché, allo scopo di |
~으로 | | ŭro | [ɯˈɾo] | verso (dopo consonante) |
~으면서 | | ŭmyŏnsŏ | [ɯmjʌnˈsʌ] | desinenza del gerundio presente dopo radice in consonante |
~은 | | ŭn | [ɯn] | desinenza del participio presente degli aggettivi dopo radice in consonante; desinenza del participio passato dei verbi dopo radice in consonante |
~을 | | ŭl | [ɯl] | desinenza del participio futuro di verbi e aggettivi dopo radice in consonante |
일본 | 日本 | ilbon | [ilˈbon] | Giappone |
작다 | | chakta | [ʨakˈta] | essere piccolo |
잠깐 | | chamkkan | [ʨamˈkkan] | un momento |
책방 | 冊房 | ch’aekpang | [ʨʰɛkˈpaŋ] | libreria, negozio di libri |
춥다 | | ch’upta | [ʨʰupˈtta] | essere freddo, far freddo, avere freddo |
토요일 | 土曜日 | t’oyoil | [tʰojoˈil] | sabato |
화요일 | 火曜日 | hwayoil | [hwajoˈil] | martedì |
희다 | | hŭida | [ɕɰiˈda] | essere bianco | |
Analisi della frase ➊
사람은 밥을 먹기 위하여 사는 것이 아니고 살기 위하여 밥을 먹습니다. Gli esseri umani non vivono per mangiare, ma mangiano per vivere.
사람은 밥을 먹기 위하여 Gli esseri umani, per mangiare Le prime parole 사람 “essere umano”, 밥 “riso cotto”, 먹다 “mangiare” le conosciamo già. Il termine nuovo è 위하여 che segue l’infinito (radice+기) del verbo. Nella sezione dedicata alla grammatica abbiamo già visto che questo termine sino-coreano serve per esprimere l’idea di “allo scopo di”, “per”. 위 爲 significa “causa”, “scopo”.
사는 것이 아니고 non è (il fatto) che vivono, ma La forma usata per indicare il negativo (“non vivono”) utilizza il participio presente del verbo 살다 “vivere” anteposto al termine 것 “il fatto” seguito dalla posposizione del soggetto e poi dal verbo negativo 아니다 “non essere”. In italiano si potrebbe tradurre con “non è che vivono...”. Si sarà notato che, nel fare il participio presente, la radice del verbo 살다 “vivere” perde la consonante finale ㄹ.
살기 위하여 per vivere L’infinito di 살다 è naturalmente 살기.
밥을 먹습니다 mangiano Questa parte della frase non presenta problemi. 을 è la posposizione dell’oggetto che si usa dopo una sillaba grafica che termini per consonante.
Analisi della frase ➋
요즈음 참 바뻐요. 어제, 월요일, 대학교에 강의가 있었고, 오늘 학생을 만나야 되고, 내일 부산까지 가서 모래는, 목요일, 배 타고 일본으로 가요. In questi giorni sono occupatissimo. Ieri, lunedì, ho avuto una lezione all’università, oggi devo incontrare gli studenti, domani vado fino a Pusan e dopodomani, giovedì, vado per nave in Giappone.
요즈음 참 바뻐요. In questi giorni sono occupatissimo. L’avverbio di tempo 요즈음 yojŭŭm significa “in questi giorni, ultimamente” ed è in puro coreano. Segue quello che per noi è un superlativo assoluto, ma che per la lingua coreana è un semplice aggettivo coniugato, potenziato dall’avverbio 참 ch’am che significa “veramente, davvero, estremamente” e simili. L’aggettivo 바쁘다 significa “essere occupato, indaffarato”. L’ultima sillaba della radice 바쁘~ si fonde con la prima sillaba dalla desinenza dell’indicativo 어요 (쁘+어=뻐).
어제, 월요일, Ieri, lunedì, Questa lunga frase è stata studiata per usare alcuni nomi dei giorni della settimana e certi avverbi di tempo relativi ai giorno presente o ai giorni precedenti o successivi. Come abbiamo già visto nella
quarta lezione, il coreano è più ricco dell’italiano nell’indicare un giorno passato o futuro in relazione con l’oggi (오늘). Ricordiamo ancora una volta questi termini. Andando avanti nel futuro: “domani” (내일), “dopodomani” (모레), “fra tre giorni” (글피) e “fra quattro giorni” (그글피). Andando indietro nel passato: “ieri” (어제 oppure 어저께), “l’altro ieri” (그저께), “il giorno prima dell’altro ieri” (그끄저께).
대학교에 강의가 있었고, ho avuto lezione all’università e L’università viene detta 대학교 taehakkyo, un termine sino-coreano i cui ideogrammi significano “grande scuola” (大學校). Altro termine sino-coreano è quello che indica una lezione universitaria, 강의 kang’ŭi, pronuncia dei due caratteri cinesi 講義. Il verbo 있다 itta in origine significa “esserci”, ma può anche indicare il nostro “avere”. Tutti questi verbi che terminano in 고 sono collegati fra loro (in italiano dalla congiunzione “e”).
오늘 학생을 만나야 되고, oggi devo incontrare gli studenti e Anche il termine “studente” (학생) è una parola sino-coreana (學生) già vista nella lezione 3, qui seguita dalla posposizione del complemento oggetto 을. Il verbo 만나다 mannada “incontrare” lo vediamo qui presentato nella forma che esprime il dovere (radice verbale + ~야 되다).
내일 부산까지 가서 (essendo) andato domani fino a Pusan, Il porto di 부산 (釜山) è il più grande della Corea ed è il centro commerciale del paese. La desinenza verbale 서 dopo la radice verbale 가~ “andare” rappresenta il gerundio passato (si veda qui sopra la parte relativa alla grammatica).
모래는, 목요일, 배 타고 dopodomani, giovedì, per nave Come abbiamo ricordato qui sopra, 모래 significa “dopodomani e 목요일 corrisponde a “giovedì”. 배 è un termine in puro coreano che qui significa “nave, battello”. La parola 배, però, l’abbiamo già vista con un altro significato (“pancia, stomaco”) nella quinta lezione. Il verbo 타다, come sappiamo, significa “andare (con un mezzo di trasporto)” ed è transitivo, come il nostro “prendere (un mezzo di trasporto)”. Qui la posposizione dell’oggetto è stata trascurata (배를 > 배), come accade spesso nel linguaggio parlato.
일본으로 가요. vado in Giappone. Il termine 일본 ilbon “Giappone” è la pronuncia coreana dei due caratteri cinesi 日本. La posposizione 으로 ŭro significa “verso” e, in questa forma, viene usata dopo consonante, mentre dopo vocale diventa 로 ro.
Analisi della frase ➌
일 년에는 먼저 봄이 있고 그리고 여름이 나오고 그 다음에는 가을이 생기고 마지막으로 겨울이 나타납니다. In un anno c’è per prima cosa la primavera, poi viene fuori l’estate, dopo di che spunta l’autunno e alla fine appare l’inverno.
일 년에는 먼저 봄이 있고 In un anno c’è per prima cosa la primavera, Dipaniamo rapidamente la matassa, accennando appena alle parole che già si dovrebbero conoscere. 일 il “uno” e 년 nyŏn “anno” quando sono uniti, come in questo caso, si pronunciano illyŏn. I termini nuovi, 먼저 mŏnjŏ “per prima cosa, prima di tutto” e 봄 pom “primavera”, sono entrambi in coreano puro e non presentano difficoltà di pronuncia.
그리고 여름이 나오고 poi viene fuori l’estate, Per dire qualcosa come “e poi...” in una sequenza, si usa spesso 그리고 kŭrigo. L’estate viene detta 여름 yŏrŭm ed è certamente in relazione con il verbo 열다 yŏlda “aprire”: Il verbo 나오다 naoda “venir fuori, uscire” è un composto formato da 나다 nada “nascere” e da 오다 oda “venire”. Qui il primo verbo non visualizza il suffisso di unione che si aggiunge alla radice del primo dei due verbi in accordo con l’armonia vocalica perché questo suffisso si è fuso con la radice (나+아=나). In modo simile, si forma un altro verbo composto molto usato, 나가다 nagada, che significa “andar fuori, uscire”.
그 다음에는 가을이 생기고 dopo di che spunta l’autunno e Le parole 그 다음에 kŭ taŭme esprimono esattamente il nostro “dopo di che”. 가을 kaŭl è l’autunno e il verbo 생기다 significa “spuntare”.
마지막으로 겨울이 나타납니다. alla fine si presenta l’inverno. Il termine 마지막 majimak significa “l’ultimo, la fine” e 으로, che abbiamo visto nella settima lezione, è una posposizione che vuol dire “verso”. Una traduzione corretta per 마지막으로 potrà quindi essere “alla fine” oppure “come ultimo”. L’inverno è in coreano 겨울 kyŏul, mentre il verbo 나타나다 nat’anada, finale della frase, significa “apparire, presentarsi”.
Analisi della frase ➍
박 교수님은 굉장히 많은 책이 있으세요. Il professor Pak ha moltissimi libri.
박 교수님은 Il professor Pak Il cognome coreano 박, pronuncia del carattere cinese 朴 che significa “sincero”, viene trascritto quasi sempre come “Park” (parco), un cognome presente negli Stati Uniti. In realtà, in puro coreano la parola 박 significa “zucca”. Il termine 교수 kyosu significa “professore”, di solito “professore universitario”. A differenza del termine “선생” che si poteva usare per indicare con rispetto un insegnante, un maestro, o semplicemente una persona importante, il nome 교수 indica esattamente la professione di quella persona.
Zucche come contenitori
Prima che in Corea arrivasse la plastica, in ogni casa venivano usate come contenitori delle mezze zucche svuotate, chiamate 바가지 pagaji (si veda la pagina che parla delle zucche).
굉장히 많은 책이 있으세요. ha moltissimi libri. Il termine 많은 è il participio presente dell’aggettivo 많다 mant’a “essere molti”. Si trascrive con manhŭn ma si pronuncia manŭn senza l’acca. L’avverbio che lo precede, 굉장히 koengjanghi, significa “grandemente” e serve a rinforzare il significato di “molto”, che diventa quindi “moltissimo”. 있으세요 issŭseyo è una forma rispettosa del presente indicativo nel livello di cortesia medio del verbo 있다 itta “esserci, avere”. Anche se abbiamo qui un verbo 있으세요 che si riferisce direttamente ai libri, reso rispettoso da un suffisso di cortesia, non vuol dire che i libri debbano essere particolarmente rispettati. Naturalmente, il suffisso di cortesia 세 non riguarda i libri, ma il professor Pak.
Analisi della frase ➎
오늘은 어제 보다 날씨가 더 추워요. Oggi il tempo è più freddo di ieri.
오늘은 어제 보다 Oggi, in confronto a ieri Dovremmo già conoscere il significato di tutti gli elementi di questa prima parte della frase, 오늘 onŭl che corrisponde a “oggi”, 어제 ŏje che vuol dire “ieri” e 보다 poda che significa “in confronto a” e che serve per fare il comparativo.
날씨가 더 추워요. il tempo è più freddo. Il termine 날씨 nalssi “tempo atmosferico” è seguito dalla posposizione 가 del soggetto. La particella 더 tŏ “più” serve per il comparativo di maggioranza e 추워요 ch’uwŏyo è il presente indicativo di 춥다 ch’upta “essere freddo, far freddo”. Il motivo per cui la radice dell’aggettivo 춥다 perde la ㅂ e la prima sillaba della desinenza acquista una ㅜ è già stato spiegato sopra, nella parte relativa alla grammatica.
Analisi della frase ➏
내일 오늘 보다 덜 더울 거예요. Domani forse farà meno caldo di oggi.
내일 오늘 보다 Domani, in confronto a oggi, Il termine 내일 naeil, già visto nella quarta lezione, significa “domani”, mentre 오늘 significa “oggi”. Come si potrà intuire, 보다 in questo caso non vuol dire “vedere”, ma “in confronto a” e serve per fare il comparativo.
덜 더울 거예요. farà forse meno caldo / dovrebbe fare meno caldo. Che si tratti di un comparativo di minoranza (“meno ... di”) lo si deduce dalla presenza di 덜 tŏl “meno”. 더울 tŏul è il participio futuro dell’aggettivo 덥다 tŏpta “essere caldo, far caldo”. 거예요 kŏyo è una forma abbreviata, colloquiale, di 것이에요 kŏsieyo, dove 거 kŏ sta per 것 kŏt significa “cosa, fatto”. Letteralmente 덜 더울 거예요 tŏl tŏul kkŏyo significa “è il fatto che sarà meno caldo”, ma il vero significato di questo modo di dire, che usa il futuro del verbo o dell’aggettivo seguito da 것, eventualmente abbreviato in 거, è in questo caso un dubitativo “sarà forse meno caldo”, o “dovrebbe fare meno caldo”.
Analisi della frase ➐
흰 말이 검은 말 만큼 뛰어가요. Il cavallo bianco corre come quello nero.
흰 말이 Il cavallo bianco Il primo termine 흰 si pronuncia hin ed è il participio presente dell’aggettivo 희다 hida “essere bianco”. 말 mal qui significa “cavallo” (e non “parola” o “lingua”) e la sillaba 이 è la posposizione del soggetto. 말이 si pronuncia mari, con l’accento sull’ultima sillaba.
검은 말 만큼 tanto quanto il cavallo nero Il nostro aggettivo “nero” in coreano diventa l’aggettivo coniugabile 검다 kŏmta “essere nero”. La desinenza ~은 inserita dopo la radice dell’aggettivo crea il participio presente (“che è nero”), mentre il termine 만큼 mank’ŭm “tanto quanto” serve per fare il comparativo di uguaglianza.
뛰어가요. corre. Il verbo “correre” qui esposto è composto da due verbi, 뛰다 ttwida “correre” e 가다 kada “andare”. Per indicare il nostro verbo “correre”, il coreano, pur possedendo un verbo che indica esattamente l’azione del correre, preferisce nella lingua parlata usare dei verbi composti che specificano la direzione, come 뛰어가다 ttwiŏgada, che letteralmente significa “andare di corsa”, o 뛰어오다 ttwiŏoda, che letteralmente significa “venire di corsa”. Si noti come nell’unione dei due verbi, il primo abbia attaccato alla propria radice il suffisso 어 in accordo con l’armonia vocalica.
Analisi della frase ➑
진지를 잡수신 다음에 어머님께서 두 시간 주무셨습니다. Dopo aver mangiato, la mamma ha dormito due ore.
진지를 잡수신 다음에 Dopo aver mangiato, Questa è una frase altamente rispettosa. Come si ricorderà, 진지 chinji è una forma rispettosa per indicare il riso bollito, o il pasto, 잡수신 chapsusin è il participio passato del verbo rispettoso 잡수시다 chapsusida “mangiare” e 다음 taŭm significa “successivo”, ma qui, dal momento che c’è la posposizione 에 “nel”, lo traduciamo con “dopo”.
어머님께서 la mamma Forma molto rispettosa per indicare la madre. Si noti il suffisso di rispetto 님 e la posposizione rispettosa 께서 per il soggetto. È chiaro che questa frase viene pronunciata da una persona adulta,
non da un bambino.
두 시간 주무셨습니다. ha dormito due ore. Si ricorderà certamente che 두 시간 tu sigan significa “due ore” e che 주무셨습니다 chumusyŏssŭmnida è il passato del verbo rispettoso 주무시다 chumusida “dormire”.
Analisi della frase ➒
사무실에 가면서 잠깐 책방에 들어갔어요. Andando all’ufficio, sono entrato un momento in una libreria.
사무실에 가면서 Andando all’ufficio, Il termine sino-coreano 사무실 (事務室) significa “ufficio”. La desinenza verbale ~면서 è quella del gerundio presente (si veda, qui sopra, la parte grammaticale). Questa parte si può anche tradurre con “Mentre andavo all’ufficio”.
잠깐 per un momento L’avverbio 잠깐 indica un breve intervallo di tempo, un momentino.
책방에 들어갔어요. sono entrato in una libreria. Il negozio di libri, o libreria, in coreano si dice in due modi, entrambi sino-coreani: 책방 (冊房) e 서점 (書店), con significato pressoché identico. Il verbo composto 들어가다 significa letteralmente “andar dentro” (è infatti composto da “entrare” + “andare”).
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