Corso di coreano
Lezione 9


Soluzione degli esercizi della lezione 8

La traduzione in coreano delle frasi della volta scorsa è la seguente:

  1. Oggi ho imparato l’ottava lezione di coreano.
    오늘은 여덟째 강의를 배웠습니다.

     
  2. Mio figlio ha messo il libro di coreano sulla scrivania.
    우리 아들은 한국어의 책을 책상 위에 두었어요.


UN PO’ DI GRAMMATICA

Per non perdere le buone abitudini

Come già dovremmo sapere, le parole coreane si pronunciano con l’accento sull’ultima sillaba. È bene non dimenticarsene.

Participio presente, passato, imperfetto e futuro di verbi e aggettivi

Il participio di verbi è molto simile a quello degli aggettivi, ma non identico.

Nel caso del participio presente, gli aggettivi coniugabili aggiungono, dopo la radice, la desinenza ~ㄴ dopo vocale e ~은 dopo consonante. Ad esempio, k’ŭn “(che è) grande” da 크다 k’ŭda “essere grande”, 작은 chagŭn “(che è) piccolo” da 작다 chakta “essere piccolo”; 검은 kŏmŭn “(che è) nero” da 검다 kŏmta “essere nero”; hin “(che è) bianco” da 희다 hida “essere bianco”.
In particolare, gli aggettivi la cui radice termina con la consonante perdono la consonante finale della radice e acquistano una vocale nella sillaba grafica successiva, a cui attaccano la desinenza del participio presente. Ad esempio, 추운 ch’uun “(che è) freddo” da 춥다 ch’upta “essere freddo”, 더운tŏun “(che è) caldo”, da 덥다 tŏpta “essere caldo”, 고운 koun “(che è) grazioso” da 곱다 “essere grazioso”.

Perché questa trasformazione? Perdita dell’occlusione e acquisto della protrusione

A proposito della particolarità di questi ultimi aggettivi, che perdono la consonante occlusiva finale del tema, acquistando una protrusione della vocale iniziale della sillaba successiva, occorre notare che, in passato, la consonante occlusiva bilabiale , finale della radice, in presenza di una successiva vocale si è dapprima sonorizzata e trasformata in una fricativa bilabiale sonora protrusa (presente come suono nel coreano del XV secolo e attestata dalle fonti scritte), e poi nella semivocale protrusa w trascritta con la dall’alfabeto coreano moderno. Il disegno della consonante indica chiaramente come nell’occlusione si sia formata un’apertura, indicata dal cerchietto posto sotto la consonante, che avrà dato luogo a una fricativa bilabiale sonora a causa della presenza della vocale successiva. Nella figura si vede (scritta in verticale, come si usava allora) la fase intermedia della trasformazione da un ricostruito 더븐 tŏbŭn a un intermedio tŏβŭn, attestato, e all’attuale 더운 tŏun dell’aggettivo 덥다 tŏpta “essere caldo”. L’immagine è tratta dal testo 월인석보 () (一, 48), del 1459.

Gli aggettivi e i verbi con la radice che termina in nelle stesse condizioni subiscono questa trasformazione, seguendo (in parte) le regole dell’armonia vocalica. Ad esempio: con vocale scura nell’aggettivo 춥다 ch’upta “essere freddo” (춥+어=추워), con vocale chiara nel verbo 돕다 topta “aiutare” (돕+아=도와).

I verbi (come ad es. 가다 “andare” e 먹다 “mangiare”) per fare il participio presente usano invece la desinenza invariabile ~는. Ad esempio 가는 kanŭn “andante, che va” e 먹는 mŏngnŭn “mangiante, che mangia”.

Nel caso del participio passato, i verbi hanno la stessa desinenza del presente degli aggettivi coniugabili, cioè la desinenza ~ㄴ dopo una radice che termina in vocale e ~은 dopo una radice che termina in consonante. Gli aggettivi, invece, non hanno un participio passato del tipo del passato remoto o prossimo, ma hanno un participio del passato imperfetto (vedere qui sotto). Esempi (dei soli verbi): kan “che è andato, che andò”, 먹은 mŏgŭn “che ha mangiato, che mangiò”.

Nel caso del participio imperfetto, che esprime un’azione non ancora terminata o interrotta, sia gli aggettivi, che i verbi usano la stessa desinenza ~던, invariabile, Esempi: 크던 k’ŭdŏn “che era grande”, 작던 chaktŏn “che era piccolo”, 가던 kadŏn “che andava”, 먹던 mŏktŏn “che mangiava”, 춥던 ch’uptŏn “che era freddo”.
 
Anche nel caso del participio futuro, sia gli aggettivi che i verbi usano la stessa desinenza, che è ~ㄹ dopo una radice che termina in vocale e ~을 dopo una radice che termina in consonante. Esempi: k’ŭl “che sarà grande”, 작을 chagŭl “che sarà piccolo”, kal “che andrà”, 먹을 mŏgŭl “che mangerà”.

Come tradurre “quando” seguito da un verbo

Nella quinta lezione abbiamo visto che il concetto di “tempo, momento, occasione” corrisponde in coreano al termine . Questo termine si usa anche per tradurre l’italiano “quando” seguito da un verbo o un aggettivo. In questo caso il verbo coreano deve precedere il ed essere nella forma del participio futuro. Ad esempio: 갈 때에 kal ttae-e “quando vado”, 잡수실 때에 chapsusil ttae-e “quando Lei mangia”, 주무셨을 때에 chumusyŏssŭl ttae-e “quando Lei dormiva”, 작을 때에 chagŭl ttae-e “quando era piccolo”.

Come tradurre il gerundio

Vediamo come si rende in coreano il nostro gerundio, presente e passato. Il gerundio presente si traduce usando la desinenza verbale ()면서. La tra parentesi si aggiunge alle radici che terminano in consonante. Ad esempio: 가면서 kamyŏnsŏ “andando”, 먹으면서 mŏgŭmyŏnsŏ “mangiando”. Il gerundio passato, invece, si traduce aggiungendo la desinenza verbale (아/어) rispettando l’armonia vocalica. La 아/어 tra parentesi si fonde con l’ultima sillaba delle radici in vocale, mentre si aggiunge alle radici in consonante. Ad esempio: 가서 kasŏ “essendo andato”, da 가다 “andare”; 와서 wasŏ “essendo venuto”, da 오다 “venire”; 먹어서 mŏgŏsŏ “avendo mangiato”, da 먹다 “mangiare”; 받아서 da 받다 ricevere, 해서 da 하다 “fare”.

(oppure “mentre...”, “dopo...”)

Queste desinenze (()면서 e (아/어)) si possono anche tradurre in altro modo, oltre che con il gerundio. In italiano, al posto del gerundio presente si può usare “mentre” seguito dall’imperfetto (가면서 “mentre andavo”, 먹으면서 “mentre mangiavo”) e al posto del gerundio passato si può usare “dopo” seguito dall’infinito passato (가서 “dopo essere andato”, 먹어서 “dopo aver mangiato”).

Proposizioni finali (“per”, “affinché”, “allo scopo di”)

Le proposizioni finali si servono dell’infinito (in ~기) del verbo, nella stessa forma già vista (cf. lezione 7). Una proposizione italiana composta da “per”, “allo scopo di” e da un verbo viene resa in coreano con l’infinito seguito da 위하여 wihayŏ. Ad esempio 보기 위하여 “per vedere”, 배우기 위하여 “per imparare”.

I giorni della settimana

Nei moderni calendari coreani il primo giorno della settimana è la domenica, come si usa negli Stati Uniti, mentre per noi è il lunedì. I nomi dei giorni della settimana sono sino-coreani e rispecchiano, nel significato del carattere cinese che costituisce la prima sillaba del nome, gli elementi fondamentali della filosofia cinese, cioè sole, luna, fuoco, acqua, legno, metallo e terra.

giornocoreanosignificatocar.
domenica일요일iryoilsole
lunedì월요일wŏryoil luna
martedì화요일hwayoil fuoco
mercoledì수요일suyoil acqua
giovedì목요일mogyoil legno
venerdì금요일kŭmyoil metallo
sabato토요일t’oyoil terra

Una curiosità. In passato sembra che la settimana coreana fosse di cinque giorni, anziché di sette. Si veda il riferimento nella pagina sugli Usi e costumi, sezione Settimane.

Le stagioni

I nomi delle quattro stagioni, tutti in puro coreano, sono i seguenti:
 

stagionecoreanotrascriz.
primaverapom
estate여름yŏrŭm
autunno가을kaŭl
inverno겨울kyŏul

LE FRASI

Nuove frasi

사람은 밥을 먹기 위하여 사는 것이 아니고 살기 위하여 밥을 먹습니다.

Gli esseri umani non vivono per mangiare, ma mangiano per vivere.

Ora un paio di lunghe frasi con i verbi collegati fra loro.

요즈음 참 바뻐요. 어제, 월요일, 대학교에 강의가 있었고, 오늘 학생을 만나야 되고, 내일 부산까지 가서 모레는, 목요일, 배 타고 일본으로 가요.

In questi giorni sono occupatissimo. Ieri, lunedì, ho avuto una lezione all’università, oggi devo incontrare gli studenti, domani vado fino a Pusan e dopodomani, giovedì, vado per nave in Giappone.

일 년에는 먼저 봄이 있고 그리고 여름이 나오고 그 다음에는 가을이 생기고 마지막으로 겨울이 나타납니다.

In un anno c’è per prima cosa la primavera, poi viene fuori l’estate, dopo di che spunta l’autunno e alla fine si presenta l’inverno.

Un esempio del significato di “avere” in forma cortese.

박 교수님은 굉장히 많은 책이 있으세요.

Il professor Pak ha moltissimi libri.

Seguono alcune frasi molto semplici di ripasso dei comparativi, di maggioranza, minoranza e uguaglianza.

오늘은 어제 보다 날씨가 더 추워요.

Oggi il tempo è più freddo di ieri.

내일 오늘 보다 덜 더울 거예요.

Domani forse farà meno caldo di oggi.

흰 말이 검은 말 만큼 뛰어가요.

Il cavallo bianco corre come quello nero.

Finiamo con una frase molto rispettosa

진지를 잡수신 다음에 어머님께서 두 시간 주무셨습니다.

Dopo aver mangiato, la mamma ha dormito due ore.

e con una che parla di libri

사무실에 가면서 잠깐 책방에 들어갔어요.

Andando all’ufficio, sono entrato un momento in una libreria.

Elenco dei vocaboli della lezione  (60 voci)

Nei glossari dei vocaboli delle varie lezioni, le trascrizioni adottate sono quella McCune-Reischauer (MCR) e quella dell’Alfabeto Fonetico Internazionale (I.P.A.) specifica per il coreano. Cliccando su un carattere cinese evidenziato in blu si aprirà la scheda di quel carattere, se questo fa parte dei 1800 caratteri fondamentali per la scuola media.

coreanocaratt.
cinesi
trascrizionesignificato
MCRI.P.A.
가을kaŭl[kaˈɯl]autunno
검다kŏmta[kʌmˈtta]essere nero
겨울kyŏul[kjʌˈul]inverno
곱다kopta[kopˈtta]essere grazioso
굉장히-koengjanghi[kweŋʥaŋi]grandemente, terribilmente
교수kyosu[kjoˈsu]professore
그리고kŭrigo[kɯɾiˈgo]e poi
금요일kŭmyoil[kɯmjoˈil]venerdì
~ㄴn[n]desinenza del participio presente degli aggettivi dopo radice in vocale;
desinenza del participio passato dei verbi dopo radice in vocale
나가다nagada[nagaˈda]andar fuori, uscire
나다nada[naˈda]nascere
나오다naoda[naoˈda]venir fuori, uscire
나타나다nat’anada[natʰanaˈda]apparire, presentarsi
날씨nalssi[nalˈɕɕi]tempo atmosferico
다음taŭm[taˈɯm]prossimo, successivo; dopo
대학교taehakkyo[tɛhaˈkkjo]università
~던tŏn / dŏn[tʌn / dʌn]desinenza invariabile del participio imperfetto di verbi e aggettivi
덥다tŏpta[tʌpˈtta]essere caldo, far caldo
돕다topta[topˈtta]aiutare
들어가다tŭrŏgada[tɯɾʌgaˈda]entrare, andar dentro
~ 때에ttaee[ttɛˈe]quando
뛰다ttwida[ttɯiˈda]correre
뛰어가다ttwiŏgada[ttɯiʌgaˈda]correre, andare di corsa
뛰어오다ttwiŏoda[ttɯiʌoˈda]correre, venire di corsa
~ㄹl[l]desinenza del participio futuro di verbi e aggettivi dopo radice in vocale
~로ro[ɾo]verso (dopo vocale)
마지막majimak[maʥiˈmak̚]l’ultimo, la fine
만나다mannada[mannaˈda]incontrare
많다mant’a[manˈtʰa]essere molti, essere molto
많이manhi[maˈni]molti, molto
먼저mŏnjŏ[mʌnˈʥʌ]per prima cosa, prima
~면서myŏnsŏ[mjʌnˈsʌ](desinenza del gerundio presente dopo radice in vocale)
목요일mogyoil[mogjoˈil]giovedì
pak[pak]Pak (cognome)
pak[pak]zucca
바가지pagaji[pagaˈʥi]zucca (svuotata e usata come contenitore)
받다patta[paˈtta]ricevere
pom[pom]primavera
부산 Pusan[puˈsan]Pusan (oggi trascritto come Busan, porto meridionale)
사무실samusil[samuˈɕil]ufficio
살다salda[salˈda]vivere
생기다saenggida[sɛŋgiˈda]spuntare
수요일suyoil[sujoˈil]mercoledì
~아서asŏ[aˈsʌ]dopo (desinenza del gerundio passato dopo radice in vocale chiara)
~어서ŏsŏ[ʌˈsʌ]dopo (desinenza del gerundio passato dopo radice in vocale scura)
없다ŏpta[ʌpˈtta]non esserci
여름yŏrŭm[jʌˈɾɯm]estate
열다yŏlda[jʌlˈda]aprire
요즈음yojŭŭm[joʥɯˈɯm]ultimamente, in questi giorni
월요일wŏryoil[wʌɾjoˈil]lunedì
~ 위하여~ 하여wihayŏ[wihaˈjʌ]per; affinché, allo scopo di
~으로ŭro[ɯˈɾo]verso (dopo consonante)
~으면서ŭmyŏnsŏ[ɯmjʌnˈsʌ]desinenza del gerundio presente dopo radice in consonante
~은ŭn[ɯn]desinenza del participio presente degli aggettivi dopo radice in consonante;
desinenza del participio passato dei verbi dopo radice in consonante
~을ŭl[ɯl]desinenza del participio futuro di verbi e aggettivi dopo radice in consonante
일본ilbon[ilˈbon]Giappone
작다chakta[ʨakˈta]essere piccolo
잠깐chamkkan[ʨamˈkkan]un momento
책방ch’aekpang[ʨʰɛkˈpaŋ]libreria, negozio di libri
춥다ch’upta[ʨʰupˈtta]essere freddo, far freddo, avere freddo
토요일t’oyoil[tʰojoˈil]sabato
화요일hwayoil[hwajoˈil]martedì
희다hŭida[ɕɰiˈda]essere bianco

ANALISI

Analisi della frase
사람은 밥을 먹기 위하여 사는 것이 아니고 살기 위하여 밥을 먹습니다.

Gli esseri umani non vivono per mangiare, ma mangiano per vivere.

사람은 밥을 먹기 위하여 Gli esseri umani, per mangiare
Le prime parole 사람 “essere umano”, “riso cotto”, 먹다 “mangiare” le conosciamo già. Il termine nuovo è 위하여 che segue l’infinito (radice+) del verbo. Nella sezione dedicata alla grammatica abbiamo già visto che questo termine sino-coreano serve per esprimere l’idea di “allo scopo di”, “per”. significa “causa”, “scopo”.

사는 것이 아니고 non è (il fatto) che vivono, ma
La forma usata per indicare il negativo (“non vivono”) utilizza il participio presente del verbo 살다 “vivere” anteposto al termine “il fatto” seguito dalla posposizione del soggetto e poi dal verbo negativo 아니다 “non essere”. In italiano si potrebbe tradurre con “non è che vivono...”. Si sarà notato che, nel fare il participio presente, la radice del verbo 살다 “vivere” perde la consonante finale .

살기 위하여 per vivere
L’infinito di 살다 è naturalmente 살기.

밥을 먹습니다 mangiano
Questa parte della frase non presenta problemi. è la posposizione dell’oggetto che si usa dopo una sillaba grafica che termini per consonante.

Analisi della frase
요즈음 참 바뻐요. 어제, 월요일, 대학교에 강의가 있었고, 오늘 학생을 만나야 되고, 내일 부산까지 가서 모래는, 목요일, 배 타고 일본으로 가요.

In questi giorni sono occupatissimo. Ieri, lunedì, ho avuto una lezione all’università, oggi devo incontrare gli studenti, domani vado fino a Pusan e dopodomani, giovedì, vado per nave in Giappone.

요즈음 참 바뻐요. In questi giorni sono occupatissimo.
L’avverbio di tempo 요즈음 yojŭŭm significa “in questi giorni, ultimamente” ed è in puro coreano. Segue quello che per noi è un superlativo assoluto, ma che per la lingua coreana è un semplice aggettivo coniugato, potenziato dall’avverbio ch’am che significa “veramente, davvero, estremamente” e simili. L’aggettivo 바쁘다 significa “essere occupato, indaffarato”. L’ultima sillaba della radice 바쁘~ si fonde con la prima sillaba dalla desinenza dell’indicativo 어요 (쁘+어=뻐).

어제, 월요일, Ieri, lunedì,
Questa lunga frase è stata studiata per usare alcuni nomi dei giorni della settimana e certi avverbi di tempo relativi ai giorno presente o ai giorni precedenti o successivi. Come abbiamo già visto nella quarta lezione, il coreano è più ricco dell’italiano nell’indicare un giorno passato o futuro in relazione con l’oggi (오늘). Ricordiamo ancora una volta questi termini. Andando avanti nel futuro: “domani” (내일), “dopodomani” (모레), “fra tre giorni” (글피) e “fra quattro giorni” (그글피). Andando indietro nel passato: “ieri” (어제 oppure 어저께), “l’altro ieri” (그저께), “il giorno prima dell’altro ieri” (그끄저께).

대학교에 강의가 있었고, ho avuto lezione all’università e
L’università viene detta 대학교 taehakkyo, un termine sino-coreano i cui ideogrammi significano “grande scuola” (). Altro termine sino-coreano è quello che indica una lezione universitaria, 강의 kang’ŭi, pronuncia dei due caratteri cinesi . Il verbo 있다 itta in origine significa “esserci”, ma può anche indicare il nostro “avere”. Tutti questi verbi che terminano in sono collegati fra loro (in italiano dalla congiunzione “e”).

오늘 학생을 만나야 되고, oggi devo incontrare gli studenti e
Anche il termine “studente” (학생) è una parola sino-coreana () già vista nella lezione 3, qui seguita dalla posposizione del complemento oggetto . Il verbo 만나다 mannada “incontrare” lo vediamo qui presentato nella forma che esprime il dovere (radice verbale + ~야 되다).

내일 부산까지 가서 (essendo) andato domani fino a Pusan,
Il porto di 부산 () è il più grande della Corea ed è il centro commerciale del paese. La desinenza verbale dopo la radice verbale 가~ “andare” rappresenta il gerundio passato (si veda qui sopra la parte relativa alla grammatica).

모래는, 목요일, 배 타고 dopodomani, giovedì, per nave
Come abbiamo ricordato qui sopra, 모래 significa “dopodomani e 목요일 corrisponde a “giovedì”. è un termine in puro coreano che qui significa “nave, battello”. La parola , però, l’abbiamo già vista con un altro significato (“pancia, stomaco”) nella quinta lezione. Il verbo 타다, come sappiamo, significa “andare (con un mezzo di trasporto)” ed è transitivo, come il nostro “prendere (un mezzo di trasporto)”. Qui la posposizione dell’oggetto è stata trascurata (배를 > 배), come accade spesso nel linguaggio parlato.

일본으로 가요. vado in Giappone.
Il termine 일본 ilbon “Giappone” è la pronuncia coreana dei due caratteri cinesi . La posposizione 으로 ŭro significa “verso” e, in questa forma, viene usata dopo consonante, mentre dopo vocale diventa ro.

Analisi della frase
일 년에는 먼저 봄이 있고 그리고 여름이 나오고 그 다음에는 가을이 생기고 마지막으로 겨울이 나타납니다.

In un anno c’è per prima cosa la primavera, poi viene fuori l’estate, dopo di che spunta l’autunno e alla fine appare l’inverno.

일 년에는 먼저 봄이 있고 In un anno c’è per prima cosa la primavera,
Dipaniamo rapidamente la matassa, accennando appena alle parole che già si dovrebbero conoscere. il “uno” e nyŏn “anno” quando sono uniti, come in questo caso, si pronunciano illyŏn.
I termini nuovi, 먼저 mŏnjŏ “per prima cosa, prima di tutto” e pom “primavera”, sono entrambi in coreano puro e non presentano difficoltà di pronuncia.

그리고 여름이 나오고 poi viene fuori l’estate,
Per dire qualcosa come “e poi...” in una sequenza, si usa spesso 그리고 kŭrigo.
L’estate viene detta 여름 yŏrŭm ed è certamente in relazione con il verbo 열다 yŏlda “aprire”:
Il verbo 나오다 naoda “venir fuori, uscire” è un composto formato da 나다 nada “nascere” e da 오다 oda “venire”. Qui il primo verbo non visualizza il suffisso di unione che si aggiunge alla radice del primo dei due verbi in accordo con l’armonia vocalica perché questo suffisso si è fuso con la radice (나+아=나). In modo simile, si forma un altro verbo composto molto usato, 나가다 nagada, che significa “andar fuori, uscire”.

그 다음에는 가을이 생기고 dopo di che spunta l’autunno e
Le parole 그 다음에 kŭ taŭme esprimono esattamente il nostro “dopo di che”. 가을 kaŭl è l’autunno e il verbo 생기다 significa “spuntare”.

마지막으로 겨울이 나타납니다. alla fine si presenta l’inverno.
Il termine 마지막 majimak significa “l’ultimo, la fine” e 으로, che abbiamo visto nella settima lezione, è una posposizione che vuol dire “verso”. Una traduzione corretta per 마지막으로 potrà quindi essere “alla fine” oppure “come ultimo”.
L’inverno è in coreano 겨울 kyŏul, mentre il verbo 나타나다 nat’anada, finale della frase, significa “apparire, presentarsi”.

Analisi della frase
박 교수님은 굉장히 많은 책이 있으세요.

Il professor Pak ha moltissimi libri.

박 교수님은 Il professor Pak
Il cognome coreano , pronuncia del carattere cinese che significa “sincero”, viene trascritto quasi sempre come “Park” (parco), un cognome presente negli Stati Uniti. In realtà, in puro coreano la parola significa “zucca”.
Il termine 교수 kyosu significa “professore”, di solito “professore universitario”. A differenza del termine “선생” che si poteva usare per indicare con rispetto un insegnante, un maestro, o semplicemente una persona importante, il nome 교수 indica esattamente la professione di quella persona.

Zucche come contenitori

Prima che in Corea arrivasse la plastica, in ogni casa venivano usate come contenitori delle mezze zucche svuotate, chiamate 바가지 pagaji (si veda la pagina che parla delle zucche).

굉장히 많은 책이 있으세요. ha moltissimi libri.
Il termine 많은 è il participio presente dell’aggettivo 많다 mant’a “essere molti”. Si trascrive con manhŭn ma si pronuncia manŭn senza l’acca. L’avverbio che lo precede, 굉장히 koengjanghi, significa “grandemente” e serve a rinforzare il significato di “molto”, che diventa quindi “moltissimo”. 있으세요 issŭseyo è una forma rispettosa del presente indicativo nel livello di cortesia medio del verbo 있다 itta “esserci, avere”. Anche se abbiamo qui un verbo 있으세요 che si riferisce direttamente ai libri, reso rispettoso da un suffisso di cortesia, non vuol dire che i libri debbano essere particolarmente rispettati. Naturalmente, il suffisso di cortesia non riguarda i libri, ma il professor Pak.

Analisi della frase
오늘은 어제 보다 날씨가 더 추워요.

Oggi il tempo è più freddo di ieri.

오늘은 어제 보다 Oggi, in confronto a ieri
Dovremmo già conoscere il significato di tutti gli elementi di questa prima parte della frase, 오늘 onŭl che corrisponde a “oggi”, 어제 ŏje che vuol dire “ieri” e 보다 poda che significa “in confronto a” e che serve per fare il comparativo.

날씨가 더 추워요. il tempo è più freddo.
Il termine 날씨 nalssi “tempo atmosferico” è seguito dalla posposizione del soggetto. La particella “più” serve per il comparativo di maggioranza e 추워요 ch’uwŏyo è il presente indicativo di 춥다 ch’upta “essere freddo, far freddo”. Il motivo per cui la radice dell’aggettivo 춥다 perde la e la prima sillaba della desinenza acquista una è già stato spiegato sopra, nella parte relativa alla grammatica.

Analisi della frase
내일 오늘 보다 덜 더울 거예요.

Domani forse farà meno caldo di oggi.

내일 오늘 보다 Domani, in confronto a oggi,
Il termine 내일 naeil, già visto nella quarta lezione, significa “domani”, mentre 오늘 significa “oggi”. Come si potrà intuire, 보다 in questo caso non vuol dire “vedere”, ma “in confronto a” e serve per fare il comparativo.

덜 더울 거예요. farà forse meno caldo / dovrebbe fare meno caldo.
Che si tratti di un comparativo di minoranza (“meno ... di”) lo si deduce dalla presenza di tŏl “meno”. 더울 tŏul è il participio futuro dell’aggettivo 덥다 tŏpta “essere caldo, far caldo”. 거예요 kŏyo è una forma abbreviata, colloquiale, di 것이에요 kŏsieyo, dove sta per kŏt significa “cosa, fatto”. Letteralmente 덜 더울 거예요 tŏl tŏul kkŏyo significa “è il fatto che sarà meno caldo”, ma il vero significato di questo modo di dire, che usa il futuro del verbo o dell’aggettivo seguito da , eventualmente abbreviato in , è in questo caso un dubitativo “sarà forse meno caldo”, o “dovrebbe fare meno caldo”.

Analisi della frase
흰 말이 검은 말 만큼 뛰어가요.

Il cavallo bianco corre come quello nero.

흰 말이 Il cavallo bianco
Il primo termine si pronuncia hin ed è il participio presente dell’aggettivo 희다 hida “essere bianco”. mal qui significa “cavallo” (e non “parola” o “lingua”) e la sillaba è la posposizione del soggetto. 말이 si pronuncia mari, con l’accento sull’ultima sillaba.

검은 말 만큼 tanto quanto il cavallo nero
Il nostro aggettivo “nero” in coreano diventa l’aggettivo coniugabile 검다 kŏmta “essere nero”. La desinenza ~은 inserita dopo la radice dell’aggettivo crea il participio presente (“che è nero”), mentre il termine 만큼 mank’ŭm “tanto quanto” serve per fare il comparativo di uguaglianza.

뛰어가요. corre.
Il verbo “correre” qui esposto è composto da due verbi, 뛰다 ttwida “correre” e 가다 kada “andare”. Per indicare il nostro verbo “correre”, il coreano, pur possedendo un verbo che indica esattamente l’azione del correre, preferisce nella lingua parlata usare dei verbi composti che specificano la direzione, come 뛰어가다 ttwiŏgada, che letteralmente significa “andare di corsa”, o 뛰어오다 ttwiŏoda, che letteralmente significa “venire di corsa”. Si noti come nell’unione dei due verbi, il primo abbia attaccato alla propria radice il suffisso in accordo con l’armonia vocalica.

Analisi della frase
진지를 잡수신 다음에 어머님께서 두 시간 주무셨습니다.

Dopo aver mangiato, la mamma ha dormito due ore.

진지를 잡수신 다음에 Dopo aver mangiato,
Questa è una frase altamente rispettosa. Come si ricorderà, 진지 chinji è una forma rispettosa per indicare il riso bollito, o il pasto, 잡수신 chapsusin è il participio passato del verbo rispettoso 잡수시다 chapsusida “mangiare” e 다음 taŭm significa “successivo”, ma qui, dal momento che c’è la posposizione “nel”, lo traduciamo con “dopo”.

어머님께서 la mamma
Forma molto rispettosa per indicare la madre. Si noti il suffisso di rispetto e la posposizione rispettosa 께서 per il soggetto. È chiaro che questa frase viene pronunciata da una persona adulta, non da un bambino.

두 시간 주무셨습니다. ha dormito due ore.
Si ricorderà certamente che 두 시간 tu sigan significa “due ore” e che 주무셨습니다 chumusyŏssŭmnida è il passato del verbo rispettoso 주무시다 chumusida “dormire”.

Analisi della frase
사무실에 가면서 잠깐 책방에 들어갔어요.

Andando all’ufficio, sono entrato un momento in una libreria.

사무실에 가면서 Andando all’ufficio,
Il termine sino-coreano 사무실 (事務室) significa “ufficio”. La desinenza verbale ~면서 è quella del gerundio presente (si veda, qui sopra, la parte grammaticale). Questa parte si può anche tradurre con “Mentre andavo all’ufficio”.

잠깐 per un momento
L’avverbio 잠깐 indica un breve intervallo di tempo, un momentino.

책방에 들어갔어요. sono entrato in una libreria.
Il negozio di libri, o libreria, in coreano si dice in due modi, entrambi sino-coreani: 책방 (冊房) e 서점 (書店), con significato pressoché identico. Il verbo composto 들어가다 significa letteralmente “andar dentro” (è infatti composto da “entrare” + “andare”).


Esercizi

Usando i vocaboli forniti in questa lezione e in quelle precedenti, provate a tradurre in coreano le seguenti frasi:

  1. Ieri mia nonna è andata al mercato e ha comprato una zucca, cinque mele e quattro pere.
  2. La mamma ha il raffreddore e ha freddo.
  3. Per andare in ufficio esco di casa alle otto e un quarto.

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© Valerio Anselmo