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La lingua parlata e scritta

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


Argomenti compresi in questa pagina:
Altre pagine di informazioni che hanno attinenza con l'argomento “Lingua” si possono raggiungere selezionando uno dei titoli seguenti.

Esercizi di lingua basati sui testi delle elementari
Questa pagina dà adito a un certo numero di esercizi di lingua coreana che si basano sull'analisi di alcuni testi tratti da manuali di lingua delle scuole elementari.

Gli ideogrammi, o caratteri cinesi
In coreano si usano anche i caratteri cinesi nella scrittura. Un breve elenco di ideogrammi con spiegazioni, per capire meglio di che si tratta.

Scrivere in coreano con il computer
Una serie di suggerimenti per usare il proprio computer italiano per scrivere in coreano.

Imparare il coreano in linea
Elenco dei principali corsi di coreano reperibili in Internet, gratuiti o a pagamento.

Korean Tutor, uno dei corsi di coreano in Internet
Presentazione delle lezioni di Korean Tutor, con un breve esempio di insegnamento.

Piccoli racconti italiani tradotti in coreano
In questa pagina sono raccolti alcuni brani italiani scritti dall’autore del sito, con traduzione a fronte.

I caratteri cinesi studiati nella scuola media inferiore
Pagina introduttiva allo studio degli ideogrammi insegnati in Corea. Dà accesso a 63 lezioni suddivise in tre anni di corso, che presentano le schede dei 900 ideogrammi studiati nella scuola media inferiore. Sono offerte anche alcune letture in coreano, con traduzione in italiano, che hanno come spunto gli argomenti trattati nelle lezioni.

I caratteri cinesi studiati nella scuola media superiore
Pagina introduttiva allo studio degli ideogrammi insegnati in Corea nelle scuole superiori. Contiene brani di classici cinesi e coreani e le schede dei 900 ideogrammi studiati nella scuola media superiore. Richiede una buona conoscenza dei 900 caratteri studiati nel corso precedente.

Curiosità linguistiche del coreano
Un simpatico studio sull'uso delle parole "mangiare" e "medicina" nel coreano di ogni giorno.

I 214 radicali dei caratteri cinesi
Elenco dei 214 elementi fondamentali che fanno parte di tutti gli ideogrammi e che servono per la loro ricerca nei dizionari dei caratteri.

È nato in Italia un mensile gratuito in coreano
Dal 1º gennaio 2005 viene pubblicato un bollettino mensile tutto in coreano, distribuito gratuitamente dai ristoranti e dai negozi coreani in Italia.

“Noi, Cricci”, altro mensile gratuito in coreano
Voluto da Cho Min-san, fondatore del Centro di Ricerche Culturali fra Corea e Italia, è nato un nuovo giornale in coreano e, dal 2006, anche in italiano.

Importanza del “Classico dei mille caratteri” per la Corea
La Corea fino al XV secolo non ebbe un proprio sistema di scrittura autonomo: prima si scriveva in cinese e il testo di cui si parla fu forse quello che fece decidere i coreani ad adottare la scrittura cinese.

Alcuni chiarimenti sull'alfabeto coreano
In Internet sono frequenti le informazioni errate sull'alfabeto coreano. Questa pagina cerca di chiarire alcuni punti fondamentali sulla creazione dell'alfabeto e sulle sue particolarità.

Dove sta andando la lingua coreana?
Una ricerca sperimentale sull'inquinamento linguistico da americanismi come si rileva nelle insegne dei negozi in Corea.

La lingua coreana e le influenze straniere - Puro-coreano, sino-coreano, anglo-coreano
Considerazioni sull'influenza esercitata sulla lingua coreana dal cinese per oltre un migliaio di anni e dall'americano negli ultimi tempi.

La romanizzazione del coreano
Considerazioni sulla romanizzazione del coreano proclamata dal governo sudcoreano nel 2000 e testo del proclama tradotto in italiano.

Ideogrammi speciali creati in Corea
Una pagina per chi già seguito il corso di caratteri cinesi. Presenta alcuni dei caratteri cinesi (ideogrammi) che sono stati creati in Corea, con cenni agli ideogrammi creati in Giappone.

Il topo di campagna e il topo di città
Una favola per bambini con figure molto colorate, probabilmente ispirata a una favola occidentale, si dimostra essere un buon esercizio linguistico per chi studia il coreano.

La stampa in Corea e in Europa, la scrittura coreana
Testo di una conferenza tenuta presso le Arti Grafiche Colombo il 12 marzo 2008 sul primato dell'invenzione dei caratteri mobili metallici.

L'alfabeto coreano compie 562 anni
Varie notizie interessanti e statistiche sull'alfabeto coreano e la sua posizione nel mondo.

Nuovo grande dizionario dei caratteri cinesi usati in Corea
Notizie sulla prossima uscita del più grande dizionario dei caratteri cinesi usati in Cina, Corea e Giappone, con considerazioni sull'uso degli ideogrammi in Corea.

Ju Si-gyeong, linguista moderno
La moderna linguistica coreana trae le sue origini da un linguista coreano che, nel periodo dell’occupazione giapponese della Corea, lottò per mantenere vivo lo studio del coreano.

Scrivere in coreano, una spiegazione più semplice
Una spiegazione più semplice e più ricca di immagini per predisporre il computer alla scrittura coreana e per riuscire a scrivere.

L’alfabeto coreano usato anche in Indonesia!
Un piccolo gruppo di persone, una minoranza etnica della città di Bau-Bau in Indonesia, ha adottato l’alfabeto coreano come sistema di scrittura della propria lingua.

I suoni corretti del coreano
L’Istituto Nazionale della Lingua Coreana sta completando nel proprio sito una sezione sulla pronuncia del coreano, utilissima per gli studiosi di questa lingua.

L’alfabeto e la lingua. Una storia di grandi confusioni.
Un video e alcune pagine web del sito dell'Organizzazione Coreana del Turismo (KTO) diffondono errori sul legame tra alfabeto e lingua coreana.

Un documento pdf bello e utile
Il sito www.prkorea.com offre numerose informazioni sulla Corea, fra cui un pdf utile per chi studia il coreano, ma non privo di errori.

Da Hoepli un corso di lingua coreana
A novembre 2009 è uscita la prima grammatica di lingua coreana in italiano pubblicata da un grande editore. Una recensione, con spiegazioni sull’uso migliore dei 2 CD di pronuncia allegati al libro.

Corsi di coreano gratuiti in Internet, in particolare sul corso della KBS World Radio
Presentazione di un corso di coreano offerto gratuitamente su Internet dalla famosa stazione radio Korean Broadcasting System (KBS).

Il codice segreto dei confederati americani ha qualche parentela con l'alfabeto coreano?
Una ricerca su un codice segreto di una setta americana che usava un alfabeto apparentemente simile a quello coreano.

Corsi di lingua coreana in Italia, in Corea e su Internet - Un aggiornamento (febbraio 2012)
Un utilissimo elenco aggiornato dei corsi di coreano nel nostro paese, in Corea e su Internet.

Gli accuratissimi termini di parentela coreani
Una dissertazione linguistica, più adatta per chi studia la lingua, sui numerosissimi termini di parentela coreani

Come scrivere le vocali accentate dell’italiano con un computer coreano
Per i coreani che hanno bisogno di scrivere in italiano con tutte le vocali accentate scritte correttamente, ecco una soluzione.

How to write the Italian accented vowels with a Korean computer
This is a translation in English of the previous “Come scrivere le vocali accentate dell’italiano con un computer coreano” page.

800 caratteri cinesi proposti da studiosi di Cina, Corea e Giappone
Una proposta per migliorare la comprensione reciproca dei caratteri cinesi usati dai tre paesi dell’area estremo-orientale.

Schede degli 800 caratteri cinesi usati in Corea
Una tabella contenente tutti e 800 i caratteri cinesi usati in Corea e facenti parte della lista di 800 caratteri usati in Cina, Corea e Giappone.

Nuovo dizionario di coreano pubblicato da Hoepli
Hoepli ha pubblicato una nuova versione del dizionario di coreano aggiornato.


Lingua

La lingua coreana fa parte delle lingue altaiche, alle quali appartiene il mongolo. A causa della grande influenza culturale della Cina, nel corso dei secoli sono passate nel coreano anche moltissime parole cinesi, un po' quello che successe, anche se in minor misura, da noi con il greco.

Ultimamente, poi, a causa degli stretti rapporti con l'Occidente, si è verificata nella Corea del Sud una forte importazione di parole inglesi. Nella Corea del Nord, per contro, si nota una qualche penetrazione di vocaboli di origine russa.

Sia i vocaboli cinesi un tempo, che quelli inglesi ora, passando nel coreano subiscono una profonda “coreanizzazione”, per cui acquistano in realtà una pronuncia molto diversa dall'originale.

Chi si vuol render conto di come “suoni” il coreano, si può collegare al sito di VTunerWeb e scegliere una stazione radio o TV.

Per imparare il coreano dalle canzoni moderne (pop-song) cliccare su questa scritta.


Scrittura

Oggi anche in Corea si usa scrivere sempre più spesso da sinistra a destra, come noi, ma in passato era molto più comune la scrittura dall'alto al basso, con le colonne che si susseguivano da destra a sinistra. I libri coreani di un tempo sono curiosi, perché iniziano da quella che per noi è l'ultima pagina. Ad esempio, nel testo illustrato sopra, che risale al 15º secolo, la prima pagina è quella a destra.

L'alfabeto coreano fu inventato nel 15º secolo dal re Sejong (세종 ). È ritenuto uno dei più bei sistemi di scrittura esistenti al mondo, sia per la sua semplicità e adeguata rappresentazione della pronuncia, che per il lato estetico. La scrittura coreana è composta da consonanti e vocali, un po' come la nostra, ma con simboli diversi dai nostri. Inoltre certe diversità nelle consonanti, come la “sonorità” o “sordità” (b e p, d e t, ecc.) che da noi servono a distinguere una parola dall'altra, non sono fattori distintivi in coreano, mentre lo sono altre caratteristiche, come l'aspirazione (ka e k'a sono scritte in modo diverso perché la prima è leggermente aspirata e la seconda fortemente aspirata). Siccome i caratteri cinesi vengono scritti in un quadrato (o in un rettangolo), anche le sillabe coreane vengono scritte in un quadrato, cosicché si ha una scrittura omogenea anche quando in essa sono presenti caratteri cinesi.

Per una pagina sulla vita e l'opera del re Sejong, cliccare su questa scritta.


Le lettere dell'alfabeto

Qui sotto sono riportate le lettere dell'alfabeto coreano secondo l’ordine tradizionale, con la loro pronuncia nella trascrizione McCune-Reischauer. Quando è indicata più di una pronuncia, la prima è quella normale come iniziale di parola, la seconda è quella fra confini sonori. Una successiva pronuncia racchiusa fra parentesi quadre indica come viene pronunciata quella consonante quando è preceduta da vocale e seguita da consonante nasale (n, m) o da r. La consonante è muta in posizione iniziale di sillaba grafica, mentre in posizione finale di sillaba corrisponde a una “n velare” (“ŋ”). In alcuni casi, come per le affricate ㅈ ㅊ o per le vocali ㅓ ㅐ ㅡ e i dittonghi ㅕ ㅒ, vengono indicate fra parentesi tonde anche le pronunce in rappresentazione I.P.A. (alfabeto fonetico internazionale) racchiuse fra barre oblique ( /.../ ).

k, g, [/ ŋ /] muta, ng (/ ŋ /)  a ye
n ch (/ ʧ /), j (/ ʤ /), [/ n /]   ya (/ ja /) o
t, d, [/ n /] ch’ (/ ʧʰ /)  ae (/ ɛ, æ /) yo (/ jo /)
l, r (/ ɾ /) k’ (/ /)  yae (/ , /) u
m t’ (/ /)  ŏ (/ ɔ, ʌ /) yu (/ ju /)
p, b, [/ m /] p’ (/ /)  (/ , /) ŭ (/ ɯ, ɨ /)
s (/ s, ʃ /) h  e i

Qualche parola sulla modalità di scrittura

Una sillaba “grafica” scritta sulla carta non sempre corrisponde alla sillaba fonetica della lingua parlata. Il gruppo di consonanti e vocali che costituiscono la sillaba grafica rappresentano il corpo della parola, e per questo certe consonanti, che stando alla pronuncia dovrebbero andare con la sillaba seguente, nella scrittura coreana si mantengono unite. Ma chiariamo subito con un esempio (per una breve nota sulla trascrizione adottata, cliccare qui).

La frase “Sta arrivando una persona” si dice in coreano “sarami wayo” e si scrive 사람이 와요. Notiamo innanzitutto che, dal punto di vista della pronuncia, questa frase è composta da cinque sillabe fonetiche: sa-ra-mi-wa-yo. Nella scrittura però le cose cambiano. Vediamo come.

La parola “persona” si dice “saram” ed è composta dalle consonanti s , r ed m e dalla vocale a . La “a” è una vocale ad andamento prevalentemente verticale (è più alta che larga) e per questo motivo la consonante “s” le viene posta accanto alla sinistra; nel far questo entrambe le lettere, la consonante e la vocale, si restringono un po' () per poter stare insieme nel quadrato. Se la vocale fosse stata ad andamento prevalentemente orizzontale, come ad esempio la “o” , la “s” sarebbe stata scritta sopra ( “so”, bue). La prima sillaba grafica, sa , corrisponde alla sillaba fonetica “sa”.

Nella seconda sillaba grafica, ram , abbiamo ancora la stessa vocale “a” ad andamento verticale, per cui la consonante iniziale, r , viene scritta alla sua sinistra, ma poi abbiamo anche una consonante finale, m . Se questa consonante finale venisse scritta alla destra della vocale, si avrebbe un tipo di scrittura come la nostra, in cui le consonanti e le vocali si susseguono da sinistra a destra, seguendo la pronuncia. Tale scrittura richiederebbe però uno spazio maggiore in orizzontale rispetto allo spazio occupato in verticale. Ma, siccome tutte le lettere che costituiscono la sillaba devono rientrare per forza nel quadrato ideale di cui si è parlato, la “m” finale viene scritta in basso, sotto le altre lettere, e così diminuisce la propria dimensione in altezza e schiaccia anche verso l'alto le altre due.

La parola 사람 (saram) è una parola a sé stante, con un suo significato preciso, per cui la (m) finale, anche se foneticamente appartiene alla sillaba seguente “mi” (nella frase sarami wayo vista sopra), viene scritta come appartenente al secondo raggruppamento grafico. Per distinguere le sillabe fonetiche dai raggruppamenti di lettere che compaiono nella scrittura, questi ultimi sono stati qui chiamati “sillabe grafiche” (alcuni preferiscono invece la definizione di "sillabe ortografiche"). Questo modo di scrivere mette sempre chiaramente in evidenza i prefissi e i suffissi (detti anche posposizioni) tipici della lingua, che sono in pratica dei morfemi. Per tale motivo il sistema di scrittura coreano, che evidenzia sia i fonemi che i morfemi è anche detto morfo-fonematico.

Al momento della loro creazione, i simboli dell'alfabeto erano volutamente molto semplici, come si nota dalle due prime pagine della pubblicazione, riportata nella figura precedente, che ne spiegava l'uso. In pratica, scrivendo con il pennello come si usava un tempo e ancora oggi nelle opere calligrafiche, le lettere acquistano un aspetto più aggraziato, per cui il risultato finale ottenuto anche oggi con il computer è quello visualizzato qui sotto ingrandito, scritto con Microsoft Word.

Questa scritta dunque si pronuncia “saram” (con l'accento sulla sillaba finale) e significa “persona”. La “i” finale di “sarami” che abbiamo visto nella terza sillaba fonetica della frase precedente indica che la parola è messa in evidenza, un po' come se la “i” fosse la desinenza del nominativo in latino (essendo una “posposizione”, nella pronuncia fa spostare l'accento sulla sillaba mi, finale di sa-ra-mi).
Ma torniamo alla “i” del suffisso. Siccome in coreano una sillaba grafica deve sempre essere formata da almeno una consonante e una vocale, e dato che questa “i” in realtà non risulta più preceduta da alcun simbolo di suono, se non dal suono consonantico “m” che però fa parte, da un punto di vista grafico e logico, della parola “saram”, allora per scriverla si è fatto ricorso a un artificio. La vocale “i”, che è una barra verticale (  ), è stata fatta precedere da un pallino (  ), uno zero in pratica, una “consonante virtuale” che non ha un suono suo proprio in posizione iniziale di sillaba grafica (in posizione finale invece rappresenta una n velare, ma questo deriva dal fatto che due lettere originali, e , sono state poi fuse in un unico grafema). L’invenzione della lettera ha permesso di porre graficamente in un altro quadratino, sempre composto da una consonante e una vocale, quelli che sono dei morfemi.

C'è anche un ordine rigoroso che deve essere seguito nel tracciare le lettere sulla carta col pennello (oggi con la biro). Qui di fianco si vede come viene tracciata la sillaba (a), formata dal pallino (lettera muta in posizione iniziale) e dalla lettera (a).

Da questa breve chiacchierata si capisce come funzioni la scrittura coreana: rappresenta le parole e la pronuncia, ma mantiene raggruppate le sillabe che costituiscono la parola. Svolge quindi due funzioni contemporaneamente, una funzione che si potrebbe definire sintattica e una funzione fonetica (per i linguisti esperti: in realtà si tratta non di fonetica, ma di fonematica, o, meglio ancora, di morfo-fonematica, come si è detto sopra).

Prove di scrittura

L'esercizio che segue serve a far capire ancor meglio come le lettere coreane vadano inserite nei quadrati ideali per formare le sillabe grafiche. Le lettere sono state disposte come si trovano posizionate nelle tastiere dei computer coreani. Osservando la frase da riprodurre, che significa “Io vado a casa” (pronuncia nanŭn chibe kayo, o, all'italiana, nanŭn cibé gayó), si provi a scrivere l'originale coreano. Si noterà come i simboli cambino forma, rimpicciolendosi e spostandosi, man mano che nel quadrato ideale vengono aggiunti altri elementi.

나는 집에 가요

       



 

Una breve nota sulla trascrizione delle parole coreane in caratteri latini

Le parole coreane riportate nel sito sono state trascritte secondo uno dei seguenti due sistemi, secondo il sistema imposto dal governo sudcoreano e chiamato Romanizzazione, oppure secondo il sistema McCune-Reischauer. Mentre per il primo esiste in questo sito una pagina di spiegazioni raggiungibile cliccando qui, per il secondo sistema sono sufficienti poche istruzioni. In questo secondo sistema di trascrizione, che è ancora molto usato nel mondo occidentale, le consonanti vanno pronunciate come in inglese, mentre le vocali principali sono pronunciate come in italiano. Per cui ch è la nostra c di cena, j è la nostra g di gesto, k la nostra c di cane, g la nostra g di gara, sh la nostra sc di scena, mentre ng è come la n di angolo. L'apostrofo dopo p, t, k e ch indica che la consonante è fortemente aspirata, come lo è la h iniziale di parola.
Fra le vocali, e indica una e chiusa come in legno, mentre ae indica una e aperta come in centro; o equivale a una o chiusa come in borsa, mentre ŏ è simile a una o aperta come in cosa; ŭ è una specie di u pronunciata con le labbra non protruse, w è una u breve come in uomo e y è una i breve come in gioco. Le parole si pronunciano con l'accento sull'ultima sillaba.

In questo sito per la maggior parte dei nomi anziché trascrivere il suono sci con “shi” si è preferito usare “si”, seguendo la prassi che si è d'altronde venuta affermando da tempo (per indicare ad esempio il nome dello stato di Silla 신라 ). Per il nome della città di Seul si è mantenuta la grafia italiana, mentre in inglese si scrive Seoul e in coreano si pronuncia Sŏul.

Come vengono scritti i nomi coreani in questo sito

I nomi coreani sono spesso citati anche con la grafia coreana, scritta di solito tra parentesi dopo il nome in caratteri latini. In questo caso viene dato il nome in caratteri coreani seguito, quando è possibile, dai corrispondenti caratteri cinesi. Ad esempio nell'inizio di frase “Il re Sejong il Grande (Sejong taewang 세종대왕 )”, tra parentesi compare la pronuncia in caratteri latini del titolo postumo del re, seguita dalla scrittura in caratteri coreani 세종대왕 e quindi dai corrispondenti ideogrammi cinesi .

La nuova romanizzazione e i problemi che pone

Nel 2002 il governo coreano ha adottato una nuova trascrizione, molto simile a un progetto di “traslitterazione” presentato quasi vent'anni prima in Corea dall'autore di questo sito. La nuova trasposizione in caratteri latini (nota anche come "romanizzazione") nelle pagine preparate prima del 2008 non viene qui segnalata, se non fra parentesi, per i nomi di luogo, che nei cartelli stradali in Corea seguono ormai tutti il nuovo metodo, mentre viene adottata in esclusiva in tutte le pagine preparate dal 2008 in poi. Questo metodo di romanizzazione pone però alcuni problemi agli italiani, primo fra tutti il fatto che induce chi non ha una conoscenza diretta della lingua a pronunciare le consonanti occlusive (ㄱㄷㅂ) e la consonante affricata () in posizione iniziale di parola come se fossero sonore (g, d, b, j), mentre in realtà in quella posizione quelle consonanti sono sorde (k, t, p, ch): il cognome si pronuncia Pak e non Bak, così come la pronuncia del cognome è rappresentabile, all'italiana tanto per intenderci, con chim (kim) e non con ghim (gim) come sembrerebbe indicare il nuovo sistema di trascrizione. Visto che si parla delle occlusive, accenniamo subito anche al fatto che queste consonanti in posizione finale di parola (cioè quando sono seguite da pausa) sono "implosive" (ovvero il loro suono non esplode).

La differenza distintiva fra le occlusive coreane è quella fra non aspirate (o leggermente aspirate) (ㄱㄷㅂㅈ) e aspirate (o fortemente aspirate) (ㅋㅌㅍㅊ), per esempio fra (denaro) e (tonnellata), mentre da noi la differenza distintiva è fra sorde e sonore, per esempio fra “tono” e “dono”. La differenza tra t e d, e fra le altre coppie di consonanti occlusive sorde e sonore che per noi è distintiva, in coreano non è distintiva, in quanto la pronuncia dei fonemi [k], [t], [p] e [ʧ] (rappresentati dalle consonanti ㄱㄷㅂㅈ) si sonorizza automaticamente in posizione intervocalica e quando questi si trovano fra confini sonori. Questo perché l'alfabeto coreano non è fonetico, ma fonematico. Per ottenere una pronuncia il più possibile vicina a quella che è l'effettiva pronuncia coreana, una parola che inizi per una di queste consonanti occlusive o affricate e che sia preceduta da una pausa (un silenzio) si deve, perciò, pronunciare con la consonante iniziale sorda, come se fosse una k, una t, una p o una c (di “cena”), nonostante il fatto che la nuova trascrizione la indichi come se fosse sonora (g, d, b, j): quel modo di rappresentare in “romanizzazione” la consonante occlusiva coreana indica semplicemente che tale consonante non è aspirata (o lo è solo leggermente), mentre le consonanti aspirate (che sono sempre pronunciate sorde, anche in posizione intervocalica) sono indicate dalla nuova trascrizione come k (), t (), p () e ch (). Queste ultime, come dice il nome, sono pronunciate con una forte aspirazione.

  • Per una piccola antologia di letteratura coreana, cliccare su questa scritta.
  • Una pagina sulla letteratura coreana tradotta all'estero si ottiene cliccando qui.
  • Alcuni racconti in coreano e traduzione sono riportati nelle pagine delle letture del corso di caratteri cinesi.

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© Valerio Anselmo