L'artigiano Oh Ok-jin
mastro incisore di caratteri coreani e cinesi

Anche se il governo coreano ha oggi praticamente abolito l'insegnamento dei caratteri cinesi nelle scuole e i negozianti preferiscono avere le insegne dei propri esercizi scritte in alfabeto coreano, se non addirittura in inglese, i timbri usati in banca al posto della propria firma, gli ex-libris, le targhette del nome poste sulle vecchie case unifamiliari, i tabelloni dei padiglioni di alcuni edifici pubblici, i nomi dei templi e altre scritte ricorrono ancora spesso all'uso dei caratteri cinesi al posto delle lettere dell'alfabeto coreano. Il mastro incisore che presentiamo è un grande maestro soprattutto nelle scritte in caratteri cinesi, ma non disdegna quelle in alfabeto coreano.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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elle mani di Oh Ok-jin, un pezzo di legno altrimenti ordinario può essere portato a nuova vita. Un'insegna di legno che porti dei caratteri incisi con maestria fornisce un tocco di eleganza al portale d'ingresso della sala di un palazzo o di un tempio venerato.

Le mani del maestro intento al lavoro su una tavola di legno

Il desiderio della gente di lasciare registrazioni della propria vita è un istinto umano basilare che si è manifestato fin dagli albori dell'umanità. Quello che è cambiato nel tempo è il mezzo su cui tali registrazioni sono state effettuate, dalle pareti delle caverne alla carta e oggi ai dischetti dei computer palmari. Quando la tecnologia della stampa ha fatto il balzo dalla stampa con blocchi di legno a quella con caratteri metallici, si verificò un inevitabile declino per l'arte dell'incisione dei caratteri.

Oh Ok-jin (오옥진 ), nome d'arte Cheoljae (철재 ), è un maestro incisore di caratteri che è stato insignito del titolo di “Importante tesoro culturale intangibile numero 106”. Il suo impegno di una vita per questa forma d'arte apparentemente dimenticata gli ha conferito l'aspetto di una figura eroica da museo, la figura di un eroe che combatte bravamente per sopravvivere in un mondo che punta al collasso.

Il mondo degli incisori di caratteri

Il termine kakcha (각자 ) si riferisce all'arte di incidere caratteri in blocchi da stampa o sulle insegne che vengono installate all'ingresso di edifici importanti, sulle targhe di sale commemorative e di santuari o templi. Siccome i blocchi di legno non vengono più usati per la stampa, oggigiorno l'applicazione del kakcha si limita soprattutto alle insegne e alle targhe, la cui richiesta è appena sufficiente a tenere in moto le mani di un maestro di quest'arte. Tuttavia, il maestro incisore Oh Ok-jin, un settantenne il cui fisico instancabile non lascia supporre la sua età, possiede una straordinaria passione per quest'arte.

Un esempio delle trasformazioni che subiscono i caratteri cinesi nelle incisioni di Oh Ok-jin

Il maestro Oh è un invalido, veterano della guerra di Corea. Nel 1953, quando era ancora un adolescente, fu assegnato a un'unità in prima linea come segnalatore, e venne ferito restando privo della vista dall'occhio destro. Senza la visione normale in un occhio, la percezione della profondità è limitata. Ma questa limitazione non ha dissuaso Oh dal dedicarsi per più di mezzo secolo al perfezionamento della propria abilità manuale applicata all'incisione dei caratteri.

“Dopo essere stato ferito fui congedato e volevo proseguire gli studi superiori, ma la mia famiglia non si poteva permettere di pagare le tasse scolastiche e così seguii il corso da carpentiere presso l'Istituto nazionale di addestramento professionale. Dovevo avere qualche talento perché, in quel periodo, ricevetti un premio dal Capo delle operazioni navali.”

Andò poi a lavorare per un fabbricante di mobili, ma in seguito trovò lavoro presso il Dong-A Ilbo, un quotidiano nazionale, dove per la prima volta ebbe a che fare con il mondo dell'incisione dei caratteri. Il suo bisnonno era un rilegatore di libri che preparava anche i registri dei clan familiari, e le successive generazioni degli Oh avevano mantenuto in vita l'azienda familiare. Così, il fatto che il giovane incisore Oh intraprendesse un percorso che doveva portarlo a diventare un esperto di kakcha può essere stato preparato dal destino.

Mentre era ben deciso a superare la propria disabilità visiva, andò a studiare dal famoso artista incisore Sin Hak-gyun, che lo addestrò a superare le difficoltà dell'incisione tradizionale dei caratteri. E tuttavia Oh non si sentiva soddisfatto nell'apprendere semplicemente delle abilità tecniche. Era profondamente convinto che “per riuscire a creare un'incisione di qualità, uno deve fare qualcosa di più che incidere semplicemente la scrittura di altri. Un incisore deve avere una profonda conoscenza della progettazione grafica dei caratteri e della calligrafia, e deve essere anche lui stesso un calligrafo di talento.”

Questo lo portò a studiare con due illustri calligrafi, Kim Chung-hyeon e Im Chang-sun. E fu anche istruito da suo zio Oh Geum-seok che ne potenziò la conoscenza dei modi tradizionali dell'arte del kakcha. “Quello che è fondamentale non è solo tecnica. Si deve avere una forte comprensione delle basi dell'arte. Si deve trovare il tempo per pensare a qual è lo scopo ultimo del proprio lavoro e a quello che se ne può trarre.”

Uno stile personale

Oh, che ha avuto a che fare col legno per tutta la sua esistenza, non pensa mai che un pezzo di legno sia un oggetto inanimato. Infonde così il soffio della vita nel legno, anche se questo è stato tagliato dall'albero da molto tempo. Per ottenere questo risultato, Oh ripulisce e pialla il legno a mano, un processo che gli incisori chiamano “addomesticamento del legno”. Dopo che i caratteri sono stati incisi nei pezzi di legno, questi assumono una nuova forma di vita, come dignitose opere d'arte che abbelliscono l'ingresso di edifici quali le sale del palazzo Kyŏngbokkung (Gyeongbokgung) e le sale commemorative di famiglie importanti. Nel processo di acquisizione di una completa conoscenza dei fondamenti della carpenteria e della falegnameria, Oh cominciò a sviluppare un suo stile personale di incisione dei caratteri cinesi.

Una scritta in cui è evidente l'abilità di combinare creativamente tradizione e modernità

Quand'era ancora ragazzo, suo padre gli insegnò come intagliare i timbri e come piallare il legno di giuggiolo. Una volta, mentre stava lavorando in una segheria, notò un cuneo di legno che veniva usato per bloccare la ruota di un autocarro. Prese quel pezzo di legno, lo studiò brevemente e poi lo intagliò ottenendone una figura artistica. Aveva in qualche modo riconosciuto il tesoro nascosto all'interno di un semplice pezzo di legno che nessun altro aveva notato.

Come evidenza della maestria di Oh nel suo campo, i suoi lavori si possono oggi vedere in tutti gli angoli del paese. Questi comprendono la scritta lunga sette metri che si trova sopra l'ingresso principale del tempio Chogyesa (Jogyesa) in centro a Seul, numerose targhe che adornano gli edifici dei palazzi Kyŏngbokkung (Gyeongbokgung) e Ch'anggyŏnggung (Changgyeonggung), e insegne di templi buddisti famosi, come Songgwangsa e Hwaeomsa, e altri importanti punti di riferimento, come il Monumento all'indipendenza della Corea, il santuario Hyŏngch'ungsa (Hyeongchungsa) e il Centro nazionale per le arti tradizionali dello spettacolo.

Restauro di antiche opere d'arte

Oh si è anche concentrato sul restauro di capolavori creati dagli incisori del passato, in particolare quelli dell'epoca Chosŏn (Joseon) (1392-1910). Ha ricreato i blocchi lignei da stampa di preziosi materiali dell'era Chosŏn, come i testi Hunminjŏngŭm (Hunminjeongeum) (“I suoni appropriati per l'istruzione del popolo”), Nonggawŏllyŏngga (Nonggawollyeongga) (“Almanacco di canti contadini”), e Koryŏgayo (Goryeogayo) (“Antologia di canti di Koryŏ”). Oh ha anche restaurato i blocchi da stampa delle mappe del cartografo di Chosŏn Kim Chŏng-ho (Kim Jeong-ho), compreso il Susŏnjŏndo (Suseonjeondo) (1824), una mappa di Seul da tavola lignea, e il Taedong-nyŏjido (Daedong-nyeojido) (1861), una mappa dettagliata della penisola coreana. Per la perfezione del restauro di questi tesori nazionali fu insignito dell'Ordine al merito civile.

Il maestro Oh Ok-jin di fronte a una sua opera

Indicando una stampa del Susŏnjŏndo, appesa al muro dietro di lui, Oh nota: “Questa mappa è fatta di linee molto sottili, che rendono in un modo meraviglioso le montagne. Le linee sono molto più raffinate di quelle di altre mappe. Questa raffinatezza mi ha reso piuttosto difficile ricreare la mappa. Il legno duro è difficile da incidere, mentre il legno morbido è propenso a sbaffare nei dettagli più fini in stampa. Questo è il motivo per cui il processo di «addomesticamento del legno» è così critico. ” Oh ha intrapreso l'arduo compito di restaurare le opere d'arte dei maestri del passato a causa del profondo rispetto per il suo mestiere, cosa che risulta evidente dal fatto che ha generosamente donato al Museo nazionale del folclore i blocchi da stampa incisi a mano del Susŏnjŏndo.

Una guida di studenti devoti

L'arte del kakcha si può classificare in due tipi di incisione: quello per i blocchi da stampa e quello per le insegne e le targhe. Il processo di incisione consiste di tre passaggi principali. Prima, un pezzo di legno adatto, di solito betulla o ginkgo, viene selezionato e “addomesticato”, poi viene messo a mollo in acqua di mare e quindi lasciato asciugare completamente. In seconda istanza, il testo viene composto e abbozzato sulla superficie del legno, cosa per la quale è richiesta una speciale attenzione ai dettagli quando si incidono i blocchi da stampa, perché le lettere devono essere prodotte come immagini speculari. Terzo, i caratteri vengono incisi nel pezzo di legno, il che richiede una precisione scrupolosa e una concentrazione massima.

Una delle opere di Oh, l'insegna lunga 7 metri del tempio Chogyesa a Seul

Per tutta la vita da adulto, il mastro incisore Oh si è completamente immerso nella sua arte, infondendo tutto il proprio spirito nelle incisioni su legno. Il suo ruolo come guardiano delle arti tradizionali della Corea è stato utile e gratificante. Ha insegnato a oltre 300 persone e attualmente ha circa 30 studenti che studiano presso di lui, studenti che egli considera i suoi tesori più preziosi. A partire dal 1980, Oh e i suoi studenti hanno allestito un'esposizione annuale per mettere in mostra il mondo poco conosciuto dell'incisione dei caratteri su legno.


Tratto da “Oh Ok-jin - True Master of Letter Engraving”, in Koreana, vol.21, n.1, primavera 2007. Testo originale di Choi Tae-won, fotografie di Seo Heun-kang. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo