La vita pittoresca di un monaco e una violoncellista


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li occidentali che visitavano la Corea alla fine del periodo Chosŏn (1392-1910) storcevano il naso alla vista della muffa bianca sul meju (메주), i fagioli di soia fermentati, e all'odore del toenjang (된장), la pasta di fagioli di soia. Per loro il meju e il toenjang davano l'impressione di essere dei cibi poco puliti.

La scultura simbolo dell'attività e
della famiglia del monaco Tonyŏn

Entrambi questi alimenti, però, hanno fatto parte della cultura coreana per oltre mille anni e la scienza moderna ha provato che i cibi fermentati possono avere effetti positivi sulla salute umana e che contengono l'essenza delle proteine delle piante.

Se si segue l'autostrada nazionale coreana numero 7 a Chŏngdongjin, lungo la costa, ci si imbatte in un piccolo villaggio di pescatori chiamato Simgok, e, superato questo, lungo la strada costiera si trova Okkye. Da Okkye una strada di campagna con un susseguirsi di curve moderate porta per un certo tratto verso la cima del Paekpongnyŏng. Scendendo da questa vetta, un cinque minuti in macchina, si trova una stradina in terra battuta. A metà di questa strada, che si trova in Kamok-ri, Imgye-myŏn, Chŏngsŏng-gun, ecco che ci si imbatte in Mecell, un luogo il cui nome è la contrazione di meju (i fagioli di soia fermantati, visti prima) e di cellist (violoncellista).

To Wannyŏ intenta alla preparazione del meju

Qui potete incontrare Tonyŏn, il monaco, e To Wannyŏ, la violoncellista. Mecell è la casa di questi sposi e della loro famiglia, e serve anche come fabbrica di meju e come sala da concerti.

Qui, profondamente immersi nella regione del Kangwŏn-do, il monaco Tonyŏn e sua moglie To Wannyŏ vivono circondati dalla natura. Producono meju, toenjang e salsa di soia. I giornali, la radio e la televisione hanno più volte parlato della loro vita, e la loro esistenza unica e particolare è anche ben nota attraverso i libri che sono stati scritti su di loro.

Il monaco Tonyŏn nel suo studio (si noti il tavolo bassissimo,
di fronte al quale il religioso sta seduto direttamente sulla
stuoia del pavimento, a gambe incrociate)

Il monaco Tonyŏn, fondatore di Mecell, si è diplomato all'Università buddista Haein e poi ha studiato al Centro per la traduzione delle scritture buddiste dell'Università Tongguk. È anche stato il primo direttore dell'istruzione per l'Ordine Chogye del buddismo coreano e ha pure ricoperto la carica di professore all'Università buddista Haein. Ha pubblicato un gran numero di traduzioni di scritture buddiste, raccolte di poesie, collezioni di saggi e di tesi.

Dopo essersi laureata alla Facoltà di musica dell'Università nazionale di Seul, To Wannyŏ si è specializzata in violoncello alla Musikhochschule di Lubecca, in Germania, e ha tenuto dei corsi alla Scuola di musica Brahms, anch'essa in Germania. Dopo questo periodo di studi, ha poi dato concerti e insegnato in Corea prima di sposare Tonyŏn e di stabilirsi a Chŏngsŏng.

Ogni anno, nell'anniversario del proprio matrimonio,
To Wannyŏ dà un concerto di musiche per violoncello

Entrando a Mecell, la prima cosa che si nota sono le oltre 2.000 giare di terracotta disposte ordinatamente in file parallele. Queste giare, che si stagliano contro lo sfondo delle montagne e della valle e che coprono l'ampio cortile, disposte persino sul tetto, danno l'impressione di un'opera d'arte.

Ogni giara ha una sua personalità unica. Ci sono giare piuttosto panciute, altre decorate con disegni curiosi, giare che ricordano la faccia di una sposa novella e altre asimmetriche. Le giare più interessanti sono quelle che, già a prima vista, sembrano essere molto vecchie. Su ogni giara è segnata la data di quando il suo contenuto è stato preparato, e la maggior parte delle giare indicano che il meju in esse contenuto è andato fermentando per vari anni.

Il monaco Tonyŏn e sua moglie To Wannyŏ
mentre gustano una tazza di tè

È facile capire quanto gli antichi coreani amassero il gusto del chang (장 醬), salsa di soia e toenjang, dando uno sguardo ai detti popolari coreani, come “La generosità viene dalla cantina, ma il gusto viene dalla giara”, o “Concedere la mano della propria figlia dopo aver assaggiato il chang”, o ancora “Il governo di una regione si può riconoscere dal gusto del suo liquore, quello di una casa dal gusto del suo chang”.

Oggi la scienza moderna ha rivelato che il toenjang è efficace nel rinforzare il fegato e la capacità del corpo di combattere il cancro, nel prevenire l'invecchiamento e la pressione alta, nell'ostacolare il diffondersi dei veleni, nel ritardare la senilità, nel promuovere la digestione, nel prevenire l'osteoporosi, nell'aiutare a combattere il diabete, e infine come rimedio contro l'obesità e la stitichezza.

Questi benefici del toenjang, però, non si possono realizzare appieno se chi lo produce non gli dedica tutte le cure possibili. Non dimenticando questa tradizione, Tonyŏn e To Wannyŏ coltivano essi stessi con le proprie mani i faglioli di soia e danno inizio al processo di fermentazione con l'acqua pura della valle nel primo mese dell'anno lunare. Preparano sempre meju e toenjang con i fagioli nuovi, secondo le antiche tradizioni. D'altronde, l'ambiente in cui vivono, gli alberi che crescono alti sulle colline, il rumore dell'acqua che scende nella valle e il cielo limpido, tutto ciò sembra preso direttamente da un'antico dipinto paesaggistico.

All'interno dell'edificio le donne del villaggio sono affaccendate a pulire i peperoncini rossi o a imballare i vasi per la spedizione. Oltre questo spazio di lavoro c'è una grande sala che assomiglia un'aula di scuola, con il pavimento coperto da stuoie di paglia. In questa stanza sono stati posti vari mortai che un tempo servivano per fare i dolci di riso, e che oggi sono piuttosto rari: qui servono da tavolini per il tè. Su un lato di questa sala vengono venduti meju e chang, mentre sull'altro dalla cucina viene portato del tè per i clienti. Lo studio al primo piano è pieno di libri. Una delle stanze è usata come biblioteca e gli scaffali fatti di legno grezzo sono una vista che colpisce.

La famiglia di Tonyŏn vive in pace con la natura
(anche qui si noti quanto è basso il tavolino e come
ci si sieda direttamente sulle stuoie del pavimento)

A parte vi è un piccolo edificio coperto da assicelle di legno. È qui che vive la coppia. La casa riflette lo spirito delle persone che ci vivono, non legate ad alcun luogo, ma completamente libere e affrancate.

Ogni anno, per commemorare l'anniversario del loro matrimonio la coppia tiene un concerto nel cortile di Mecell. Quest'anno, 2003, si terrà il loro ottavo concerto, a celebrazione di un incontro che essi dicono sia avvenuto in cielo. Agli ospiti che assistono al concerto viene offerta una zuppa di toenjang e un buffet di vegetali selvatici.


Tratto da “Meju and the Cellist”, in Pictorial Korea, luglio 2003. Testo originale di Lee Ji-young, fotografie Lee Hong-ki. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo