Argomenti compresi in questa pagina:Altre pagine di informazioni che hanno attinenza con l'argomento “Mestieri” si possono raggiungere selezionando uno dei titoli seguenti.Oggetti tipici della cultura materiale L'artigianato artistico coreano Oggetti di lacca L'arte del ricamo Un'artista del ricamo Insegne tradizionali ricamate sui vestiti Lavori in giada Ametiste Un artigiano della terracotta Un maestro nella produzione dei gong coreani Calamai di pietra I pojagi, foulard per fagotti L'arte dell'incisione Jung Kwan-chae, mastro tintore Ro In-ah, un'artista del metallo Lee Ga-rak, scultore di changsŭng La lavorazione a mano della tipica carta coreana Shin Eung-su, un restauratore di palazzi reali Oggetti in ottone forgiato Oggetti laccati con intarsi in madreperla Giare tradizionali: vasi che respirano Ventagli tradizionali: un'armonia di saggezza, stile e bellezza Hong Jung-sil, un'artista dell'intarsio in argento Lee Hyung-man, un maestro artigiano della madreperla La fabbricazione dei pennelli tradizionali La valle dei carbonai Un mastro artigiano dei ventagli piatti coreani Un mastro vasaio specializzato nelle ciotole da tè Won Kwang-sik, un artigiano che crea campane di bronzo per i templi Changdo: pugnali ornamentali e da difesa Kim Hwan-kyung, creatore di oggetti dipinti con lacca colorata Un altro maestro artigiano della lacca Uno specialista in oggetti artigianali di bambù Un artigiano che tiene in vita la tradizione dei sigilli reali Lucchetti tradizionali, molta ingegnosità per ostacolare i ladri Chung Choon-mo e i tradizionali cappelli di crine di cavallo Lee Jae-man e le sue pitture su corno di bue L'artigiano Oh Ok-jin, mastro incisore di caratteri coreani e cinesi Abiti freschi per un'estate calda Cho Dae-yong, un maestro di tende di bambù tradizionali Lee In-se, mastro artigiano dei tavolini soban Yi Sang-jae, mastro artigiano dei contenitori di "cìpero" Kim Hae-ha, “ogni punto deve essere perfetto” Il nuovo sigillo di stato Kim Kyu-jang e i suoi lavori in madreperla Park Sung Kyu e l’arte del cuoio laccato Yoo Young-ki, costruttore di archi e frecce Kim Jong-dae e le sue bussole geomantiche Il ventaglio di bambù (hapjukseon) Hwang Hae-bong e le sue “scarpe del vento” Arte nei lavori femminili tradizionali Sohn Hye-won vuole modernizzare i mestieri tradizionali Un negozio di oggetti di carta tradizionale Kim Pyo-yeong: un ottuagenario maestro restauratore |
Introduzione
Alcuni di questi artigiani hanno raggiunto nel tempo un altissimo grado di perfezione nella costruzione di particolari oggetti tipici, tanto da meritarsi il titolo di “tesoro nazionale vivente”. Fra i mestieri che non si riscontrano qui da noi ricordiamo la costruzione di flauti di bambù per l'orchestra di musica di corte, non solo costruiti a mano, ma
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L'ebanisteria
Le case coreane tradizionali hanno in genere poche stanze e le camere sono piccole e con il soffitto basso (normalmente meno di 2 metri) perché gli inverni sono molto freddi e si fa prima a scaldare un ambiente con un volume d'aria limitato. I soffitti bassi non danno fastidio perché nelle stanze ci si siede sul pavimento, riscaldato quando fa freddo. Il pavimento naturalmente è sempre tenuto pulitissimo ed è morbido al tatto perché è foderato di carta gialla impermeabilizzata. Anche per dormire si usa il pavimento su cui si stende un materassino che durante il giorno viene poi tolto e messo in un armadio a muro. Per questo motivo, i mobili coreani tradizionali non sono grandi come i nostri. Sono di solito mobili piccoli, ma raffinati: il mobile più comune è un tavolino basso, normalmente con intagli in madreperla (detto soban), che viene portato nella
La lanterna illustrata qui a sinistra risale a circa 200 Talvolta nelle camere si trova uno stipo in legno per riporre i vestiti, costruito con una lavorazione accurata, ma si tratta di tutte cose piccole e leggere, che si possono spostare con facilità. Gli artigiani del legno del passato profondevano tutta la loro arte, quindi, in oggetti piccoli e di uso comune. |
![]() Il tavolino per i pasti, illustrato a destra, È un tavolino “con le zampe di tigre” perché le gambe assomigliano a quelle della tigre. I due segmenti che uniscono a due a due le gambe del tavolino servivano a due scopi: a far sì che le punte delle gambe non rovinassero il pavimento delle camere, che è abbastanza delicato, e in secondo luogo ad appenderlo a un chiodo su una parete in cucina, quando non era in uso, come d'altronde si fa ancora oggi. |
Mobiletto a quattro piani, decorato con corno di bue. Ognuno dei piani di questo mobiletto usato per riporvi la biancheria è decorato con differenti simboli della longevità. Il semplice disegno dei cardini in ottone dei quattro gruppi di sportelli è in armonia con l'elaborato disegno delle superfici in corno di bue dipinte. È chiamato mobiletto “a capoletto” perché di notte veniva posto, sul pavimento di fronte a questo mobile, un materassino morbido per dormire. Ricordiamo che, in Corea, una camera aveva più funzioni: di giorno era il nostro “soggiorno”, all'ora dei pasti diventava la “sala da pranzo” (dove, di solito, consumava i pasti il marito mentre la moglie mangiava in cucina) e di sera si trasformava in “camera da letto”. Ci si sedeva e ci si coricava direttamente sul pavimento, sempre pulitissimo e riscaldato. |
![]() Scatola per contorni (kujŏlp'an) del 19º secolo. In ogni sezione di questa scatola, che veniva usata da una famiglia altolocata, si poneva un diverso cibo: pesciolini, verdure, alghe, germogli di soia, e così via. La scatola esterna è ottagonale e ognuna delle parti è unita alle altre con legami in metallo. La lacca nera all'esterno e la lacca rossa all'interno doveva rendere più appetitoso il cibo. |
![]() A sinistra piccola scatola portavivande È costituita da due parti unite fra loro con cardini posti sul retro. Ognuna delle parti contiene due cassetti, con due fori di ventilazione su ciascun lato: i fori servivano anche per spingere fuori i cassetti. I cardini e gli elementi di fissaggio sui bordi sono sia funzionali che ornamentali. |
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© Valerio Anselmo