Dall'8 al 18 novembre 2000 nel Palazzo Isimbardi in Corso Monforte 35 a Milano si terrà una mostra di ceramiche dello scultore Kim Han-sa sponsorizzata dalla Provincia di Milano, dall'Ambasciata della Repubblica di Corea a Roma e dal Consolato Generale Onorario della Repubblica di Corea a Milano.
Gli orari di apertura della mostra sono: da lunedì a sabato 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.30 festivi chiuso
L'ingresso è libero.
L'arte di Kim Han-sa Contemporaneità nel solco della tradizione ceramica coreana
La mostra presenta circa 50 opere dello scultore Kim Han-sa, che vive e lavora a Ichon, a sud di Seul, centro della produzione di ceramica fin dai tempi del regno di Koryŏ (918-1392), e ancor oggi sede di numerosi laboratori dove lavorano famosi vasai, alcuni dei quali sono stati nominati tesori nazionali viventi. Oltre che per la produzione di ceramiche, Ichon è nota per la sua porcellana bianca.
Nato a Seul nel 1954 e laureato all'Art College della Hongik University, Kim Han-sa si muove nel solco della grande tradizione della ceramica coreana. Le sue produzioni principali sono costituite da ceramiche punch'ong (verde-acqua) che rappresentavano il filone principale della produzione di ceramica del primo periodo Chosŏn nei secoli XV e XVI, ma con disegni e colori che avvertono i valori della contemporaneità.
La denominazione di ceramica punch'ong, data dal primo storico dell'arte coreana Ko Yu-sop (1905-1944), indica un tipo particolare di ceramica decorato con uno strato bianco trasparente sotto l'invetriatura.
Tipologie della sua produzione
Nella produzione di Kim Han-sa ricorrono molte delle tipologie con cui si è soliti catalogare la ceramica punch'ong in rapporto al metodo di decorazione: intarsiata, impressa, incisa, intagliata, dipinta all'ossido di ferro, pennellata con uno strato di bianco o rivestita di bianco.
Dal punto di vista stilistico la sua produzione si ricollega alla ceramica punch'ong maturata durante il regno del re Sejong (1418-1450), un periodo di generale sviluppo culturale e sociale che ha avuto un naturale riflesso anche sulla produzione della ceramica, con l'impronta di un'arte individuale riconosciuta agli artisti ceramici fin dal 1421, quando la Corte ordinò ai vasai di scrivere i loro nomi sulle ceramiche punch'ong, personalizzazione di un'arte che portò, fra il 1424 e il 1432, alla catalogazione dei forni come parte della pubblicazione di Chiriji, una sezione geografica degli Annali di Sejong. Gli scavi di antichi siti di fornaci hanno individuato circa 220 forni punch'ong nella Corea del Sud. Uno dei più significativi siti con forni punch'ong è la fornace Ch'unghyo-dong sita a Kwangju, nella provincia di Ch'ungch'ong del Sud.
Novità nella ceramica di Kim Han-sa
Pur possedendo le caratteristiche dei tipi di punch'ong prodotti in questo periodo, che comprendevano il punch'ong intarsiato e impresso e il punch'ong con decorazione incisa o intagliata sotto un rivestimento bianco, la ceramica di Kim Han-sa rappresenta uno stile diverso sia nella forma che nella decorazione. Le sue opere rappresentano sempre la natura e sono energiche e vigorose. Anziché cimentarsi con forme e colori variati e complessi, lo scultore cerca, nelle tonalità e nelle forme, la semplicità, raggiunta attraverso un impegno rigoroso. A differenza del raffinato celadon di Koryŏ, il cui uso era riservato a una specifica classe sociale, già presentato a Milano in una mostra del 1995 a Palazzo Reale, questa esposizione di Palazzo Isimbardi illustra un tipo di ceramica di elevata qualità formale, ma diffusa nell'uso in vasti strati della popolazione, dalla Corte ai privati.
Influssi religiosi
La conversione al cattolicesimo di Kim Han-sa lo ha portato a misurarsi anche con temi di carattere religioso. Suoi i pannelli ceramici illustranti la Via Crucis per il convento delle suore Beati martiri coreani a Suwon (1994), i pannelli della Via Cricis (1998) e la statua di S. Francesco (2000) per il convento di clausura Santa Chiara a Cheju, gli arredi sacri (1999) per la chiesa di Hagyedong a Seul, il tabernacolo per la cappella del Centro del movimento dei focolari a Seul (1998) e quello per la chiesa di Konjam (2000).
Questo testo si è basato sulla presentazione di Gian Paolo Corda |