Scoperte varie mummie anche in Corea

L’idea di scrivere un articolo sulle mummie coreane sembrava interessante e abbiamo raccolto tutto quello che la rete fornisce in proposito, ma ciò che ne è venuto fuori è arido: tranne un caso, di cui in questo sito si era già parlato, di nessuna di queste persone mummificate si è saputo come è vissuta, se aveva avuto una famiglia, se aveva amato, lottato, combattuto, pianto. Nulla, solo aridi risultati delle ricerche.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


C

hi si è interessato alla storia dell’antico Egitto non può ignorare che in quel paese esisteva un procedimento di conservazione dei corpi dei defunti chiamato mummificazione. Quando si parla di mummie, si pensa, dunque, soprattutto all’Egitto.


La mummia della donna con la borsetta, scoperta nel 2010 a Osan, vicino a Seul

Ebbene, anche se questo argomento potrebbe non risultare gradito ai più, può essere interessante sapere che anche in Corea si sono scoperte delle mummie, molto diverse, però, da quelle egiziane, soprattutto perché in questo caso non si tratta di una mummificazione voluta, ma di una «mummificazione naturale».

In una pagina precedente, che metteva l’accento sulla lettera di una moglie che piange la morte del marito, si accennava di sfuggita al fatto che i due corpi ritrovati risultavano mummificati.

Quella scoperta non è stata l’unica. In effetti, si sono trovati in Corea molti corpi mummificati, tutti perfettamente conservati e tutti di persone di alto rango sepolte durante il periodo Joseon.


La borsetta e il sacchetto con i gioielli

Quello che distingue queste mummie da quelle dell’antico Egitto è il fatto che questi corpi non erano stati preparati per essere conservati nel tempo. La mummificazione è stata un processo non voluto da chi ha seppellito quei corpi, ma avvenuto per le condizioni di perfetta chiusura in cui il corpo del defunto è stato tenuto.

A riprova del fatto che la mummificazione non era voluta, basta ricordare che i coreani del periodo Joseon credevano che, quanto prima i corpi dei defunti si sarebbero dissolti e diventati un’unica cosa col suolo, più prosperi sarebbero diventati i loro discendenti.

Nessun processo di mummificazione, sul tipo di quello egiziano o di altra natura, è stato compiuto sui corpi dei defunti prima della sepoltura. I corpi di questi defunti, a distanza di centinaia d’anni, hanno ancora tutti i loro organi intatti. Addirittura, una di queste mummie scoperta nel 2002 è di una donna incinta che contiene ancora in sé la propria creatura, e risulta così essere l’unico caso al mondo di mummia di una madre col proprio figlio non ancora nato.

Perché è avvenuta la mummificazione?

Tutto è dipeso dal tipo di tomba, o meglio dalla chiusura ermetica della bara. Il tipo di tomba usata in questi casi si chiama in coreano hoegyeok (회격묘 ) ed è stato adottato dal quindicesimo al diciannovesimo secolo nel periodo Joseon (1392-1910). Questa tomba era costituita da una bara di legno molto spesso, perfettamente chiusa e sovente inserita in un altro contenitore di pari spessore, ma la parte più utile a mantenere l’interno asciutto impedendo l’ingresso di aria e umidità era uno spesso strato esterno di una mistura di calcare (hoe ) che veniva posto su tutti i lati, come una barriera a sigillare la bara. Questo strato, chiamato oggi in gergo tecnico LSMB dall’inglese Lime-Soil Mixture Barrier, in presenza di umidità diventa durissimo e sigilla completamente il contenuto. Le tombe di questo tipo sono anche dette “tombe LSMB”.

Ma perché questo tipo di tombe non venne usato prima del quindicesimo secolo?

Il cambio di dinastia effettuato da Yi Seong-gye nel 1392 eliminò il potere dei buddisti e potenziò quello dei neo-confuciani. Tutti i rituali neo-confuciani si basavano sul testo Jujagarye (주자가례 “Raccolta di usanze confuciane”), famoso testo scritto da Chu Hsi (1130-1200) fondatore del neo-confucianesimo. Chu Hsi suggeriva che il sistema di sepoltura ideale per la società neo-confuciana dominante doveva essere una tomba composta da una bara di legno incapsulata in una barriera di calcare. Siccome questa tomba aveva il vantaggio di costare di meno rispetto alle tombe di pietra di tipo Goryeo precedenti e garantiva una maggiore protezione contro le intrusioni, fu indicata come tomba ufficiale neo-confuciana.

Una conservazione perfetta


La bara in cui si trovava la mummia con la borsetta, scoperta nel 2010

L’archelogo russo V. I. Molodin, un esperto in mummificazione, afferma che le cosiddette «mummie» coreane si potrebbero definire piuttosto come «corpi morti» perfettamente conservati, in quanto non sono stati conservati deliberatamente, come invece lo erano le mummie egizie.

La qualità eccezionale di conservazione delle mummie coreane, degli oggetti che si trovavano nelle tombe e delle parti del corpo, dal cervello agli intestini, ha permesso agli scienziati di rispondere a domande su come fosse la vita di ogni giorno a quei tempi. Sono stati in grado non solo di identificare la causa della morte, ma anche di scoprire quale fosse la dieta usuale e quale la malattia prevalente in quei giorni.

Ultimamente la mummia a cui si è accennato prima, quella di una madre col feto del proprio figlio, una donna vissuta 440 anni fa che era membro della famiglia Yoon di Papyeong nella regione Gyeonggi, ha di nuovo ricevuto l’attenzione del pubblico in quanto è stata diagnosticata la causa della morte, una rottura nel ventre della donna negli stadi finali del travaglio.

Grazie all’alta qualità di conservazione del cadavere, un team di studiosi dell’Università Korea è stato in grado di creare un’immagine tridimensionale esatta della situazione che la portò alla morte.

Non tutte le tombe hoegyeok hanno dato come risultato la mummificazione dei corpi, ma una cosa è sicura: la famiglia Yoon non pensava di certo che il corpo della loro parente defunta si sarebbe mummificato come risultato della struttura della tomba.

Notizie sulle illustrazioni qui riportate

Le tre figure riportate in questo articolo riguardano una tomba scoperta l’anno scorso (2010) nel sito di un complesso industriale a Osan, vicino a Seul, e risalente a circa 500 anni fa. La scoperta ha suscitato curiosità in quanto la bara conteneva anche i migliori vestiti della defunta, oltre alla sua borsetta e ad alcuni ornamenti.

I ricercatori dell’Istituto Seogyeong di ricerca sui beni culturali a Seul ritengono che la donna fosse la moglie di un funzionario governativo di alto livello del periodo Joseon e che sia morta nel sedicesimo secolo.

La posizione della tomba e la pratica dell’inumazione erano in stretta relazione con la teoria del Feng Shui (in coreano: pungsu 풍수 ), una teoria estremo-orientale che riguardava il bilanciamento dello yin e dello yang, considerato cruciale per l’armonia della vita.

Per uno studio più completo e scientifico sul tipo di tombe qui trattate, scaricare il file PDF “How did mummification occur in bodies buried in tombs with a lime soil mixture barrier during the Joseon Dynasty in Korea” cliccando qui.


Tratto da vari siti in Internet, nel mese di agosto 2011.

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© Valerio Anselmo