Museo dei manufatti di paglia e d'erba


I

n passato gli antenati dei coreani di oggi non solo sapevano come creare vari tipi di cose per la casa dando forma alla paglia e facendone delle corde, ma sapevano anche come rendere questi oggetti più attraenti tingendo la paglia e usandola in combinazione con altri materiali. I loro sforzi non erano diversi dai tentativi di un artista che stia cercando di creare un'opera più valida. Come discendenti di quei loro antenati, anche i coreani odierni danno molto valore alla praticità e al contenuto artistico dei manufatti di paglia.

A destra un portauova usato
ancora oggi nelle campagne

Anche se non esiste una “Età della paglia” a somiglianza dell'Età della pietra e dell'Età del ferro, la paglia è stata usata fin dall'inizio della storia dell'umanità ed è il materiale per manifattura più antico e più comune.

A sinistra gabbiette per cavallette,
grilli o altri insetti

Per utilizzare questo materiale non erano richiesti strumenti particolari: la gente poteva usare la paglia e l'erba per costruire a mani nude le proprie case, i vestiti e gli attrezzi agricoli, o per legare fra loro gli oggetti e trasportarli. Di conseguenza, la paglia e l'erba sono doni della natura che rendono la vita più confortevole.

La maggior parte dei coreani, quando si citano manufatti di paglia, pensa alle scarpe di paglia chiamate chipsin (짚신) e alle case di campagna con i tetti di paglia del passato. Ma nella società tradizionale moltissimi oggetti erano fatti di paglia, compresa la fune che era appesa alla porta d'ingresso per tenere lontani dalla casa gli estranei quando nasceva un bambino (vedi riferimento), o che chiudeva l'ingresso del villaggio quando si stava svolgendo un rito commemorativo.

Vari oggetti di paglia, fra cui le citate
scarpe di paglia (chipsin), racchette per
la neve, un recipiente con coperchio e
giocattoli che rappresentano dei serpenti

Con la paglia si facevano anche funi per il gioco del tiro alla fune, recinti per gli animali, gli impermeabili di paglia chiamati torongi (도롱이), i tappeti di paglia chiamati mŏngsŏk (멍석), cestini e spugnette per pulire i piatti. In effetti, per i coreani del passato, non sarebbe stato possibile condurre una vita normale senza la paglia.

Ma, anche se per i coreani la paglia e i manufatti di paglia hanno avuto un importante significato culturale, questi furono quasi del tutto dimenticati quando divennero comuni gli oggetti prodotti in massa dall'industria. Ultimamente, però, si stanno facendo sforzi per far rivivere i manufatti di paglia e per modernizzarli.

Una delle sale di esposizione del
museo dei manufatti di paglia

Il principale risultato di tali sforzi è la fondazione del “Museo dei manufatti di paglia e d'erba” 짚풀생활사박물관 (il cui sito Web in coreano è www.zipul.co.kr, con una pagina in inglese corredata da molte fotografie all'indirizzo www.zipul.co.kr/information/info_01_en.asp). Anche se non è un grande museo, è comunque l'unico museo al mondo dedicato alla presentazione e alle ricerche sui manufatti di paglia.

L'attuale direttrice, In Byeong-seon, che ha dedicato la sua vita allo studio della cultura della paglia, è la persona che ha fondato il museo. La collezione del museo comprende circa 3.500 oggetti popolari che sono in relazione con la paglia, oggetti raccolti dalla stessa signora In a partire dal 1980, circa 200 strumenti, 2.000 chiodi del periodo Chosŏn, 1.000 vassoi rituali e altri oggetti della cultura popolare. Gli oggetti tradizionali di uso quotidiano costruiti con paglia ed erba, come le scarpe, i tappeti e i recipienti tunggumi (둥구미) permettono di rendersi conto di come vivevano i coreani in passato.

Nel museo vengono anche tenute speciali mostre a tema. La prima di queste fu tenuta nel 1993, all'apertura del museo. Da allora in poi, ogni anno è stata allestita una mostra su un argomento particolare. L'ultima, per esempio, si intitolava “La cultura tradizionale come è vista nei libri di testo delle elementari” e presenta gli oggetti culturali tradizionali che si trovano nei testi adottati dalle scuole elementari in Corea. La mostra è rimasta aperta fino al 1º luglio 2003. Dal momento che la maggior parte dei libri di testo delle scuole elementari citano soltanto i nomi di certi oggetti, la mostra è stata prevista per aiutare gli studenti a capire come si presentavano quegli oggetti e come venivano usati.

Due cesti, un “tunggumi” e un tappeto,
ancora usatissimi negli anni 1960

Nel museo si tengono anche corsi speciali che comprendono lezioni di teoria, oltre che sedute di attività pratiche in cui si lavora sui materiali. Le lezioni pratiche coprono 33 argomenti, dalla fabbricazione di una gabbietta di erba per cavallette alla creazione di un paio di ciabatte di paglia. Quelli che superano i livelli iniziale, intermedio e avanzato ottengono un certificato che li abilita all'insegnamento e, dopo aver completato il corso richiesto, possono fondare le loro proprie scuole o tenere corsi collegati con le attività del museo.

Esiste poi una “Associazione per la ricerca sulla cultura della paglia e dell'erba”, affiliata al museo, fondata da persone che hanno cara la cultura del passato e che lavorano perché questa venga conservata. L'associazione effettua ricerche su quanto gli antichi coreani costruivano con la paglia e con l'erba e su come usassero questi oggetti nella vita di ogni giorno. Queste informazioni vengono poi trasmesse agli studenti e al pubblico. Oltre alle conferenze e alle lezioni, i membri di questa associazione tengono ogni anno una mostra dei lavori da loro stessi prodotti.

Due ragazze osservano oggetti di paglia. La ragazza con la maglia arancione sta toccando un oggetto a forma di ciambella che le donne si mettevano in testa per proteggersi quando portavano in equilibrio sul capo oggetti pesanti come brocche d'acqua o la spesa del mercato.

Si dice che ciò che è più tipico sia anche più internazionale, e che ciò che è più basilare sia anche più importante. Gli sforzi per preservare i manufatti di paglia e d'erba e per tramandare le tecniche utili per la loro creazione possono essere considerati come parte degli sforzi per proteggere l'identità del popolo coreano e per trasmettere un ambiente meno inquinato alle future generazioni.


Tratto da “Museum of Korean Straw and Plant Handicrafts”, in Pictorial Korea, novembre 2003. Testo originale di Park Eun-mong, fotografie di Lee Won-hee. Ricerche storiche e bibliografiche dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo