Un museo dei monumenti tradizionali in pietra

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Varie sculture tradizionali in pietra nel boschetto attorno al museo

I

l museo Sejoong (세중 옛돌 반물관) dei monumenti tradizionali in pietra a Yangji-myŏn, Yongin, nella regione Kyŏnggi-do, è il primo museo in Corea a essere dedicato ai resti storici coreani in pietra.

Siccome le pietre sono facilissime da trovare, oggi la gente tende a non considerarle in modo particolare, pensando che siano oggetti senza alcun valore disponibili in abbondanza ovunque. Basta però qualche semplice ricerca per scoprire che le pietre sono state da tempo amiche dell'umanità e che gli antichi coreani, in particolare, davano loro molto rilievo, tanto da farne una parte importante della loro vita.

Questo museo fu fondato nel 2000 per preservare dalla distruzione le vecchie sculture coreane in pietra e per promuovere la comprensione del loro valore culturale. Cheon Sin-il, il fondatore del museo, si interessò alle figure di pietra nel 1980 quando un visitatore giapponese in Corea comprò due container pieni di statue in pietra rappresentanti antichi funzionari civili e militari coreani.

Cheon riconobbe il valore artistico delle antiche sculture in pietra e per i successivi vent'anni, quando veniva a conoscenza del fatto che tali sculture stavano per essere portate in massa all'estero perché i coreani non conoscevano il valore di questi oggetti dell'arte popolare, ce la metteva tutta per fare in modo che queste opere d'arte rimanessero in Corea. Nel 2000 circa 10.000 di queste opere furono ufficialmente presentate al pubblico nel nuovo museo da lui fondato.


Figure di caproni, che erano anch'esse a guardia di qualche antica tomba

Il museo, che copre una superficie di oltre 16.000 metri quadrati, si trova circondato da un bell'ambiente naturale. Vi sono 13 aree di esposizione all'aperto e una sala per esposizioni al coperto.

Ognuna delle aree di esposizione ha un nome diverso, come “Collina delle emozioni”, “Manufatti per regione”, “I figli di Tamna”, “Le pietre nella vita di ogni giorno”, “Le pietre nelle credenze popolari”, “Il buddismo coreano e le pietre”, “Il villaggio dei bambini” e “La torre dello zodiaco”.

Queste sculture in pietra, create da artigiani sconosciuti, hanno resistito alle ingiurie del tempo, sia che si trovassero lungo un sentiero fra le colline e ormai soffocate dalle erbacce, sia che si trovassero in un campo pieno di pietre non tagliate, o nascoste in un angolo in una casa in rovina.

Ora questi reperti sono stati riuniti e per la prima volta è stato dato loro un nome.

Due nobili leoni di pietra fanno la guardia all'ingresso del museo. Entrando, si vede sulla sinistra la “Collina delle emozioni”.


Curiose figure di cavalli dal collo eccezionalmente allungato

Il luogo ha ricevuto questo nome a causa delle innumerevoli statue di changsŭng (장승 ) in pietra e di statue di funzionari civili e militari, che suscitano una varietà di emozioni. I changsŭng, radunati qui, su questa collinetta dolcemente digradante, sono gli spiriti del luogo. Le loro statue si ergono di solito in coppia all'ingresso di un villaggio o di un tempio per proteggere l'area dagli spiriti malvagi e per assicurare quindi la pace e la prosperità a chi vi risiede.

Statue di funzionari civili e militari erano poste di fronte alle tombe dei re e dei nobili a guardia dello spirito del defunto, e un'idea di quanto il loro compito fosse preso sul serio si può avere notando le espressioni dei loro volti. Passando accanto alle statue dei funzionari civili e militari, ci si imbatte poi in molte figure di bambini, i cui volti sono rappresentati molto semplicemente con occhi, naso e bocca scolpiti in modo primitivo. Le statue dei bambini, un'altra parte importante dei lavori in pietra presenti di fronte alle tombe, sono tutte diverse l'una dall'altra, come un gruppo di folletti, riuniti qui da ogni angolo del paese.

I confini dell'area dedicata alle mostre all'aperto non sono ben definiti, cosicché i visitatori possono scoprire un gran numero di sculture in pietra mentre passeggiano attraverso la fitta boscaglia, ascoltando il rumore dell'acqua che fluisce nella valle e godendo la fresca brezza. Ognuna delle sculture ha una sua storia, come i changsŭng, che servivano da guardiani dei villaggi, i tol harubang (돌 하루방) in pietra vulcanica, che sono statue di antenati, tipiche del folclore dell'isola di Chejudo, le mangbusŏk (망부석 ), che la leggenda dice siano delle mogli tramutate in statue nell'attesa che tornassero i loro mariti, così come hanno una loro storia perfino le decorazioni in pietra poste sulle tegole del tetto.


Statue di funzionari civili e militari, e statue di gruppi familiari e di bambini

In mostra in questo museo vi sono anche resti storici buddisti, come i Budda in pietra e pagode in pietra. I Budda in pietra, scolpiti in bassorilievo, sono abbastanza semplici, ma presentano una tecnica più raffinata rispetto ai changsŭng, alle statue di funzionari civili e militari e a quelle dei bambini. Le sculture in pietra del Budda sono così belle e così ben lavorate che possono essere state create solo da abili artigiani con la massima perizia e cura.

Una tranquilla passeggiata porta poi il visitatore a salire una scala i cui gradini sono formati da un'unica lastra di pietra, e il rumore dei passi sui gradini richiama alla mente dei coreani di una certa età il suono ritmato dei mazzuoli che battevano sulla pietra per stirare i vestiti, un rumore che si sentiva spesso di sera nei tempi andati, e di cui, nel caos delle città moderne, si sente la mancanza. Questo è un altro dei piaceri che il visitatore prova al Museo Sejoong dei monumenti tradizionali in pietra.

Vi è ancora un'altra area con una mostra che un coreano non può fare a meno di visitare: è la sala delle mostre speciali, in cui sono presentate 70 vestigia culturali che erano state portate in Giappone. Dopo molti sforzi da parte del fondatore del museo, le statue dei funzionari civili e militari, che erano state per lungo tempo a guardia delle tombe degli antichi coreani e che in seguito erano state portate in terra straniera, sono finalmente tornate a casa loro nel 2001 e ora sono in esposizione nel museo. Nel vedere queste statue, che hanno mantenuto il loro aspetto originale nonostante le lunghe sofferenze sopportate, ci si rende conto della natura immutabile della pietra, la loro virtù principale.


Tratto da “Sejoong Traditional Stone Museum”, in Pictorial Korea , agosto 2003. Testo originale di Park Sun-hee, fotografie di Ahn O-hyun. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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