Myŏng-dong, il centro di Seul


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uando si cammina per le strade di Myŏng-dong (Myeong-dong) a Seul, sembra che tutti siano giovani e pieni di energia. Questo è veramente il centro di Seul e la folla che vi circola costantemente, di giorno e di notte, ne è la prova. È anche il centro dei negozietti di moda, dei grandi caffé, il luogo adatto per incontrarsi, chiacchierare, fare acquisti.

Le strade di Myŏngdong
sono sempre affollatissime

Myŏngdong (scritto anche Myeong-dong) è la parte più affollata del centro di Seul, con una media di un milione e mezzo - due milioni di persone al giorno che camminano per le sue strade strapiene di bancarelle di vestiti, scarpe, cosmetici e negozi di moda. Si potrebbe definire come un grande mercato, ma è anche qualcosa di più. È il luogo più affollato della Corea, e il turista non deve mancare di visitarlo. In effetti i turisti che visitano Myŏngdong sono molti. “Certe mattine” - dice un commerciante di un negozietto nei pressi della stazione della metropolitana - “sembra che un quarto delle persone siano turisti stranieri”.

Myŏngdong è stata definita “Strada della moda” e il governo metropolitano di Seul ha creato una speciale zona turistica che comprende Myŏng-dong, il vicino mercato di Namdaemun e Pukchang-dong (Bukchang-dong). Ciascuna di queste tre zone ha una sua speciale caratteristica: Namdaemun è specializzato in prodotti alimentari e accessori per abiti, Pukchang-dong in vitto, ristorantini e caffé, e Myŏng-dong nella moda.

Myŏng-dong è diventato un centro vitale della città negli anni '50, quando le influenze occidentali nella letteratura, nel teatro, nella danza, nella musica e nell'arte penetrarono nel paese e scrittori e artisti cominciarono a radunarsi in quest'area. Giovani artisti si sedevano nei caffé che facevano ascoltare musica classica e nei bar a parlare di musica e di letteratura. Allora il Teatro Nazionale si trovava in zona ed era quasi l'unico teatro in cui venissero effettuate rappresentazioni. Era quindi un naturale centro di attrazione per gli artisti.

Myŏng-dong, che compare sempre nei ricordi dei vecchi artisti, era il luogo in cui la cultura veniva creata e consumata.

Molti negozi espongono la loro merce all'aperto.
Qui a sinistra un negozio di scarpe e borse.

Fin dai primi tempi Myŏng-dong funzionò anche come centro commerciale. Negli anni '60 la Banca di Corea, la banca centrale della nazione, e molte altre banche aprirono qui i loro uffici centrali.

Molte aziende commerciali, filiali di case straniere di moda (anche italiane), agenzie di viaggio e linee aeree hanno scelto Myŏng-dong come centro dei propri affari. Con tanti commercianti che si stabilivano nella zona, negli anni '70 vi erano oltre 200 sarti e boutique di alta moda e oltre 100 negozi di scarpe, il che trasformò Myŏng-dong in un centro della moda.

Negli anni '70 Myŏng-dong divenne anche il centro della cultura giovanile, allora rappresentata da musica per chitarra e blue-jeans. I giovani si riunivano nei ristorantini e nelle piccole osterie nelle strade a cantare e a parlare della vita. Club di musica folk come OB's Cabin, che fu soprannominato il “Nashville della Corea”, e il caffé Cherbourg allevarono i talenti di cantanti allora sconosciuti, che più tardi diventarono grandi star.

Oggi Myŏng-dong è ancora affollato da uomini d'affari, ristoranti, caffé e sale da gioco, ma sta anche riprendendosi come centro di moda.

Negli anni '80, quando a Kangnam (Gangnam) si svilupparono grandi centri residenziali, il mercato si disperse e Myŏng-dong entrò in una fase di declino. Ma ora, col comparire di un nuovo mercato all'insegna della novità e dell'individualità, sta riconquistando l'antica vitalità.

I banchi che vendono cibarie agli angoli
delle strade sono una caratteristica tipica

Ora vi sono una ventina di centri commerciali per l'abbigliamento, come Utoo Zone, V Exchange, Migliore, Trend 20 e Envy, che attirano i giovani con una varietà di eventi e di servizi. Anche gli oltre mille negozietti che riempiono le stradine sono affollati di clienti.

“Noi ci prendiamo cura di tutto, dalla testa ai piedi.” - dice uno stilista che lavora presso Migliore - “I giovani d'oggi sono pratici e molto individualisti. Noi mettiamo in vendita nuovi vestiti ogni paio di giorni e stiamo alzati la notte per creare gli stili e testare il mercato il giorno dopo. Se la risposta non è quella che ci aspettiamo, dobbiamo inventare qualcos'altro.”

“Circa il 10 per cento di tutto il commercio di cosmetici della nazione ha luogo a Myŏng-dong” - ci dice un commerciante poco più che ventenne - “Il mio negozietto è appena di 9 metri quadrati, ma vendo una quantità di merce. I prodotti sono di qualità e costano poco, il che li rende popolari anche fra i turisti.”

Una caratteristica che non deve essere dimenticata quando si parla di Myŏng-dong è la “strada cinese”. Anche se in scala minore, le farmacie orientali, i negozietti di libri, le friggitorie e i ristorantini tutto attorno all'ambasciata cinese e alla scuola elementare cinese sono abbastanza esotici da soddisfare chi visita la zona. In Corea ci sono una quantità di ristoranti cinesi, ma tutti ricevono gli ingredienti per la cucina da quest'area di Myŏng-dong.

La cattedrale cattolica di Myŏng-dong

Un'altra cosa che non deve essere assolutamente tralasciata è una visita alla cattedrale di Myŏng-dong. Nei primi cent'anni della sua storia bicentenaria in Corea il cattolicesimo è stato perseguitato e molte persone subirono il martirio a causa della loro fede.

Unico edificio gotico della Corea, la cattedrale ha oltre cento anni. Si trova su una collina come simbolo di pace. Nel movimento di democratizzazione degli anni '70 e '80, la cattedrale di Myŏng-dong costituì l'ultimo rifugio per i dimostranti che cercavano di sfuggire alla polizia.

Molti combatterono fino alla fine all'ombra della cattedrale per liberarsi dall'oppressione della dittatura. Oggi, vari gruppi civici e diverse organizzazioni di lavoratori hanno eletto la cattedrale come loro centro di ritrovo.

Il Myŏng-dong Street Festival, iniziato nel 1990, è diventato un evento ormai noto che attira molti turisti. Organizzato dai commercianti di Myŏng-dong , il festival si svolge per un periodo di 10 giorni in primavera e presenta sfilate di moda, dimostrazioni di make-up e di acconciature dei capelli, body painting e altre manifestazioni.

Vi è anche un gran numero di altri eventi, come parate, offerte di assaggi di birra e di altre bevande, competizioni fra mangiatori di pizza, gare di canto, mostre di video e musica, concerti pop all'aperto, concerti di musica tradizionale e trasmissioni TV dal vivo.

Una ripresa televisiva dal vivo a Myŏng-dong. Si
notino i capelli ossigenati del ragazzo a sinistra e la
mascherina anti-smog della ragazza con il microfono.

Alla televisione non è raro vedere spezzoni di filmato girati a Myŏng-dong con la partecipazione dei passanti. Fra questi: quiz sul posto, show alla scoperta di talenti e interviste. Quando l'intervistatore si presenta con il microfono in mano, i passanti sono soliti rispondere senza esitazione per dire la loro, o per cantare una canzone e ballare. È questa speciale atmosfera che rende il festival di Myŏng-dong un successo.

Myŏng-dong è uno dei posti di Seul più visitati dai turisti stranieri. Qui, accanto al Royal Hotel, si trova il Korea Tourist Product Store. Aperto nel mese di settembre del 1999, il negozio espone e vende prodotti che sono stati selezionati attraverso quattro severe gare aperte alla competizione. Gli oggetti in vendita comprendono prodotti caratteristici, accessori, ceramiche, oggetti di ottone, cloisonné, ricami, tessuti, oggetti di lacca e gioielli. Sono normalmente di alta qualità e vengono venduti a prezzi ragionevoli.

Gli oggetti vengono venduti direttamente dai produttori e sono del 30% meno cari rispetto a quelli venduti nei negozi duty-free. I turisti stranieri che acquistano questi prodotti possono ricevere un rimborso del 10% sull'IVA (VAT) quando lasciano il paese. Al terzo piano c'è una sala da tè, dove si può gustare il tè tradizionale o anche il tè al ginseng.


Tratto da “Myeong-dong”, in Pictorial Korea, febbraio 2001. Testo originale di Lee Hye-kyung, fotografie di Lee Kab-chul. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo