![]() Qui indicati in rosso i due punti estremi del percorso di cui si parla N ella regione Chŏllanam-do, nella parte meridionale della penisola coreana, si conservano evidenti le tracce della bellezza originale della Corea. Questo si può notare nei campi di tè, che si stendono come un tappeto, nei villaggi folcloristici dove si tramanda il modo di vivere di un tempo, e nei templi annidati quieti nelle montagne. Il tragitto che va da Sunch'ŏn (in alto a destra nella cartina) a Posŏng (in basso a sinistra) è poco noto, ma ricco di piacevoli sorprese per il visitatore. I coreani sono abituati alle colline e alle montagne, di solito non molto elevate, che coprono il loro paese. E dove vi sono montagne, vi sono inevitabilmente dei templi buddisti. Sul monte Chogye-san a Sunch'ŏn si trova il tempio Sŏnam-sa (evidenziato in bianco nella cartina), uno dei migliori esempi di templi di montagna. Entrando nel tempio, i visitatori si sentono, in modo naturale, portati in un mondo di pace e di meditazione. In primavera, quando i fiori fioriscono, e d'autunno, quando le foglie cambiano colore, la bellezza di Sŏnam-sa è indescrivibile. ![]() Il padiglione Kangsŏllu inquadrato dall'arcata del ponte Sŭngsŏng Gli edifici del tempio Sŏnam-sa sono antichi e ispirano serenità. Le linee curve dei tetti si sovrappongono le une alle altre e, fra le costruzioni, si intravedono bassi muriccioli in pietra e piccoli stagni. Alla bellezza del luogo contribuisce certamente anche un ponte ad arco in pietra e un padiglione poco lontano dal ponte. Il ponte, chiamato Sŭngsŏn-gyo, è ritenuto essere uno dei più eleganti e naturali dei ponti tradizionali coreani, costruito con pietre del luogo tagliate in modo rozzo e assemblate così da formare un arco. Sotto vi scorre un corso d'acqua e, secondo una leggenda, in questo luogo una fata scese in terra, fece il bagno nelle acque limpide e poi ritornò in cielo. A circa venti metri dal ponte si trova l'elegante padiglione Kangsŏllu. Il ponte e il padiglione formano una bella immagine e i visitatori si attardano qui ad ammirare la scena. Vicino al padiglione, subito girato l'angolo, c'è uno stagno chiamato Samin-dang, che si dice rappresenti le basi del pensiero buddista. Una piccola sala da tè si affaccia sulle sue acque. Su un lato del complesso di edifici del tempio c'è un orto tenuto dai monaci, che dà al tempio un'aria di vecchia cascina. Sul posto si trova anche un tipico gabinetto di legno vecchio stile, che si adatta bene ai dintorni. È in un certo senso un gabinetto famoso perché è stato anche riprodotto in una pubblicità televisiva. ![]() Il tempio Songgwang-sa sul monte Chogye-san Dietro il tempio crescono dei cespugli di tè selvatico con il quale i monaci fanno il loro tè particolare. Si tratta di un tipo di tè famoso per la sua fragranza e per il suo sapore: molti visitatori vengono al tempio proprio con la speranza di prendere il tè e di avere una conversazione con il capo dei monaci, il cui amore per il tè è noto. Il tè coltivato dai monaci può essere gustato nella sala da tè che si trova all'ingresso del tempio: il suo aroma sembra elevare nel modo più naturale una persona facendola entrare in uno stato meditativo. A circa un'ora di cammino, sulla montagna dietro Sŏnam-sa, si trova un altro tempio famoso, Songgwang-sa, noto per aver preparato 16 monaci di alto rango e per essere uno dei principali tre templi buddisti della Corea. La strada che percorre la valle che porta su fino al tempio Songgwang-sa si snoda attraverso boschi di alberi d'alto fusto. Il tempio è costituito da una cinquantina di edifici e da una serie di padiglioni che si armonizzano magnificamente con l'ambiente. All'interno del territorio del tempio, il luogo che offre lo scenario più bello è il padiglione Uhwagak: da quel punto si ha una visione così tranquilla e serena della zona che si dice possa ispirare a chiunque la creazione di poesie. ![]() Il villaggio di Nagan-ŭp Nell'area attorno al monte Chogye-san si trovano i due bei laghi di Chuam-ho e Sŭngp'yŏng-ho. Molti gitanti amano percorrere la strada tutta curve che fa il giro attorno a questi laghi che non sono distanti dall'autostrada. In vicinanza dei laghi sono stati scoperti vari dolmen in 20 siti diversi. Questi dolmen sono stati raccolti e disposti in un “parco dei dolmen” perché la gente li possa ammirare più facilmente. Il villaggio folcloristico di Nagan-ŭp, presso Sunch'ŏn, è uno dei pochi villaggi rimasti che conservino ancora intatta l'atmosfera rappresentativa degli insediamenti tradizionali coreani. Case con i tetti di paglia, muri divisori in pietra, mura di fortezza e orticelli dietro casa sono tutti elementi che si combinano per creare un'atmosfera interessante qui, dove viene ancora conservato il modo di vita tradizionale. Nel villaggio vivono un centinaio di famiglie. Al crepuscolo il fumo che si alza dai focolari ove si sta cuocendo il riso per la cena in queste case con il tetto di paglia ci riporta indietro nel tempo e ci fa vedere com'era la Corea agricola 30 o 40 anni fa. Attorno al villaggio si trova il muraglione di una fortezza alto 4 metri e con un perimetro di 1.400 metri. Se si sale sui bastioni e ci si guarda attorno, si gode di una vista stupenda. In queste campagne di tanto in tanto si sente il suono di uno strumento musicale a percussione, un tipico piccolo gong delle fanfare contadine, e nel corso dell'anno si può anche assistere a eventi speciali, come quando un matrimonio tradizionale ha luogo nel villaggio. Ogni anno a ottobre si tiene il Festival gastronomico di Namdo che presenta oltre 500 qualità diverse di cibo. Ai visitatori che vengono al festival sono offerti una quantità di cibi deliziosi e sono accolti con grande gentilezza. ![]() Un forno per la produzione di giare in terracotta Circa a metà strada fra Sunch'ŏn e Posŏng si trova Pŏlgyo (si veda la cartina). Pŏlgyo è il luogo in cui è stato ambientato un famoso romanzo, “La catena dei monti Sanmaek”, che descrive il conflitto fra i grandi proprietari e i contadini nel periodo fra la liberazione dal colonialismo giapponese (1945) e lo scoppio della guerra di Corea (1950). Pŏlgyo possiede anche un famoso ponte chiamato Honggyo, costruito da un monaco del tempio Sŏnam-sa nel 1729. Quando fu costruito era lungo 80 metri e piccoli battelli potevano passarvi sotto; ora è lungo solo 30 metri. Posŏng, che si trova alla fine del nostro percorso, è il luogo in cui è nato il pansori, quello stile di narrazione vocale cantata e recitata da una sola persona. Ma Posŏng è anche un famoso centro per la produzione del tè. In realtà questo è il principale centro della produzione del tè verde della Corea, tanto che circa il 40 per cento di tutto il tè prodotto nel paese viene da questa zona. Nel mese di maggio di ogni anno si tiene a Posŏng un festival del tè con una varietà di eventi, fra cui la raccolta delle foglie del tè, la degustazione e la visita alle industrie che producono il tè verde della zona. La vista esotica delle coltivazioni di tè è un'attrazione in sé stessa e alcune di queste fattorie offrono anche la possibilità di pernottare. ![]() Le coltivazioni di tè della zona di Posŏng La strada che taglia attraverso i boschi, fiancheggiata dai cedri e dalle verdi coltivazioni di tè che si espandono in terrazze ai piedi delle colline, lascia una profonda impressione. I visitatori possono assaggiare il tè nei campi, o ispezionare il processo produttivo e anche comprare il tè. Su una bassa collina si trova situato un osservatorio che permette di osservare i verdi campi sottostanti, che si stendono come un tappeto. Anche il villaggio marino di Yulp'o, a sud di Posŏng, vale la pena di essere visitato, specialmente da chi ama gustare il pesce crudo, le ostriche e altri frutti di mare. È anche un buon posto per delle lunghe camminate lungomare, e i bagni di acqua di mare con tè verde sono un buon metodo per rilassarsi e scordare la stanchezza del viaggio. Questa zona meridionale della Corea non è nota solo per la sua aria romantica, ma anche per il buon cibo e per le sue tradizioni. Viaggiando in quest'area alla ricerca delle sue bellezze viene offerta l'opportunità di scoprire cose nuove e di innamorarsi della sua atmosfera, così tipica e così caratteristica. |
Tratto da “From Suncheon to Boseong”, in Pictorial Korea, marzo 2002. Testo originale di Lee Han-yong, fotografie di Ahn Hong-beom. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo