Su Facebook un nipote del leader nordcoreano Kim Jong-il

La Corea del Nord è così chiusa e inaccessibile, che la notizia che su Facebook è stata trovata traccia di un nipote del leader nordcoreano Kim Jong-il ha fatto rapidamente il giro del mondo. Qui viene riportata la traduzione di un articolo apparso sul quotidiano sudcoreano in inglese JoongAng Ilbo pubblicato il 3 ottobre 2011. La fotografia, invece, è stata scattata più tardi, il 17 ottobre 2011, a Mostar, in Bosnia-Herzegovina dove il ragazzo frequenta una scuola internazionale.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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e fotografie che il sedicenne Kim Han-sol (김한솔), nipote del leader nordcoreano Kim Jong-il, ha caricato su Facebook sono state pubblicate dalla maggior parte dei quotidiani del mondo (in Italia si è visto un articolo su questo argomento il 4 ottobre sul Corriere della Sera). È interessante notare che il nipote di Kim sta comunicando con gente di tutto il mondo tramite Facebook, la famosa piattaforma sociale. Le fotografie da lui inserite nella sua pagina in Facebook attirano particolarmente la nostra attenzione. Non si riesce a trovare alcun segno della Corea del Nord, un paese particolarmente chiuso e isolato, in questo ragazzo che per qualche tempo si è anche addirittura ossigenato i capelli proprio come i membri di gruppi pop sudcoreani che portano orecchini e collane e comunicano liberamente in inglese con gli altri. L’immagine che ne viene fuori è quella di un adolescente disinvolto che segue le tendenze più moderne.


Kim Han-sol, nipote del leader nordcoreano Kim Jong-il, si avvia alla mensa il 17 ottobre 2011, primo giorno della sua presenza in una scuola internazionale a Mostar, in Bosnia-Herzegovina.
Kim Han-sol ha ricevuto un’educazione occidentale fuori dal suo paese, a Macao, dove si trovava con suo padre, Kim Jong-nam (김정남 ), il figlio maggiore di Kim Jong-il. Il ragazzo si è di recente trasferito in una scuola internazionale in Bosnia-Herzegovina. Non sembra che si comporti in un modo diverso dai ragazzi suoi coetanei provenienti da altri paesi, e socializza con loro senza riserve. Si dice anche che una volta abbia condotto un’inchiesta fra i suoi amici su Facebook sul tema «comunismo e democrazia», esprimendo la propria preferenza per quest’ultima forma di governo. Qualcuno potrebbe ritenere che questo sia il risultato del fatto che suo padre è stato estromesso dalla corsa alla successione a Pyongyang, ma forse si dovrebbe piuttosto pensare che ciò è la conseguenza naturale di un’educazione normale e liberale.

L’esempio di questo ragazzo mostra che il Nord Corea può cambiare e cambierà inevitabilmente una volta che si trovi esposto ai venti provenienti dall’esterno. Questo è probabilmente il motivo per cui il regime nordcoreano sta rispondendo in modo estremamente suscettibile alle riforme e all’apertura del paese. Quando le sue immagini hanno creato un certo subbuglio, Han-sol ha bloccato in tutta fretta l’accesso al suo spazio su Facebook, probabilmente in seguito a pressioni ricevute da Pyongyang.

Ciononostante, per quanto tempo il regime nordcoreano potrà mantenere un sistema politico così chiuso? I DVD sudcoreani sono già diffusamente in circolazione nel Nord, e alcuni nordcoreani sono fuggiti al Sud dopo averli visti. Il terzo figlio di Kim Jong-il e suo erede, Kim Jong-un, zio di Han-sol, ha anch’egli ricevuto un’educazione occidentale in una scuola internazionale in Svizzera.

Che cosa penserebbe il defunto Kim Il-sung di questo suo pronipote Han-sol? Dopo tutto, tutti gli esseri umani sono il prodotto dell’ambiente e dell’istruzione che ricevono. Nessuno nasce come i nordcoreani che vediamo oggi: loro sono stati semplicemente educati e addestrati così. Sì, è difficile iniziare un cambiamento, ma questo può avvenire di colpo, quando soffia il vento. Forse il vento del cambiamento può aver già cominciato a soffiare lassù.


Tratto da “Kim Jong-il's Grandson Prefers Democracy”, articolo pubblicato originariamente dal quotidiano JoongAng Ilbo il 3 ottobre 2011 e riportato in Internet dalla rivista sudcoreana Korea Focus

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© Valerio Anselmo