Data la sua grande importanza, dell'osservatorio astronomico Ch'ŏmsŏngdae si è già parlato nella pagina di introduzione alla sezione Scienze. A differenza di quanto è stato riportato in quella pagina, il dotto articolo che segue, scritto da un professore emerito di storia della scienza, afferma che, anziché considerarlo un osservatorio “astronomico”, sarebbe più opportuno definirlo come un osservatorio “astrologico”. Le considerazioni esposte nell'articolo risultano essere in disaccordo con quanto è stato esposto nella pagina citata sopra, ma servono tuttavia a farci capire come possa essere difficile arrivare a conclusioni certe quando si cerca di risolvere problemi di cui si conosce così poco. |
L a torre nota con il nome di Ch'ŏmsŏngdae ( L'osservatorio astronomico Ch'ŏmsŏngdae Il nome Ch'ŏmsŏngdae, pronuncia coreana dei tre caratteri cinesi Dubbi sul Ch'ŏmsŏngdaeNegli anni 1970 gli studiosi cominciarono a porsi delle domande fondamentali a proposito di questa torre di osservazione delle stelle. Innanzitutto occorre ammettere che l'altezza della struttura è relativamente modesta, dal momento che raggiunge a stento i 10 metri. Inoltre si trova posta in un'area di terreni bassi a Kyŏngju (Gyeongju), capitale dell'antico regno di Silla (57 a.C. - 935 d.C.), nella parte sud-orientale della penisola coreana. Alcuni ricercatori si sono chiesti in che modo la gente di Silla, 1.400 anni fa, potesse effettuare valide osservazioni astronomiche salendo su questa torre alta 10 metri e usando una sfera armillare (uno strumento di puntamento che serviva a identificare la posizione e il movimento dei corpi celesti). In risposta a questo scetticismo, cominciarono a emergere varie spiegazioni alternative. |
Per esempio, una teoria sostiene che il Ch'ŏmsŏngdae fosse un osservatorio astronomico di stile moderno. Circa cent'anni fa, quando il meteorologo giapponese Wada Yuji vide per la prima volta questa torre, concluse che si trattava di un osservatorio astronomico basato sui principi della scienza moderna. La sua teoria incontrò il vasto consenso delle classi più colte in Corea durante il periodo coloniale giapponese (1910-1945).
![]() A circa 4 metri dal terreno circostante vi è un foro Ma quanto poteva essere efficiente condurre osservazioni astronomiche salendo su una torre che si ergeva di appena dieci metri rispetto al circostante terreno pianeggiante? Questo problema fondamentale cominciò a far sorgere notevoli dubbi per la mancanza di una chiara spiegazione. Ciò condusse a una nuova teoria, che considerava il Ch'ŏmsŏngdae non come un antico osservatorio astronomico, quanto piuttosto come un altare, costruito in un periodo in cui era fiorente il buddismo, altare che era stato creato per commemorare il monte Sumeru, la montagna spirituale del fedele buddista. Un'altra ipotesi suggeriva che il Ch'ŏmsŏngdae dovesse essere una specie di meridiana, mentre un'altra congettura ancora ipotizzava che fosse stato costruito con una varietà di forme geometriche per mostrare lo stato della conoscenza geometrica di quel tempo. |
L'astronomia progredita di SillaC'è poi il problema che nel Samguk sagi ( All'altezza della 19ª e 20ª e della 25ª e 26ª sezione circolare vi Nella letteratura, sul Ch'ŏmsŏngdae sono state scritte molte poesie, fra le quali quelle di Chŏng Mong-ju (Jeong Mong-ju |
Stando così le cose, come sarà mai possibile separare i fatti dalle fantasie? Il Ch'ŏmsŏngdae fu costruito con 362 pietre disposte in 27 sezioni Per esempio, il Samguk sagi contiene circa 1.000 riferimenti a fenomeni naturali di questo periodo, quasi la metà dei quali si riferiscono a eventi astronomici. Nel caso di Silla, che alla fine ha unificato Koguryŏ e Paekche nello stato di Silla Unificato nel 668, sono stati registrati un gran numero di tali eventi. Furono registrate eclissi solari, comete e l'apparizione di pianeti, oltre alle annotazioni che riguardavano qualunque avvenimento insolito fra i corpi celesti. Naturalmente, questo interesse negli avvenimenti astronomici, che è diverso dagli interessi della moderna ricerca scientifica, era radicato nell'interpretazione astrologica. Qualunque fenomeno naturale insolito era considerato un messaggio proveniente dalle potenze celesti, che doveva quindi essere attentamente esaminato dal re e dai suoi ministri. In realtà, questi eventi astronomici fornivano spesso la spinta per una riforma delle pratiche governative. Per i loro scopi particolari, ciascuno dei tre regni si affidava ad astronomi e a un sistema di osservazioni astronomiche per osservare e interpretare i fenomeni naturali. Nel caso di Silla, sembra che l'Ufficio degli orologi ad acqua, che fu menzionato per la prima volta nel 718 nelle registrazioni storiche, comprendesse anche un ufficio dell'astronomia. Queste pratiche devono essere state istituzionalizzate a partire da una data precedente, come si evidenzia dall'accumulo di registrazioni di eventi astronomici precedenti. |
Un osservatorio astrologico
Un modello architettonico del Ch'ŏmsŏngdae suggerisce come questa Queste strutture erano state costruite per motivi astrologici, ma a questo scopo erano usate per l'osservazione dei corpi celesti. Il regno di Koryŏ (Goryeo), che successe a Silla, costruì la propria torre di osservazione delle stelle nella sua capitale, Kaesŏng (Gaeseong), e nei testi storici vi sono vari riferimenti a questo Ch'ŏmsŏngdae. Inoltre, le strutture di carattere astrologico in relazione con l'astronomia che venivano costruite nell'antico Giappone erano chiamate con quasi gli stessi tre caratteri cinesi che in coreano formano il nome Ch'ŏmsŏngdae. Questo fatto si può accertare consultando le Cronache del Giappone (Nihon Shoki Da ciò se ne può concludere che, anche se il Ch'ŏmsŏngdae era il più avanzato osservatorio astronomico del tempo, esso veniva usato a scopi astrologici in relazione alle condizioni allora prevalenti, piuttosto che per osservazioni astronomiche per una ricerca scientifica. Il suo significato, quindi, era più in relazione con la sua forma e con la sua posizione, e meno con la sua capacità di facilitare le osservazioni del cielo. Da questo punto di vista, perciò, si può affermare che il Ch'ŏnsŏngdae potrebbe essere associato con il buddismo e con il monte Sumeru, come è stato suggerito da alcuni. |
Antico simbolismo
Lo spaccato di questo modellino della torre ci fa vedere come erano inserite Inoltre, il numero totale delle pietre usate è di circa 362, a seconda di come si contano. Di conseguenza si può dire che Ch'ŏmsŏngdae rappresenti i 12 mesi dell'anno, i 362 giorni del calendario lunare o 365 giorni del calendario solare, i 29 o 30 giorni dei mesi, e le principali 27 o 28 costellazioni note a quel tempo. Il numero 27 è anche in relazione con la regina Sŏndŏk, 27º sovrano di Silla, che sponsorizzò lo sviluppo di quest'opera. Vi è ancora un'altra cosa da tener presente: sembra che Ch'ŏmsŏngdae sia stato costruito nello stesso luogo in cui si trovava l'ufficio governativo di Silla responsabile per le osservazioni astronomiche e per la misura del tempo. I documenti storici indicano che, nei primi anni del regno di Silla, questo era anche approssimativamente il luogo in cui si trovava un altare su cui si tenevano i riti per la stella-spirito, che era in relazione con il dio dell'agricoltura. Secondo quanto è riportato nel Samguk sagi, la popolazione di Silla faceva offerte su quest'altare nei primi giorni di primavera. In seguito, quando la venerazione della stella-spirito diminuì, sembra che sul posto venisse costruito un osservatorio astronomico. Siccome la stella-spirito era associata a una stella nel cielo, si ritiene che venisse considerato naturale costruire una struttura astronomica di tipo generale nello stesso luogo in cui si tenevano in precedenza i rituali per i corpi celesti. Queste sono le conclusioni a cui si può giungere elaborando le scarse informazioni che si hanno al riguardo. |
Tratto da “Unveiling the Mystery of Cheomseongdae”, in Koreana, vol.20, n.4, inverno 2006. Testo originale di Park Seong-Rae. Fotografie di Choi Hang-young. Ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo