Il rinvenimento di alcuni reperti di oltre tredici secoli fa all’interno di una pagoda presso un tempio antico ha fatto ricordare anche una storia leggendaria che, come accade spesso, potrebbe essersi basata su qualcosa di realmente accaduto. |
![]() La pagoda del tempio Mireuksa, la più antica pagoda in pietra esistente al mondo, al cui interno è stata fatta la scoperta, qui fotografata prima dell’inizio dei lavori di restauro. L a grande pagoda del tempio Mireuksa ( Il monumento, dopo tanti secoli, aveva bisogno di un grosso restauro e, per poter fare un’accurata manutenzione, l’Istituto Coreano di Ricerca sui Beni Culturali ha deciso di smontarla e di ripararla. Il 19 gennaio 2009, nel corso di questo lavoro è stata scoperta, al suo interno, quella che si potrebbe definire una "capsula del tempo" risalente a 1370 anni prima, uno spazio in cui erano conservati vari oggetti preziosi mandati verso il futuro dai costruttori della pagoda. Fra gli oggetti ritrovati primeggia un contenitore di sarira (reliquie buddiste) e una lastra d’oro scritta in caratteri cinesi, che conferma che il tempio fu costruito nel 639 d.C. Questa lastra ora sta dando del filo da torcere agli studiosi che stanno disputando sulla sua corretta interpretazione. Gli oggetti scoperti nella pagoda dimostrano la grande arte metallografica di Baekje. Il piccolo contenitore in oro è alto 13 centimetri ed è decorato con motivi di petali di loto e di caprifoglio. È un capolavoro paragonabile al brucia-incenso di Baekje in bronzo dorato trovato a Neungsan-ri, Buyeo. Questo contenitore getta nuova luce sui rituali dell’antico regno, e i molti resti trovati rivelano alcuni importanti punti cronologici. |
La tradizione: un po’ come Romeo e Giulietta, ma con un lieto fine![]() Il piccolo vano in cui sono stati trovati i reperti archeologici, qui fotografati subito dopo la scoperta Di recente il dramma Seodong-yo ( Ricordiamo che lo stato di Baekje governò la parte sud-occidentale della penisola coreana per quasi sette secoli, dal 18 a.C al 660 d.C., e che non era in buoni rapporti con il vicino stato di Silla, che alla fine lo conquistò. Questa storia d’amore è narrata originariamente in un testo storico, il Samguk yusa ( |
![]() Il piccolo contenitore di sarira viene sollevato con delicatezza da un archeologo con tanto di guanti Il racconto del Samguk yusa«Il trentesimo sovrano di Baekje fu il re Mu (600-641), che si chiamava allora Jang ( Seodong sentì dire che Seonhwa ( Alla principessa Seonhwa piacciono le patate dolci. Ben presto questa canzone risuonò in tutti i quartieri della capitale e perfino nel palazzo reale. I cortigiani, ricevuti in udienza reale, persuasero il re a mandare la figlia in esilio per mettere a tacere lo scandalo. La regina diede alla ragazza una quantità d’oro perché potesse pagare le spese e la salutò con le lacrime agli occhi. |
![]() Il contenitore di sarira, alto appena 13 centimetri, ripulito. È d’oro ed è decorato con motivi di petali di loto e di caprifoglio. Quando la ragazza si incamminò per il suo viaggio solitario, saltò fuori il ragazzo delle patate dolci, che si offrì di farle da guardia del corpo e da guida. Lei non sapeva chi fosse e da dove venisse, ma fu contenta che qualcuno la accompagnasse. E, mentre attraversavano i boschi, lei si innamorò di lui e alla fine dormì fra le sue braccia. I due innamorati viaggiarono felici assieme per molti giorni, superando colline e attraversando corsi d’acqua, finché giunsero a Baekje. Allora la ragazza disse: “Marito mio, ecco qui un sacco di oro luccicante. Con questo potremo farci una casa confortevole.” Poi si recò dal famoso monaco Jimyeong Beopsa ( Quando ricevette questo dono e lesse la lettera della figlia, il re Jinpyeong si meravigliò dei poteri magici del monaco di Baekje ed espresse la propria gioia mandando una risposta alla principessa Seonhwa, con la quale continuò anche in seguito a scambiare lettere. |
Un enigma di difficile soluzione
La parte del testo cinese (trascritto dalla lastra d’oro) Se l’interpretazione del testo cinese ora scoperto è corretta, ciò significherebbe invece che la leggenda del “Canto di Seodong, o ragazzo delle patate dolci”, dove un ragazzo povero compone una canzone per corteggiare la principessa di Silla, sarebbe stata composta in seguito. Il racconto di Seodong e Seonhwa era stato messo in discussione in precedenza e, d’altronde, il titolo stesso del libro Samguk yusa, “Memorabilia dei Tre Regni”, si accorda perfettamente con le avventure che vi vengono narrate e che sono, appunto, fantastiche. Gli eventi di Baekje furono trasmessi oralmente e furono probabilmente drammatizzati per enfatizzare la rivalità col vicino stato di Silla. Alcuni pensano che la storia di Seodong e Seonhwa sia stata inventata da un gruppo di monaci che stavano cercando un tempio dopo la caduta di Baekje e volevano evidenziare la connessione fra il tempio Mireuksa e lo stato di Silla. (La trascrizione del testo in cinese che compare sulla lastra d’oro si trova nella pagina che si richiama cliccando qui.) Il reliquiario da poco scoperto non risponde certamente a tutte le domande. Alcuni interpretano l’iscrizione affermando che questa significa che il tempio fu costruito dalla “regina di Baekje” e dalla “figlia di Sataek Jeokdeok”, e non che la regina di Baekje fosse la figlia di Sataek Jeokdeok. Il tempio Mireuksa era composto da tre sezioni, quella centrale, quella orientale e quella occidentale. Se il re Mu avesse avuto più di una moglie, è possibile che uno solo dei recinti sacri fosse costruito dalla figlia di Sataek Jeokdeok e che gli altri fossero costruiti da altre regine. A questo punto, però, la storia perderebbe molto del suo fascino.
Ciò non toglie che il canto di Seodong sia la poesia hyangga più antica della Corea e che abbia un alto valore letterario, e che per questo sia degna di essere ricordata. Il racconto poetico dell’amore dei due giovani sopravviverebbe comunque nelle menti dei coreani, anche se si arrivasse a provare che la regina Seonhwa non era, in effetti, originaria di Silla. |
Tratto da varie fonti in Internet. Idea tratta dall’articolo “Riddle of the Relics from Mireuksa Temple Site”, in Korea Focus, vol.17, n.1, primavera 2009. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea Focus. La storia del re Mu è stata tratta dalla traduzione del Samguk Yusa di Tae-Hung Ha e Grafton K. Mintz, pubblicata dalla Yonsei University Press nel 1972, pagg. 142-143. |
Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo