![]() | Una delle grandi porte ancora rimaste al giorno d'oggi, attraverso le quali si accedeva alla città alcuni secoli or sono. Le mura che le collegavano sono scomparse, o per lo meno io non le ho viste, ma grazie al cielo le porte ancora resistono. Siamo a Seoul, il traffico che si vede nell'immagine è quello delle 7 o 8 di sera. |
Siamo a Seoul, la zona è quella di Dongdaemun. Questo posto, dove si trovano parecchi negozi e ristoranti è molto frequentato dai giovani e dai ragazzi. Vi sono infatti parecchi ristoranti a prezzi economici, dove si può mangiare coreano, ma anche cinese o italiano. Non mancano di certo le catene di bar o i fast food (che riportano spesso l'insegna, come in foto, in lingua coreana). Se visiterete Seoul, non potrete mancare di vedere questo posto, che rimane uno dei miei preferiti. |
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![]() | Siamo in un villaggio folk nei pressi di Seoul, forse si tratta di Yong-in. All'interno del villaggio ci sono un paio di rappresentazioni giornaliere di questo antichissimo gioco coreano. Le ragazze eseguono dei salti su questa tavola di legno, che le fa letteralmente volare. A guardarle si rimane veramente con il fiato in gola, sia per l'altezza dei salti che per la difficoltà delle evoluzioni (capriole e spaccate in aria). Nel gioco originale i salti non sono certo così alti, come quelli eseguiti da queste due ginnaste. |
Qui è sempre Dongdaemun. Nell'immagine uno dei tanti carretti ambulanti che vendono cibo: lo snack tipico che si può assaggiare per strada è probabilmente quel pesce secco a forma di disco molto sottile, che si puo vedere nella parte centrale a sinistra della foto. |
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![]() | Questa è una delle viuzze del centro di Seoul, dove il turista può tuffarsi in un ristorantino alla mano, scegliendo il menu senza troppe difficoltà, grazie alle foto e alle descrizioni in inglese. L'insegna rotonda, a destra, indica una “sala per il canto”, dove la gente va per cantare. In primo piano l'autore delle foto. |
I peperoncini e gli altri prodotti, in attesa di essere venduti a qualche passante dalla signora che si vede nella foto, rimangono ad essicare per terra. | ![]() |
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© Valerio Anselmo