P ur utilizzando il nostro calendario gregoriano nella vita di tutti i giorni, i coreani, quando si tratta di celebrare una festa particolare, un'antica ricorrenza, volgono ancora il loro sguardo alla luna. Emiliano Pennisi, autore dell'articolo, qui vestito con l'abito tradizionale coreano Così le due principali festività della Corea sono legate proprio all'antico calendario lunare non del tutto caduto nell'oblio del tempo. Il capodanno, in coreano “ |
Questo è “
Songp'yon, il dolce tipico di Ch'usok pronto per essere Arrivato a Seoul con mia moglie per motivi di lavoro un mese circa prima di Ch'usok, ho avuto la possibilità di seguire passo dopo passo i preparativi della festa. Negli immensi centri commerciali di Seoul, le commesse avevano già indossato l'hanbok, il bellissimo abito coreano e, con cerimoniosi inchini, mi invitavano ad assaggiare il tradizionale dolce di farina di riso, “ |
Fare la spesa nei supermercati coreani è molto interessante. Ci si può perdere negli interminabili reparti pieni, talvolta più che da noi, di ogni sorta di cibi e bevande, si può camminare tra i banchi dei macellai e dei pescatori che a forza di gridare cercano di vendere le loro
Ancora oggi, in Corea, la preparazione dei cibi per gli Dopo aver provveduto agli acquisti e ai regali, un altro momento importante nella preparazione di Ch'usŏk è il pellegrinaggio che ogni figlio maschio deve compiere presso le tombe dei propri antenati, siano essi i nonni o avi vissuti molto tempo prima. Il tumulo del caro estinto, di solito situato in campagna presso la località di provenienza della famiglia, viene pulito e privato delle erbe selvatiche che con il tempo lo hanno ricoperto. Come membro acquisito della famiglia di mia moglie, come nuovo “figlio”, ho compiuto con mio suocero questo viaggio nella memoria pensando, durante le tre ore di viaggio che ci avrebbero portato in un piccolo paese nel Chungcheongnam-do, a cosa avrei potuto dire nelle mie preghiere a dei nonni coreani vissuti nel passato che non avevano mai visto un europeo e che ora se ne ritrovavano uno come nipote. |
Partecipare alla pulizia della tomba dei “miei” antenati coreani era davvero un'esperienza fuori dal comune e mentre toglievo le erbacce cresciute così rigogliose, mi fermavo ad ammirare la verde campagna coreana e riflettevo sul fatto che molti italiani dimenticano al giorno d'oggi, di tenere vivo il ricordo dei loro cari. Durante la vigilia di Ch'usŏk, a casa dei miei suoceri, un tavolo basso di legno, di quelli che si vedono in tutte le case coreane, viene imbandito con i cibi preparati nei giorni precedenti. I tradizionali piatti a base di verdure, pesce e funghi, fritti La mattina del giorno di festa infatti, la sveglia suona per tutti alle sei e trenta e dovevamo essere pronti per le sette, ora propizia per il rito degli antenati. Questo è officiato dagli uomini della famiglia che, quindi, devono vestirsi in modo elegante, come se dovessero incontrare veramente delle persone importanti. Mio suocero aveva scelto di indossare un abito completo all'occidentale, mentre io, tra l'ammirazione di tutti, mi ero presentato con il mio hanbok. Al mio arrivo una grande parete pieghevole e mobile piena di iscrizioni in lingua cinese, posta alle spalle del tavolo, faceva bella mostra di sé. Erano le invocazioni alle anime dei defunti. |
La tavola imbandita, il cibo offerto agli antenati, il Guidato da mio suocero, mi sono inchinato per due volte davanti a queste familiari presenze e poi altre due volte ho toccato il pavimento con la mia fronte in segno di deferenza nei loro riguardi, prima di versare in ognuna delle scodelle un po' di jeonjong sperando che lo gradissero. Siamo rimasti in piedi, le mani giunte, con gli occhi rivolti alla memoria di qualcuno che, se davvero era in mezzo a noi, adesso stava gustando tutto quel ben di Dio disposto sulla tavola. |
Alla fine abbiamo rivolto loro un ultimo saluto, rimanendo sempre in piedi, piegando solo la testa rispettosamente e, dopo aver riposto la parete pieghevole con le iscrizioni in cinese, le donne della famiglia, mia moglie, le sue due sorelle e mia suocera si sono sedute attorno alla tavola e tutti insieme abbiamo onorato gli antenati partecipando al banchetto che con tanta cura avevamo organizzato per loro. La festa di Ch'usŏk è per i coreani quello che il Natale e la Pasqua sono per me, italiano e cristiano cattolico. È una ricorrenza da festeggiare con i propri familiari e con Terminato il rito degli antenati, anche noi possiamo Avendo avuto la possibilità di aprire questa porta segreta e di essere messo a parte degli antichi riti legati alla luna piena e agli antenati, posso dire di aver conosciuto uno dei volti più veri, profondi e originali del popolo coreano. |
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© Valerio Anselmo