Il pino
simbolo tradizionale di forza e di vita


I

n Corea c'è un pino che paga le tasse e che distribuisce borse di studio! A Kach'ŏn-myŏn (Gacheon-myeon), Yech'ŏn (Yecheon), nella regione Kyŏngsangpuk-to (Gyeongsangbuk-do) c'è un pino che si chiama Sŏk di cognome. Nel 1930 un anziano del villaggio, pensando che questo albero avesse poteri mistici, poco prima di morire gli lasciò 4.950 metri quadrati di terra. La popolazione del villaggio diede allora un nome all'albero e questo ogni anno deve pagare le tasse sul terreno, che i discendenti dell'anziano versano per lui. Il pino, che ora ha oltre 600 anni, è diventato un vero abitante del villaggio e fa parte della vita della comunità.

Albero di pino, inchiostro e colori su carta, di Kim Young-chul,
1998. Da molto tempo gli artisti coreani hanno dipinto il pino
come simbolo di fedeltà.

Sembra che tutti i popoli abbiano un albero che ha per essi un significato particolare dal punto di vista storico. Per i giapponesi si tratta del pino vecchio, per gli europei è la quercia, per i popoli del Mediterraneo l'ulivo. L'albero che ha sempre fatto parte della vita e della cultura coreana, non solo in modo simbolico ma anche in pratica, è il pino.

Che cos'è l'albero del pino per i coreani? La risposta si può trovare esplorando come il pino sia diventato una parte intima della vita di ogni giorno. Anche se è in gran parte scomparso nell'ambiente contemporaneo, per migliaia d'anni e fino a pochi decenni fa, il pino ha avuto un posto speciale nella vita dei coreani. I bambini nascevano in case che avevano pilastri e travi di legno di pino.

Pini coperti da una spessa coltre di neve: uno
degli spettacoli invernali più attraenti in Corea

Quando nasceva un bambino, venivano inseriti dei ramoscelli di pino in una corda che era poi legata sul portone d'ingresso della casa per tenere lontane le disgrazie e le malattie. I coreani mangiavano il riso cotto su fuoco di legna di pino e lo stesso fuoco scaldava le pietre del pavimento ondol tradizionale.

Inoltre i coreani costruivano i mobili con tavole di pino e mettevano aghi di pino nel tè e nell'alcol. Durante i periodi di siccità toglievano la pellicola più esterna degli aghi di pino e li usavano per fare dolci di riso o per insaporire la farinata di riso. Usavano la polvere dei fiori di pino per preparare dei dolci chiamati tasik e impiegavano in erboristeria i funghi chiamati poria cocos che crescono sulle radici dei pini. E apprezzavano molto i funghi che crescono soltanto ai piedi dei pini.

Per assicurare la pulizia, attorno al vasellame in cui si conserva
la pasta di peperoncini rossi o la pasta di soia si ponevano
tradizionalmente delle funi in cui erano inseriti rametti di pino.

La resina dei pini veniva usata come insetticida e le radici dei pini erano fatte seccare e da esse si estraeva un olio che veniva usato nelle lampade a olio. La fuliggine che rimaneva dopo aver bruciato ramoscelli di pino veniva mischiata con l'olio e usata come inchiostro per scrivere e per dipingere. D'inverno le donne indossavano dei frangivento di legno di pino, mentre gli uomini indossavano giacchette con bottoni di ambra fatta con la resina di pino. I monaci Zen apprezzavano il chiaro ed elegante suono del vento che soffiava fra gli alberi di pino e gli studiosi amavano avere dei paraventi pieghevoli ricoperti di dipinti di pini verdi. Alla morte il corpo veniva posto in una cassa di pino e restituito alla terra.

L'albero di pino vive a lungo ed è sempre verde, il che significa che ha foglie verdi fresche tutto l'anno. Anche d'inverno, quando il mondo è coperto di neve, il pino resta verde. Non cambia mai e non si cura dei cambiamenti dell'ambiente circostante: per questo motivo i coreani prendono il pino come simbolo di fedeltà e onore. Nelle cerimonie di matrimonio tradizionali in Corea si usa mettere sulla tavola del matrimonio un paio di vasi contenenti l'uno un ramo di pino e l'altro un ramo di bambù a simboleggiare il fatto che lo sposo e la sposa devono restare fedeli e mantenere l'onore come il pino e il bambù.

I pini che crescono su una scogliera
sul mare sono simboli di forza

Nella pittura e in letteratura l'albero di pino appare spesso come simbolo delle migliori virtù umane della fedeltà e dell'onore. Un esempio è la poesia scritta da Sŏng Sam-mun, che fu giustiziato difendendo la fede e l'onore del suo re: “Che avverrà di questo corpo dopo la morte? Diventerò un pino sulla vetta del monte Pongnaesan e rimarrò verde quando la neve copre la terra.”

Quando Kim Chŏng-hwi, maestro calligrafo e pittore, era in esilio, uno dei suoi studenti riuscì a procurargli un libro prezioso. Kim paragonò il carattere di quello studente ai pini che erano in uno dei suoi dipinti. Quel dipinto presenta il pino che non appassisce nel freddo inverno e serve come simbolo di fedeltà e onore. La natura della Corea oggi può essere paragonata alla forza di un pino. “Il pino sul monte Namsan sembra rivestito di un'armatura e resta immutabile attraverso il vento e il gelo ed è il rappresentante del nostro spirito...” dice la canzone.

Il pino che paga le tasse e che concede borse di studio,
di cui si è parlato all'inizio dell'articolo

Le foglie verde scuro che non cambiano mai colore, i ramoscelli rossicci, la forza per resistere solido sotto qualunque condizione, e la flessibilità che gli deriva dalle soffici curve dove i ramoscelli si uniscono ai rami sono caratteristiche uniche del pino, che può anche essere interpretato come simbolo della tolleranza. Questa caratteristica si riflette bene nell'architettura tradizionale coreana.

L'abete dell'Europa e il cipresso Hinoki del Giappone hanno una loro bellezza data dalle linee diritte, come se fossero stati disegnati con un righello. Per contrasto, i pini coreani hanno la bellezza delle linee che si curvano in modo naturale. Naturalmente alcuni dei pini crescono diritti e alti, ma la maggior parte dei pini che si trovano in Corea sono ritorti o piegati.

L'architettura tradizionale coreana accetta e sfrutta questa caratteristica del legno di pino, invece di contrastarla. Questo si può vedere in molti vecchi templi e in varie case private. Dove si dovrebbero trovare travi maestre e pilastri diritti, ci sono invece travi e pilastri contorti, che rendono più accogliente e confortevole l'interno dell'abitazione.

Per le travi maestre nelle abitazioni tradizionali coreane
è stato spesso usato legno di pino contorto in modo naturale

Anche i travetti d'angolo dei tetti ricurvi delle case ottengono quasi tutte le curve con del legno di pino. La maggior parte dei travetti d'angolo che si vedono nell'architettura giapponese sono diritti, o quasi, mentre quelli che si trovano nell'architettura coreana sono tutti curvi, con alcuni di essi che sembra stiano per volare via. Il legno di pino dà all'architettura una sua bellezza naturale. Siccome è ruvido e contiene molta resina, anche se il legno viene piallato fino a renderlo liscio, possiede tuttavia delle crepe, dei segni di nodi e dei contorcimenti che lo fanno apparire naturale e confortevole.

Negli ultimi 50 anni la Corea è stata dominata da un nuovo tipo di abitazione e di modi di vivere e l'uso del legno di pino è diminuito drasticamente, ma di recente è tornato alla ribalta a causa di un rinnovato interesse per l'applicazione di elementi tradizionali alla vita moderna. Quando viene usato come elemento decorativo nei moderni edifici urbani il legno di pino ha un fascino inaspettatamente fresco e moderno.

C'è uno scultore che è diventato famoso per i suoi mobili e le sue sedie di legno di pino che lasciano in evidenza, così come sono, tutte le curve e i nodi del legno. C'è un fotografo che negli ultimi 20 anni ha scattato solo fotografie di boschi di pini e di alberi di pino e il suo lavoro ha attirato l'attenzione all'estero. Ci sono anche vari artisti che disegnano alberi di pino sia alla maniera tradizionale che nello stile contemporaneo. Ultimamente in tutto il paese si ricercano gli alberi di pino adatti al restauro del palazzo Kyŏngbokkung e di altri antichi palazzi reali di Seul.

Quando si fanno cuocere a vapore i dolci di riso a forma di mezzaluna, si pongono nel forno degli aghi di pino in modo che i dolci prendano una fragranza particolare. Anche i dolci chiamati tasik, fatti con la polvere dei fiori di pino, sono una prelibatezza.

I dolcini tasik fatti con la polvere dei fiori di pino

Le bevande in lattina al profumo di pino sono popolari, così come lo è il tè di aghi di pino. Una tendenza recente è quella di mettere degli aghi di pino nella vasca da bagno per pulire a fondo la pelle e alleviare la stanchezza.

Il pino Chŏngip'um, che si erge fiero all'ingresso del sentiero che porta al monte Songnisan e al quale il re Sejo (r. 1455-1468) assegnò un rango ufficiale e un titolo, negli ultimi anni è stato mantenuto vivo con una cura di iniezioni. Quando i coreani vedono quest'albero, pensano inconsciamente: “Quell'albero deve continuare a vivere in eterno”. Il pino fa parte della vita dei coreani fino a questo punto e costituisce perciò un'icona che deve essere capita per comprendere meglio lo spirito del popolo coreano.


Tratto da “Pine Tree” in Pictorial Korea, dicembre 2001. Testo di Lee Jong-ik. Fotografie di Kang Woon-ku. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo