Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda. |
Argomenti compresi in questa pagina:Altre pagine di informazioni che hanno attinenza con l'argomento “Pittura” si possono raggiungere selezionando uno dei titoli seguenti.Una pittrice buddista Un'intervista a un pittore tradizionale Pittura di costume Un grande pittore popolare Un Van Gogh coreano Mostra di calligrafia dei re di Chosŏn La calligrafia, una forma d'arte estremo orientale Cucciolata: un famoso dipinto di Yi Am Un autoritratto di Yun Tu-sŏ L'Asia vista da Paul Jacoulet, artista francese Importante mostra di quattro pittori coreani a Milano Kim Myŏng-guk, pittore del 1600 Dipinti di animali, simboli di credenze popolari Un fotografo e il suo amore per la natura Un esercito di fotografi dilettanti Shin Saimdang, artista del rinascimento coreano Song Soo-nam, un maestro di pittura orientale coreana Kim Jeong-hui, grande studioso e calligrafo Kang Se-hwang, un artista del periodo Joseon che precorreva i tempi La mostra di Mucha affascina i coreani Sostenitori di Park distruggono una pittura satirica di lei nuda posta fuori dal parlamento |
Pittura tradizionale
La prima impiega normalmente l'inchiostro di china, variamente diluito, e gli stessi pennelli usati per le opere calligrafiche, mentre la seconda usa di solito colori a tempera, spesso con gran ricchezza di colori. Negli ottimi esempi di pittura tradizionale in stile cinese gli artisti coreani hanno saputo spesso infondere un pizzico di umorismo, come nella rappresentazione del filosofo sdraiato su un masso intento a riflettere (o a dormire?...) e in altri dipinti, come quello dei gatti che si arrampicano sull'albero con intento giocoso. |
Un piccolo capolavoro che fonde elementi della tradizione coreana in uno stile pittorico che si richiama fortemente alla più classica tradizione orientale. Per le pitture buddiste si veda anche la pagina sul tempio Tongdo-sa |
Calligrafia
![]() Molto affine alla pittura tradizionale è la calligrafia, coltivata in Corea da moltissimo tempo. Utilizza pennelli di varie dimensioni e inchiostro di china in tavolette. L'inchiostro viene poi sciolto con acqua. I dipinti a china e le opere di calligrafia hanno quindi un po' l'aspetto di acquerelli. Nella figura presentata qui a sinistra un gruppo di signore si sta esercitando nell'esecuzione di opere di calligrafia e di disegno orientale con inchiostro di china. Come si può notare, il piano di lavoro su cui sono appoggiati i fogli è lo stesso pavimento della stanza. Per non sporcare il pavimento, che è di carta e che si macchierebbe se una goccia di inchiostro vi cadesse su, sotto i fogli su cui si scrive sono stati posti dei pezzi di stoffa. |
Nei tempi andati la scrittura col pennello e lo studio delle lettere erano non solo un mezzo di comunicazione, ma una forma d'arte, e oggi restano parte integrante della Uno scritto in stile "erba" dello studioso confuciano Hwang Ki-ro (metà del 16º secolo) Proprio per rivisitare la storia della Corea, le sue religioni, arti e tradizioni umanistiche, a Seul è stata inaugurata il 23 dicembre 2000 una mostra di calligrafia che è rimasta aperta fino all'11 febbraio 2001. Grazie alla cortesia di prestigiose istituzioni, fra cui il Museo Nazionale, sono state esposte 120 opere dei principali artisti-letterati. Fra queste vi erano delle assolute rarità, come le opere di Kim Saeng del periodo Silla, quelle di Tanyon del regno di Koryŏ e quelle di Kim Chong-hui (1786-1856) del regno di Chosŏn. Non mancavano i famosi scritti del principe Anpyong (1418-1453) e di Han Ho (1543-1605) e opere di altri famosi letterati e membri della famiglia reale, come quelli di Chong Yak-yong (1762-1836), del re Chongjo (1776-1800) e di Yi Ha-ung (1820-1898). |
Pittura moderna
Questa coppia di uccelli fantastici fa parte di un dipinto di più grande respiro che comprende un paesaggio più vasto, ed è opera di un pittore contemporaneo. |
|
Fra i suoi lavori più noti “Un giorno d'autunno” riprodotto qui a sinistra, che ottenne un premio speciale alla Tredicesima mostra d'arte coreana e che ricorda da vicino le opere di Gauguin. |
Lee Man-ik
Nato a Haiju nella provincia di Hwang-hai decise fin da piccolo di diventare un pittore quando scoperse i fumetti. I suoi genitori desideravano che seguisse una carriera più posata, e lo avrebbero voluto architetto, ma il giovane Man-ik volle seguire il suo istinto e dedicarsi completamente all'arte. Laureato alla Seul National University nel 1961, studiò in seguito per due anni all'Accademia Goetz di Parigi. Tornato in patria, ebbe molto successo come artista nel campo commerciale, fu direttore artistico delle Olimpiadi di Seul del 1988 e nel 1993 vinse il più prestigioso premio artistico della Corea.
Nelle sue opere si riscontrano forti colori primari, come marrone, porpora, oro, rosso e blu (i colori preferiti in Corea), si trovano scene da famosi miti coreani, come il mito della nascita dello stato di Koguryŏ e i tradizionali drammi musicali pansori. Nelle sue ultime opere l'artista sposta la propria attenzione in un certo senso dal concreto all'astratto, passando dalla rappresentazione più immediata del mondo che lo circonda a concetti più ideali quali la fede e il mondo spirituale. |
Kim Ki-chang
Un paravento con cavalli che giocano Durante la sua lunga carriera artistica, Kim ha prodotto circa 10.000 opere e ha coltivato diversi stili, dalla pittura tradizionale orientale alla pittura astratta di stile occidentale. |
Negli anni '50 le sue potenti creazioni spaziavano dalla rappresentazione di lotte di tori a quella di cavalli in corsa (si veda la figura in alto), o di centinaia di rondini. Infine, negli anni '70, creò un proprio stile, che egli stesso chiamò “pittura di paesaggio umoristica”, in cui la rappresentazione delle montagne, dei fiumi e degli animali mette in evidenza il sottile umorismo della natura. È una interpretazione della pittura folk che ricrea i soggetti in un modo tutto suo. (Le illustrazioni sono tratte da Korea Now, 15 luglio 2000) |
Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo