Valutazione economica della Corea del Sud
e previsioni per il 2012


N

onostante gli sforzi compiuti per rimettere in sesto l’economia globale, la soluzione resta incerta e instabile. Nel 2011 rischi e opportunità sono stati in crescita. La crisi finanziaria iniziata in Grecia, si è diffusa in tutta l’Europa e in altre nazioni sviluppate e anche le nazioni in via di sviluppo, che sembravano essere in una forma relativamente buona in termini di crescita, si sono mosse a rilento.


Uno dei cantieri navali coreani

Diversamente dal ristagno dell’economia mondiale, quest’anno 2011 il commercio della Corea del Sud ha superato per la prima volta mille miliardi di dollari, circa metà dei quali in esportazioni. Come paese orientato verso le esportazioni, la Corea del Sud si è posizionata nel 2010 al settimo posto fra i maggiori esportatori al mondo, salendo dalla dodicesima posizione in cui si trovava nel 2008, grazie a una migliorata competitività nelle esportazioni e ai successi ottenuti dall’essersi posta come obiettivo i mercati emergenti. Tuttavia, l’economia coreana nel 2011 si è anch’essa trovata in un momento di instabilità. Essendo molto dipendente dal commercio, la Corea è stata vulnerabile alle epidemie economiche esterne. Il cambio estero e la solidità delle banche hanno visto qualche miglioramento, ma il mercato finanziario interno è ancora sotto shock a causa del disastro accaduto oltremare.

A causa dell’espandersi dell’instabilità finanziaria del mercato europeo e della caduta del livello di affidabilità degli Stati Uniti, anche l’economia coreana è stata traballante. L’Istituto di ricerca economica Samsung (SERI) afferma che la Corea ha gestito la crisi finanziaria globale meglio di prima. In confronto alla stabilità della valuta estera nel 2008, il rapporto prestiti-depositi delle banche locali è sceso e il rapporto del capitale della Banca dei regolamenti internazionali (BIS) è aumentato.

Nella sua analisi dell’economia globale, compresa l’economia coreana per il 2012, l’istituto SERI prevede per la Corea un tasso di crescita annuo del 3,6%.

Si aspetta, cioè, che il tasso di crescita della nazione diminuisca a causa delle inattese crisi oltremare e dell’aumentata incertezza dell’economia globale. Afferma che anche il tasso delle esportazioni della Corea diminuirà dal momento che il tasso di crescita dell’economia globale è diminuito a causa della riduzione delle spese da parte dei paesi sviluppati e di una politica finanziaria rigorosa da parte dei paesi in via di sviluppo.

Il rapporto ha però anche detto che le economie dei paesi in via di sviluppo si riprenderanno nel corso dell’anno e il flusso dell’economia globale migliorerà, cosa che alla fine aiuterà le esportazioni della Corea. Aggiunge che anche i consumi privati miglioreranno nella seconda metà del 2012 con miglioramenti del mercato del lavoro e del bilancio delle famiglie.

Il rapporto prevede che nel 2012 la crescita del tasso delle esportazioni della Corea sia del 10.9%, che è la metà della crescita avvenuta nel 2011. Aggiunge però che tale tasso dovrebbe aumentare nella seconda metà del 2012 grazie agli accordi di libero scambio (FTA) e al rimbalzo di alcune industrie IT. Prevede anche che l’FTA Corea-Europa e l’FTA Corea-Stati Uniti possano far migliorare il boom delle esportazioni.

Il rapporto prevede che nel 2012 il tasso del mercato (market rate) della Corea sarà del 4,3%, che è simile al tasso del mercato del 2011. Dal momento che i principali rappresentanti dell’attività economica in Corea non richiederanno finanziamenti, il rapporto prevede che ciò servirà come fattore di stabilizzazione del tasso di interesse.

Nel frattempo l’istituto SERI ha proposto in un altro rapporto le priorità della Corea per il 2012.

Suggerisce che la Corea ha bisogno di stabilizzare la propria economia e cercare nuovi mercati per esportare le proprie merci in modo da prepararsi a un periodo di minore crescita nel 2012. Considerando che le esportazioni della Corea verso la Cina ammontano al 25% delle esportazioni della nazione, l’economia coreana risulterebbe colpita se l’economia cinese dovesse rallentare.

Il rapporto suggerisce anche che la Corea ha bisogno di espandere le proprie esportazioni e i propri investimenti nelle nazioni emergenti che hanno un alto potenziale di sviluppo, come l’Indonesia, l’India e il Brasile, che sono talvolta chiamati “la prossima Cina”. Consiglia anche vari metodi di avanzamento, come la localizzazione dei prodotti e l’investimento diretto all’estero (FDI) in modo da designare come bersaglio la classe media in crescita in quei paesi.

L’analisi mostra che la Corea del Sud dovrà attirare investimenti dalle aziende cinesi e giapponesi che desiderano avanzare negli Stati Uniti e nei paesi europei, in modo che possano contribuire allo sviluppo del mercato industriale e del mercato del lavoro in Corea.

Il rapporto ha inoltre detto che i conflitti sociali della nazione devono calmarsi per far riprendere l’economia del paese. Propone che ognuno dei contendenti economici, compresi il governo, le aziende e i cittadini, prenda in considerazione le idee degli altri e cooperi con essi per perseguire uno sviluppo sostenibile.


Tratto da “Korean economic evaluation and outlook for 2012” pubblicato da Korea.net in data 26 dicembre 2011. Testo di Jessica Seoyoung Choi. Riferimento: http://www.korea.net/detail.do?guid=60388.

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