I caratteri metallici mobili della Corea
...78 anni prima della Bibbia di Gutenberg

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Ancora oggi nelle nostre enciclopedie occidentali quando si parla dell'invenzione dei caratteri di stampa mobili si cita il tipografo tedesco Johann Gutenberg che tra il 1450 e il 1456 stampò un'edizione latina della Bibbia a Magonza. Poco o nulla viene detto sui caratteri di stampa mobili impiegati in Estremo Oriente prima di Gutenberg. Questo articolo parla di un libro che fu stampato con questo metodo in Corea già nel 1377, ben 78 anni prima della famosa Bibbia detta “delle 42 linee”, e delle varie tecniche di fusione di quei primi caratteri metallici mobili.

Nota sulle trascrizioni: Nel testo viene adottata la trascrizione McCune-Reischauer (consonanti all'inglese, vocali all'italiana), ma per i nomi di luogo e i titoli dei libri viene anche fornita, tra parentesi, la trascrizione imposta di recente dal governo sudcoreano. In pratica il titolo Chikchi (Jikji) si pronuncia in italiano “cikcì”.
(Questo articolo è stato anche pubblicato nel sito www.gutenberg-secrets.com gestito anch’esso dall’autore di questo sito. Ora, però, quel sito è stato chiuso.)

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


Nel 1984 fu approvato un progetto di sviluppo residenziale per la costruzione di unità abitative nel distretto di Uncheon-dong a Ch'ŏngju (Cheongju). L'anno seguente uno scavo condotto per determinare se vi fossero reperti culturali nell'area del progetto portò alla scoperta dei resti di un tempio che era esistito in quel luogo dal IX al XV secolo, quando fu distrutto da un incendio.

Il secondo volume del Chikchi, il testo più
antico al mondo stampato con caratteri
metallici mobili. Fu stampato nel 1377, ben
78 anni prima della Bibbia di Gutenberg.

Come risultato di questo scavo, fu trovato in quel luogo un frammento di bronzo sul quale era inciso il nome “Hŭngdŏksa (흥덕사 )”, che si può tradurre come “Tempio della virtù crescente”. Il ritrovamento confermava che questo era il sito del tempio in cui era stato stampato il libro Pultcho chikchi simch'e yojŏl (Antologia degli insegnamenti Zen dei grandi monaci buddisti), meglio noto con il nome abbreviato Chikchi (Jikji). Il luogo fu di conseguenza designato come Sito storico numero 315.

Che cosa c'era di così importante a proposito di questo Chikchi, stampato con caratteri metallici mobili, e qual era l'importanza dell'area del tempio Hŭngdŏksa, in cui tale libro fu stampato, tanto da essere designata come “sito storico”? Quale fu l'influenza dei caratteri di stampa metallici mobili sullo sviluppo della civiltà mondiale, e come veniva ottenuto questo tipo di caratteri?

Vari tipi di caratteri metallici mobili

Per creare i caratteri metallici mobili (금속활자 ) furono usati in Corea tre metodi diversi. Questi comprendevano il metodo della fusione su cera vergine, usato nei templi, il metodo di fusione su sabbia da fonderia, adottato dagli uffici del governo centrale, e il metodo della fusione su un'unica superficie impiegato dalle fonderie private. Benché il metodo della creazione dei caratteri fosse diverso per ciascuno di questi tipi, il procedimento seguito era lo stesso:

  1. scelta dello stile e stesura dei caratteri,
  2. sovrapposizione dei modelli dei caratteri,
  3. creazione del punzone,
  4. completamento della matrice,
  5. colata del metallo fuso,
  6. rimozione del carattere metallico,
  7. rifinitura del carattere metallico.

Fusione su cera vergine.  In questo metodo, un punzone di cera vergine viene coperto con della creta e poi cotto al forno: la cera d'api si scioglie e lascia nella creta lo stampo. Il metallo fuso viene poi colato nello stampo per creare il carattere. Erano i monaci che, nei templi, incidevano i caratteri in rilievo nella cera vergine, poi coprivano la cera con creta e facevano cuocere il tutto al forno per creare le matrici. Il metallo fuso veniva colato nella forma e, quando si era raffreddato, il carattere di metallo era rimosso, scontornato e rifinito.

I caratteri metallici mobili usati per stampare il
Chikchi sono stati ricreati usando il metodo della
fusione su cera vergine. Per riprodurre i due volumi
originali del Chikchi sono stati usati circa 12.000
caratteri mobili.

Siccome il punzone di cera vergine fonde quando la forma viene cotta, ciascun carattere risultava formato individualmente e non era mai esattamente lo stesso. Così, la fusione su cera vergine era utile per replicare le forme complesse e gli stili dei caratteri, ma non era adatta per produrre grandi quantità di caratteri.

Fusione su sabbia da fonderia.  Questo fu il metodo seguito per la produzione dei caratteri metallici mobili utilizzati durante il periodo Chosŏn (1392-1910) da parte degli uffici del governo centrale. Un'antologia degli scritti di Sŏng Hyŏn (성현 ) comprende la seguente descrizione: “Nel fondere i caratteri, tutti i caratteri vengono dapprima incisi in rilievo nel legno e poi viene sparsa sullo stampo dell'argilla fine presa dalla linea di costa. Se il legno con i caratteri incisi a mano viene premuto sull'argilla, lascerà un'impronta, o la forma della matrice. Dopo che le due metà dello stampo sono state riunite assieme, con un forellino nella parte superiore, viene versato nella forma del rame fuso per creare i caratteri metallici.” È da notare che questo metodo era di esecuzione più facile rispetto al precedente e permetteva di creare caratteri metallici più uniformi di quelli ottenuti nei templi con il sistema della cera vergine.

Fusione su un'unica superficie.  Questo metodo, che era favorito dalle ditte private fino alla fine del periodo Chosŏn, è spiegato nel libro Tongguk husaeng sinnok: “Su una tavola di legno viene stesa della creta da vasaio, con un bordo su ciascun lato. La tavola coperta di creta viene lasciata al sole ad asciugare parzialmente. I caratteri desiderati vengono scritti in varie dimensioni su carta sottile. La carta viene poi capovolta e posta sulla tavola, in modo che serva da modello e i caratteri vengono quindi incisi nella creta. Quando le forme incise sono asciugate completamente, il metallo fuso viene colato negli stampi. Il metallo viene lasciato raffreddare e indurire e poi i caratteri metallici vengono tolti e usati come caratteri mobili.” Questo metodo era più diretto e considerato più avanzato della fusione su cera vergine in quanto produceva caratteri più uniformi.

Il Registro UNESCO delle memorie del mondo

La stampa con caratteri mobili è certamente uno dei tesori culturali più importanti del mondo. Come tale, le tecniche di fusione dei caratteri metallici mobili risalenti al periodo Koryŏ (918-1392) sono degne di essere rese note a tutto il mondo. E tuttavia ancora restavano delle controversie sulla loro effettiva esistenza. Ma, nel settembre 2001, il libro Chikchi (Jikji) fu riconosciuto come il più antico testo esistente al mondo stampato con caratteri metallici mobili e incluso nel Registro UNESCO delle memorie del mondo. Con questa decisione, la controversia sorta a proposito del Chikchi si calmò. Comunque, che cosa sappiamo esattamente sulla creazione del Chikchi?

Produzione dei caratteri metallici mobili con il
metodo della fusione su cera vergine.

A. Qui i disegni dei caratteri vengono selezionati e
applicati sulla cera vergine.

Anche se le informazioni sul metodo di fusione su cera vergine sono comunemente note, in realtà non esistono registrazioni scritte sull'origine di questo metodo. Dopo che il Chikchi fu stampato nel 1377, la stampa con i caratteri metallici mobili adottò il cosiddetto carattere kyemi 계미 , che prese il nome dall'anno 1403 in cui fu creato per la prima volta. Ventisei anni dopo la stampa del Chikchi, i caratteri metallici mobili furono prodotti dagli uffici del governo centrale usando il metodo di fusione su sabbia da fonderia. Ma il problema è che il metodo usato per produrre il tipo di carattere kyemi è diverso dal metodo usato per produrre i caratteri impiegati per la stampa del Chikchi.

B. Vengono creati dei punzoni che sono poi inseriti
negli stampi. Il metallo fuso viene colato nella forma.

Di conseguenza, gli studiosi hanno a lungo dibattuto su quale fosse effettivamente il metodo usato nel fondere i caratteri impiegati per la stampa del Chikchi. Di recente questa controversia è stata apparentemente risolta grazie al fonditore di caratteri di stampa O Guk-jin, nominato Importante tesoro culturale intangibile numero 101, che è riuscito a ricreare tutti i tipi di carattere usati per la stampa del Chikchi, basandosi sul metodo della fusione su cera vergine.

Sfortunatamente il testo Chikchi non è più conservato in Corea. Agli inizi del 1900 Collin de Plancy, che era in Corea come inviato della Francia, acquistò il testo e lo portò con sé quando tornò in Francia.

C. Quando il metallo fuso si indurisce, i caratteri
metallici vengono rimossi.

Il secondo volume del Chikchi, l'unica copia rimasta di questo tipo, si trova attualmente presso la Divisione orientale del Dipartimento dei manoscritti nella Biblioteca nazionale della Francia. In Corea gli abitanti di Ch'ŏngju stanno conducendo una ricerca per scoprire ulteriori copie del Chikchi.

Il Chikchi e la Bibbia di Gutenberg

Si può fare un confronto fra i caratteri metallici mobili coreani e quelli usati da Johann Gutenberg? L'invenzione dei caratteri metallici mobili, sia in Corea che in Germania, ha avuto le proprie radici nella religione.

D. I caratteri mobili vengono divisi per tipo e riposti nei cassetti.

In seguito all'introduzione del buddismo e del confucianesimo, si manifestò un gran bisogno di avere materiale stampato per rendere popolari le scritture religiose e per insegnarne i principi relativi. In Occidente l'invenzione delle tecniche di stampa ebbe origine dal desiderio di propagare la dottrina cristiana. Un altro punto comune è che lo sviluppo delle tecniche di stampa rese possibile una vasta diffusione delle conoscenze e delle informazioni, esercitando di conseguenza un'influenza pervasiva sulla società e sulla cultura di entrambi i paesi.

L'invenzione dei caratteri metallici mobili in Corea rese possibile la stampa di varie scritture buddiste durante il periodo Koryŏ. In quell'epoca la tecnologia della stampa era tale che con ogni set di caratteri si potevano stampare meno di dieci copie.

E. I caratteri di stampa mobili vengono disposti su un blocco di stampa

In seguito alla fondazione della dinastia Yi, nel periodo Chosŏn fu ufficialmente adottato il confucianesimo, mentre il buddismo fu bandito. Di conseguenza, nei primi anni del periodo Chosŏn furono stampati numerosi testi confuciani. La tecnologia della stampa si sviluppò, tanto da rendere possibile la stampa di varie dozzine di copie da uno stesso set di caratteri durante il regno del re Sejong (r. 1418-1450). In Germania solo i monaci e alcuni aristocratici erano in grado di leggere la Bibbia in latino, che conteneva le dottrine della cristianità medioevale, accentrata attorno al Papa. Nel frattempo sorse il movimento di Riforma per protestare contro la corruzione della Chiesa. In questa atmosfera sociale l'invenzione dei caratteri metallici mobili aiutò l'avanzata della campagna della Riforma con la diffusione di materiali stampati.

F. I caratteri mobili sono tenuti a posto con cera
vergine che viene resa soffice col calore in modo da
poter livellare i caratteri

Come era prevedibile, esistono varie differenze tecniche nella stampa con caratteri metallici mobili fra la Corea e la Germania. I caratteri metallici mobili coreani erano prodotti in rame, mentre il corpo del carattere era piuttosto sottile. Al contrario, i caratteri metallici tedeschi erano prodotti in piombo ed erano di tipo più spesso. Inoltre, la carta coreana, fatta con la corteccia del gelso da carta (Broussonetia kazinoki), era sottile ma duratura, mentre la pergamena tedesca era ricavata da pelli di pecora trattate ed era più spessa.

G. La superficie dei caratteri mobili viene coperta
di inchiostro e un foglio di carta è premuto contro
i caratteri.

Questi diversi materiali di stampa portarono a differenze nelle dimensioni dei caratteri e nel processo di stampa adottato nei due paesi. In particolare, il metodo di stampa tedesco utilizzava un'alta pressione a causa del maggior spessore della pergamena, cosicché era necessario un carattere più spesso per sopportare una tale pressione. In Corea si usava inchiostro di china mescolato ad olio, mentre in Germania si impiegava inchiostro occidentale mescolato ad olio. Anche i metodi di rilegatura erano diversi: i libri coreani erano rilegati con corde, mentre quelli tedeschi usavano la colla.

I contenuti del Chikchi

Il Chikchi originale era composto da due volumi. Di questi è giunto fino a noi solo il secondo volume, con la prima pagina mancante, il che non lascia che 38 pagine. Come tale, il volume esistente del Chikchi stampato con caratteri metallici mobili è incompleto. Tuttavia, nel 1378, un anno dopo la sua stampa con caratteri metallici mobili, il testo fu stampato nel tempio Ch'wiamsa a Yŏju, nella regione Kyŏnggi-do con l'utilizzo di blocchi di stampa lignei. Entrambi i volumi di questa edizione stampata con blocchi di legno restano intatti, permettendo così una buona comprensione dell'organizzazione e del contenuto dell'intero originale, che comprendeva due volumi, oltre a una prefazione e a un epilogo.

Autore del Chikchi fu il monaco Paegun Hwasan che fece anche la revisione di vari testi buddisti, aggiungendovi spesso il proprio pensiero. Invece di compilare un'antologia prendendo da testi preesistenti di quel genere, Paegun Hwasang scelse con cura dei lavori che fossero in sintonia con il proprio pensiero, aggiungendovi anche le proprie interpretazioni e i propri concetti. In tal modo sperava di fornire una guida a chi desiderava aderire al buddismo. Chikchi presenta le parole e le azioni dei reverendi monaci attraverso una serie di domande e risposte relative agli insegnamenti e alla meditazione buddista, unite a una sezione che loda le virtù del Budda.


Tratto da “Korea's Movable Metal Type”, in Koreana, vol.19, n.1, primavera 2005. Testo originale di Kim Hong-yeong, curatore del Museo della stampa antica di Cheongju. Fotografie di Lee Gyeom. Ricerche storiche e bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo