Una protesta dell’autore del sito



Uno dei manifesti della Settimana della cultura coreana tenutasi a Milano dal 24 al 30 settembre 2012

D

al 24 al 30 settembre 2012 a Milano il Consolato Generale della Repubblica di Corea ha presentato una settimana di manifestazioni che prevedeva una quantità di attività, come proiezione di film coreani, mostre di pittura e scultura, serate musicali e altro. L’elenco era certamente allettante ed estremamente interessante per chi si interessasse di Corea e che fosse residente a Milano, come l’autore di questo sito che da oltre 12 anni si dedica a presentare al meglio questo lontano paese estremo-orientale al pubblico italiano, il tutto a proprie spese, senza alcun compenso o sponsorizzazione.

Da tempo l’autore del sito sperava che le autorità sudcoreane si rendessero conto dell’importanza di una fonte di informazioni sulla Repubblica di Corea in italiano per l’Italia. In altri paesi europei, come la Francia, la Germania e l’Inghilterra, è stata la stessa Corea del Sud che ha creato dei siti nella lingua locale. Ma l'italiano non è mai stato preso in considerazione dalla Corea, ritenendo forse il nostro paese meno importante.

Questo fu il motivo che stimolò la creazione di questo sito nel gennaio del 2000, non appena i privati ebbero la possibilità di ottenere un nome di dominio dalle autorità preposte. Dal gennaio del 2000 fino al 19 ottobre 2012 nel sito si sono accumulate le pagine, arrivando in quella data alla cifra di 1064. Gli argomenti trattati sono stati i più vari. Si sono tenuti anche corsi sui caratteri cinesi usati in Corea e, in particolare, un corso di lingua che dà i fondamenti per chi si voglia avvicinare al coreano parlato e scritto.

Non mancano poi le notizie più spicciole sulla cultura, l’arte, la storia, la geografia, la politica, l’economia, lo sport, oltre a nomi e dati di tutte le ditte coreane presenti in Italia, tutto un insieme di informazioni utili per chi vuole conoscere la Corea del Sud, o che voglia semplicemente scoprirne gli aspetti curiosi e più caratteristici.

Il 19 ottobre 2012, l’autore di questo sito, presentando la Settimana della Corea a Bologna, si imbatteva casualmente in Internet in una presentazione della Settimana della cultura coreana tenuta a Milano quasi un mese prima, senza che la notizia gli venisse comunicata né da parte del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, né dall'Ambasciata della Repubblica di Corea a Roma. Di qui una profonda amarezza e la decisione di chiudere il sito e di rinunciare a far conoscere ad altri le cose interessanti di quel paese. La pagina che segue venne presentata in modo da impedire la visualizzazione dei collegamenti verso le altre pagine del sito, in attesa di ulteriori decisioni.

Oggi 23 ottobre 2012 il sito torna al suo aspetto normale soprattutto grazie ai numerosi visitatori che hanno voluto inviare messaggi di apprezzamento e di incoraggiamento a continuare nonostante la totale indifferenza da parte delle autorità coreane.

Quello che segue è tutto ciò che poteva vedere chi si fosse collegato a questo sito dal 19 al 22 ottobre 2012.

Questa è una pagina di protesta, con l’esclusione temporanea di qualunque collegamento alle oltre mille pagine del sito.

Sono venuto a sapere casualmente solo questa mattina, 19 ottobre 2012, che, quasi un mese fa, dal 24 al 30 settembre 2012 si è svolta a Milano, dove risiedo, una Settimana della cultura coreana con cinema, musica, mostre, arte, performance, organizzata dal Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano. Di questo importante evento nessuno, né l’ente organizzatore, né altra rappresentanza diplomatica, mi ha mai informato, neppure con una telefonata.

Mi scuso con i visitatori di corea.it ai quali non ho potuto dare in tempo la notizia e mi auguro che le autorità sudcoreane in Italia vogliano ricordarsi che esiste anche questo sito che parla, del tutto gratuitamente, del loro paese, forse da più tempo di altri.

Quest'anno questo mio sito sulla Corea del Sud è nel suo tredicesimo anno di vita. In tutto questo periodo molti visitatori, ai quali sono grato, mi hanno mandato messaggi di apprezzamento, ma non mi è giunta neppure una parola di sostegno da parte delle autorità sudcoreane. Però finora non erano mai arrivate a tenermi all'oscuro di un evento così importante del quale non potevo in altro modo avere notizia, e proprio nella città in cui vivo.

Sono molto amareggiato.


Torna all'inizio della pagina
© Valerio Anselmo