Il Nord Corea prevede un’importante riforma agraria



Donne nordcoreane al lavoro in una risaia.

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l Nord Corea forse intende permettere agli agricoltori del proprio paese di trattenere una quantità maggiore del loro prodotto in un tentativo di potenziare la produzione agricola, mettere un freno alla crescita dei prezzi degli alimenti e alleviare la denutrizione della popolazione.

Si tenga presente che, il 6 agosto 2012, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite diceva di inviare generi alimentari di prima necessità alla Corea del Nord che aveva chiesto aiuto. A sua volta la Corea del Sud il 10 settembre 2012 offriva, tramite la Croce Rossa, di mandare un primo carico di alimenti di emergenza composto da farina, spaghetti e medicinali, ma la Corea del Nord, due giorni dopo aver accettato, rifiutava l’offerta dicendo che quel tipo di aiuto non era necessario. (Si veda anche la pagina Aiuti al Nord).

Ora la notizia di una possibile riforma agraria, apparsa inizialmente nel sito della Reuters, è rimbalzata da un sito all’altro con variazioni sul tema. Sostanzialmente, sembra che gli agricoltori riceverebbero dallo stato degli incentivi per aumentare la produzione di generi alimentari. Questo movimento di liberalizzazione dell’agricoltura sotto il nuovo leader Kim Jong-un, che ha assunto la carica a dicembre del 2011 dopo la morte di suo padre, annullerebbe in parte la stretta sulla produzione privata che era iniziata nel 2005.

Il punto principale della prossima manovra economica consisterebbe nell’adottare una riforma che riconosca in parte la proprietà privata. Sotto le nuove regole agricole che sarebbero proposte dal Nord Corea, ai contadini sarà permesso di tenere per sé e vendere al mercato dal 30 al 50 per cento del raccolto a seconda della regione. Attualmente i contadini nordcoreani tengono per sé solo una piccola parte di quanto producono, dal momento che la maggior parte del prodotto agricolo devono consegnarlo ai militari della regione e vendere il resto al governo a un prezzo fissato dallo stato, che è inferiore al prezzo di mercato.

Questa riforma è considerata radicale per il Nord Corea dal momento che si allontana dalle idee comuniste della nazione. Lo scopo della riforma agraria sarebbe, come si è detto sopra, quello di potenziare la produzione agricola fornendo incentivi ai contadini. Questi piani sono stati resi noti da alcuni siti web gestiti da gruppi di transfughi nordcoreani che hanno detto che il prezzo del riso, il nutrimento principale anche in Corea del Nord, alla fine di agosto era più che raddoppiato rispetto all’inizio di giugno.

Il rialzo dei prezzi del riso citato da DailyNK, il sito web di un transfuga nordcoreano, lasciava temere che potessero essere effettuate riforme economiche di fatto punitive, come la rivalutazione della moneta del 2009 che aveva confiscato la maggior parte dei risparmi della popolazione.

La Corea del Nord negli anni 1990 ha sofferto di una carestia devastante dalla quale l’economia non si è ancora ripresa. Secondo stime delle Nazioni Unite, un terzo della sua popolazione è denutrita. Il paese ha bisogno di circa 5 milioni di tonnellate di granaglie e patate all’anno per nutrire la propria popolazione ma, secondo la maggior parte degli operatori, a partire dai primi anni 1990, il suo raccolto annuo è stato appena di 3,5 - 4,7 milioni di tonnellate.

Ammesso che questa riforma positiva venga poi attuata, non è chiaro quanto si potrà spingere in avanti il nuovo leader Kim Jong-un nella liberalizzazione dell’economia senza perdere la sua ferma stretta sul potere. Ad aprile, nel suo primo discorso pubblico, il giovane leader Kim ha messo l’accento sull’importanza dell’economia e sul miglioramento degli standard di vita. Ma Andrei Lankov, un professore russo esperto di Nord Corea presso l'Università Kookmin di Seul, ha detto che “ci sono buoni motivi perché il defunto Kim Jong-il non ha osato fare le riforme: in un paese diviso le riforme sono inerentemente rischiose”.


Tratto da vari siti web, fra cui Maeil Business News, in data 25 settembre 2012.

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© Valerio Anselmo