Chusŏk: i riti ancestrali

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C

h’usŏk (추석 ), la festività della luna del raccolto, cade nel 15º giorno dell'8º mese lunare, che nel 2001 corrispondeva al 1º ottobre del nostro calendario. Questa festività tradizionale è anche chiamata Hangawi (한가위). Nel coreano antico han significava “grande” e kawi (sonorizzato in gawi) voleva dire “in mezzo”. Il significato di Hangawi, quindi, è forse “(luna) piena della metà (dell'ottavo mese lunare)”.

Ch'usŏk è una delle tre feste più importanti della Corea. Le altre due sono Sŏllal (설날), cioè il capodanno lunare, e Tano (단오 ), che si celebra il quinto giorno del quinto mese lunare. La festa di Ch'usŏk si celebra al passaggio dall'estate all'autunno. A quell'epoca i campi sono di un giallo dorato e i frutti sugli alberi sono maturi.

Tradizionalmente in questa occasione i coreani preparano un tavolo su cui pongono ciotole di riso bollito del nuovo raccolto e frutta di vario tipo, per tenere la cerimonia del ch'arye (차례 ), il rito della commemorazione degli antenati. Si tratta di un rituale istituito per ringraziare gli antenati per il raccolto e anche per dimostrare gratitudine per la loro protezione.

Quando il tavolo rituale viene posto di fronte alle tavolette
degli antenati, il figlio maggiore fa un profondo inchino e
poi esegue il rito dell’offerta di vino di riso agli antenati.
Sulla destra si intravede il tavolo rituale su cui sono state
disposte le offerte.

Dopo il ch'arye, i cibo viene consumato con i vicini in spirito di condivisione. Perfino le famiglie più povere cuociono a vapore i dolci di riso che poi offrono ai familiari, agli amici e ai vicini.

Anche oggi che non ci sono più le famiglie patriarcali d'un tempo, viene ancora osservato il rito del ch'arye e della visita alle tombe degli antenati. Nel corso degli ultimi due o tre decenni si è instaurata un'altra tradizione: a Chusŏk e a Sŏllal le famiglie che vivono lontane dal loro paese d'origine vi ritornano e passano le feste tutti assieme. In queste occasioni, che durano di solito tre o quattro giorni, il traffico autostradale aumenta moltissimo.

Dopo i riti ancestrali, gli anziani della famiglia
si siedono attorno a un tavolo a chiacchierare.

Fra le usanze tradizionali coreane, i riti ancestrali di Chusŏk e di Sŏllal sono ancora osservati oggi in una forma molto tradizionale. Il villaggio di Yangdong in Angang, nella provincia del Kyŏnsang-pukto, designato come “sito per la preservazione del folclore”, è famoso per i suoi riti ancestrali osservati con assoluta fedeltà. Molte famiglie coreane dimostrano rispetto per i loro antenati con questi riti, ma per la maggior parte delle persone è difficile effettuare i rituali esattamente come richiesto dalla tradizione. Siccome il villaggio di Yangdong è stato per generazioni sede dello stesso gruppo familiare, gli abitanti qui sono stati in grado di preservare la tradizione meglio che in altri luoghi.

Prima dei riti di Chusŏk, le donne di casa sono indaffarate con la preparazione del cibo cerimoniale che comprende vari tipi di carne, pesce, vegetali, frutta e dolci. Un giorno o due prima del Chusŏk, spesso stanno alzate tutta la notte a cuocere i cibi per il rito. Gli anziani raccontano aneddoti sugli antenati, trasmettendo così queste conoscenze alle generazioni più giovani.

Il cibo rituale, preparato solo con riso raccolto di recente, frutta, carne
fresca e pesce, viene disposto su un tavolo rituale secondo formalità
strettamente osservate. Qui i vari componenti vengono radunati su
tavolini, prima di disporli sul tavolo rituale.

Quando il tavolo rituale è stato preparato, è importante controllare che i vari piatti siano stati disposti correttamente. Esistono regole molto rigide e complicate per la preparazione: la frutta rossa viene posta a Est, mentre i pasticcini bianchi di riso e i dolci sono posti a Ovest. Nella prima fila del tavolo si allinea la frutta e l'ultimo piatto di questa fila deve contenere i pasticcini chiamati han'gwa (한과 ).

Il tavolo viene preparato solo con i cibi delle feste. Ciò significa che non vi vengono posti i soliti piatti di contorno che si usano tutti i giorni. Il pesce viene posto con la testa rivolta a Est. I piatti cotti devono essere posti in quest'ordine: quelli di carne per primi, poi i piatti di pesce e poi i vegetali. Gli anziani della famiglia con maggiore esperienza, di solito il figlio maggiore e sua moglie, controllano il tavolo per accertarsi che tutto sia stato posto in ordine.

È una gioia incontrare il più anziano
dei nonni a casa del capo famiglia

Tradizionalmente il ch'arye viene effettuato a casa del figlio maggiore che, con sua moglie, viene designato officiante del rito. Quando i vari accessori necessari, come il paravento pieghevole, la tavola, i portacandele e la ciotola per l'incenso, sono stati approntati, le donne riempiono le ciotole rituali con il cibo preparato e lo dispongono sul tavolo. Per la celebrazione del rito tutti i partecipanti si cambiano il vestito, indossando abiti formali, e stanno in piedi sul posto dopo essersi lavate le mani. Il rito inizia con l'accensione delle candele.

L'officiante pone quindi al suo posto la tavoletta degli antenati e si china per accendere un bastoncino di incenso. Subito dopo si inchina profondamente, prostrandosi a terra e andando a toccare il pavimento con la fronte, poi il maschio più anziano dopo di lui versa il vino di riso in una coppa, senza riempirla del tutto, e l'officiante trasferisce il vino in un'altra coppa in tre versate successive. Dopo di ciò, la coppa vuota viene posta di fronte alla tavoletta e l'officiante fa altri tre inchini profondi. Bruciare l'incenso è un gesto simbolico per richiamare gli spiriti degli antenati e versare il vino è un'offerta che dimostra rispetto e devozione.

Gli uomini del villaggio Yangdong, vestiti con gli
abiti formali, sono riuniti a casa del capo del
gruppo familiare per effettuare i riti ancestrali

Quando questo è terminato, tutti gli altri membri della famiglia seguono, inchinandosi alla tavoletta: gli uomini due volte, le donne quattro volte. Dopo gli inchini, il cibo viene offerto agli antenati con movimenti rituali.

Quando il rito è terminato, tutti i presenti si accomodano per consumare le offerte. Parte del cibo viene poi messo via in pacchettini per portarlo alle tombe degli antenati. Nel luogo dove si trovano le tombe (che sono cumuli di terra ricoperti di erba, di solito in collina), viene effettuata una versione più semplice del rito, anche qui si consumano le offerte e poi si strappano le erbacce e si ripulisce il luogo.

Le donne della famiglia - nonna, suocera, nuora
e figlia - si riuniscono per preparare i dolci di riso

Poi la famiglia si siede in cerchio sull'erba a chiacchierare. Ma le esigenze dei tempi moderni stanno mutando anche tradizioni secolari. Un punto in cui la tradizione viene sempre meno rispettata è la data in cui si fa visita alle tombe: oggigiorno, infatti, è usanza che si visitino le tombe prima di Ch'usŏk, per evitare gli ingorghi del traffico.


Tratto liberamente da “Chuseok: Ancestral Rites”, in Pictorial Korea, ottobre 2001. Testo originale di Lee Hye-kyung, fotografie di Kwon Tae-kyun. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo