Robot: un errata-corrige

All’inizio del 2007, in un articolo dal titolo “Prove di androidi” davamo notizia della presentazione ufficiale di due robot antropomorfi coreani sviluppati dal Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) e mettevamo l’accento sul fatto che questi robot, più che per le loro (scarse) capacità motorie, erano interessanti per il fatto di avere dei volti molto “umani” nelle loro espressioni, specialmente il robot chiamato Albert Hubo, con la faccia di Einstein. Oggi, alla metà del mese di ottobre 2007 ci sentiamo in dovere di pubblicare un errata-corrige: la parte del robot che più ci aveva colpiti, cioè la testa di Einstein, non è coreana, ma americana, costruita da una ditta di Dallas nel Texas. Ed ecco come siamo venuti a conoscenza di questo importante particolare.


I

l contenuto della citata pagina “Prove di androidi” si basava sulle informazioni ricavate da riviste coreane in inglese (Pictorial Korea, Estate 2006, e Korea Policy Review, dicembre 2006) e da varie fonti su Internet, in coreano e in inglese. Tutte queste fonti segnalavano il robot, battezzato “Albert Hubo”, come coreano, e lo dicevano “creato dall’Istituto Avanzato di Scienza e Tecnologia della Corea (KAIST)” (si veda qui sopra la didascalia della foto illustrata sotto). La fotografia sulla rivista Pictorial Korea portava il marchio Dynamic Korea, una sorta di sigillo governativo a simboleggiare la nuova Corea tecnologica. Una sola fonte coreana su Internet segnalava David Hanson della Hanson Robotics come “autore del software di intelligenza artificiale” usato dal robot, mentre la rivista Korea Policy Review accennava di sfuggita al fatto che la Hanson Robotics “aveva collaborato” nel produrre la testa della macchina, ma non specificava che la Hanson Robotics fosse un’impresa non coreana (in effetti “Hanson” potrebbe essere scambiato per un nome coreano).


La figura del robot Albert Hubo comparsa sulla riivista Pictorial Korea del dicembre 2006.

Nel mese di settembre 2007 compariva sulla famosa rivista scientifica Newton edita dalla RCS periodici un bell’articolo che presentava il robot Einstein, cioè lo stesso automa che in questo sito avevamo detto essere interamente coreano, indicandolo come americano, o meglio texano, creato interamente a Dallas, senza citare in alcun modo la Corea. Eppure si trattava dello stesso identico robot, non c’era dubbio.

La sorpresa era grande. Possibile che il prestigioso KAIST avesse fatto conoscere al mondo intero quella macchina come creata in Corea e l’avesse presentata addirittura al presidente americano Bush nel novembre 2005 alla riunione dell’Asia-Pacific Economic Cooperation, e poi nel 2006 alle Olimpiadi Invernali di Torino e altrove senza lasciar trapelare che la parte più innovativa e degna di nota del robot fosse in realtà opera di un’azienda americana?

Non restava che scrivere a “Newton” e aspettare la risposta.

Questa compariva regolarmente nel numero di ottobre 2007 con la conferma che era tutto vero. La parte più significativa del robot, la testa, era stata interamente creata negli Stati Uniti, hardware, software e la stessa modellazione del volto. Oggi, a distanza di mesi dalla pubblicazione di quella pagina su questo sito, su alcuni degli stessi siti coreani comincia a comparire più chiaramente la notizia che la testa del robot è frutto della Hanson Robotics, azienda statunitense.

Non resta ora che far vedere la pagina della rivista Newton che ci ha fatti sobbalzare e la risposta che Newton ha dato ai nostri interrogativi.

Ecco, dunque, il testo della domanda che avevamo mandato e della chiarissima risposta ricevuta, che conferma quanto ormai è a tutti noto.

Il Robot Einstein

Domanda: Nel servizio sul Robot Einstein (settembre) non viene detto che il robot è in effetti coreano. In una trasmissione Tv americana e in siti Internet viene affermato che il robot è stato creato dal professor Oh Jun-ho del Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST), mentre si cita David Hanson della Hanson Robotics solo come autore del software di intelligenza artificiale utilizzato dal robot.
Chi ha ragione?

Risposta: Come ha documentato il nostro inviato Volker Steger, autore del testo e delle foto del servizio, la sola parte innovativa di questo robot, la testa, è interamente realizzata negli Stati Uniti dalla Hanson: sia l’hardware, sia il software, sia la ricopertura con le fattezze di Einstein. Il corpo del robot è fabbricato altrove, forse in Corea come dicono le fonti da lei citate, e si trova liberamente in commercio.


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© Valerio Anselmo