Cultura

Scultura e ceramica

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


Argomenti compresi in questa pagina:
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Opere d’arte moderna per le strade di Seul
Le sculture che si trovano nascoste fra un edificio e l’altro sono qualcosa fuori dall’ordinario.

Lo splendore dorato dell’arte coreana
Fin dall’antichità fu usato l’oro per le opere d’arte coreane.

Tornano in Corea preziosi celadon di Koryŏ
Da un museo italiano tornano in Corea preziosi reperti rimasti per oltre mezzo secolo nel nostro paese.

Un museo dei monumenti tradizionali in pietra
Il museo Sejoong dei monumenti tradizionali in pietra è il primo museo in Corea dedicato ai resti storici coreani in pietra.

Le cosiddette “ceramiche di tutti i giorni”
Recentemente in Corea sono molto richieste le ceramiche fatte a mano che si basano sulla tradizione del punch’ŏng.

Le lampade a olio, ora in un museo
È nato un museo che raccoglie lampade a olio antiche e recenti, oggetti della tradizione che stanno scomparendo in Corea.

Un bruciaincenso del regno di Paekche
Analisi di un capolavoro di artigianato religioso di uno degli antichi regni della Corea.

Lanterne di pietra
Comuni nei templi buddisti fin dall’epoca dei Tre Regni, questi oggetti sono stati particolarmente abbondanti in Corea.

Otto piastrelle del periodo Paekche
Otto piastrelle dell’antico regno coreano di Paekche ci parlano della cultura di quel popolo e della sua influenza sulla cultura giapponese.

Due bruciaincenso celadon del periodo Koryŏ
I bruciaincenso coreani in ceramica celadon del dodicesimo secolo erano molto apprezzati nella Cina Song per le decorazioni e per la delicata vernice vetrosa.

Sculture in pietra dalle grandi forme
Più che un’aria estremo-orientale, le sculture in pietra rappresentanti prosperose forme muliebri di Hwang Dae-yeol manifestano l’influenza delle scuole di matrice spagnola da lui frequentate.

L’eleganza senza tempo delle ceramiche "celadon"
Descrizione di una zuppiera "celadon" del tredicesimo secolo, che presenta peculiarità interessanti nel disegno e nella forma.

Un cofanetto "celadon" per il trucco
Un prezioso cofanetto per il trucco, in ceramica verde-azzurra "celadon", ci dice che anche le signore coreane del passato usavano truccarsi per apparire più belle.

Sculture buddiste del tempio Kamsansa
Descrizione di due statue buddiste del periodo Silla provenienti dal tempio Kamsansa, ma ora conservate nel Museo Nazionale della Corea.

La pagoda a 10 piani di Gyeongcheonsa
La bellissima pagoda a 10 piani del 1348 è ora di nuovo visibile al Museo Nazionale della Corea dopo un restauro durato 10 anni.

La campana del padiglione Bosingak
La campana Bosingak è cara al cuore dei coreani perché i suoi rintocchi nella sera dell’ultimo dell’anno si associano ai buoni propositi che ognuno formula per l’anno nuovo.

Preziose ceramiche di Goryeo ricuperate dal mare
Un anno fa veniva scoperta una nave da carico affondata nel periodo Goryeo che trasportava un carico di ceramiche celadon rimaste quasi intatte.

Il vaso tesoro nazionale numero 98
Un pregevole vaso celadon del periodo Goryeo, tesoro nazionale, svela i suoi segreti. Si parla anche di un francobollo che presenta al mondo questo capolavoro.

Il Budda Vairocana del tempio di Dopiansa
Una statua del Budda in ferro è una cosa non comune. Quando questa porta una scritta che parla della sua costruzione, allora diventa una rarità.

Figurine di terracotta dalle tombe di Silla
Da una delle tombe di Silla che si trovano a Gyeongju sono venute alla luce due figurine di cavalieri notevoli per i dettagli particolareggiati. Un’accurata descrizione.

Fioritura della ceramica coreana in Giappone
Una dotta lezione storica sul rapimento dei vasai coreani portati in Giappone alla fine del sedicesimo secolo e sulla loro influenza sulla ceramica giapponese.

Un Bodhisattva pensoso
Il tesoro nazionale numero 78, un Bodhisattva seduto in atteggiamento pensoso, si pensa rappresenti il Budda che sta considerando la condizione umana.

Scambi commerciali e culturali della Corea antica
Un articolo ad ampio respiro sulla cultura della Corea antica e sui rapporti commerciali e culturali che essa aveva con i paesi vicini.

Mostra di scultura Italia-Corea a Padova
Una mostra congiunta di due scultori famosi, uno italiano e l'altro coreano, anima la città di Padova con 40 sculture esposte in piazze e strade.

Mille anni di arte di Silla in mostra a New York
Presso il Metropolitan Museum of Art di New York resterà aperta dal 4 novembre 2013 al 23 febbraio 2014 un’importante mostra dell’arte di Silla.

Una mostra illustra il commercio tra l'antica Corea, il Giappone e la Cina
Una scoperta casuale aiuta a conoscere meglio le rotte seguite dal commercio tra la Corea, il Giappone e la Cina.


Scultura tradizionale

Nel campo della scultura tradizionale la Corea ha prodotto nei secoli grandi capolavori. Nata praticamente con l’introduzione del buddismo, la maggior parte dei capolavori riguardano la figura del Budda e di monaci famosi.

A sinistra la grande statua del Budda
che si trova nel tempietto in grotta di
Sŏkkuram. A destra la statuetta del
Budda Maitreya.

La massima espressione artistica in questo campo fu raggiunta all’epoca di Silla (676-936) ed è ben rappresentata dalle figure in granito del tempietto in grotta di Sŏkkuram (석굴암 窟庵) eretto nel 752 e situato fra i monti presso la città di Kyŏngju (Corea del Sud).

Oltre alla pietra, i materiali usati dalla scultura buddista sono il ferro, il bronzo e il legno dorato. Le figure più piccole sono in genere di bronzo dorato, di steatite o di argilla verniciata.

Rientrante in un certo senso nel campo della scultura sacra è la creazione delle grandi campane dei templi buddisti coreani. Queste campane non sono fornite di un batacchio interno e non vengono suonate come da noi facendole dondolare in cima a un campanile. Si trovano sempre situate a livello del terreno, forse data anche la loro enorme mole, e vengono suonate colpendole con un grosso palo (praticamente un tronco d’albero) orizzontale, legato con funi o catene al soffitto della costruzione in cui si trova la campana.

Qui accanto la più grande campana buddista
della Corea, chiamata “Emille”, fatta costruire
dal re Songdok nell’ottavo secolo d.C.

Il suono profondo della campana, che si diffonde nelle campagne attorno al tempio quando viene la sera e dalle case sale pigro nell’aria il fumo dei focolari, è uno dei ricordi più toccanti che permanga in memoria da un viaggio in Corea.


Scultura moderna

Yoo Young-kyo

Anche la scultura coreana moderna risente degli influssi dell’antica scultura tradizionale, come si può ben notare in quest’opera di Yoo Young-kyo, un artista coreano che predilige le linee morbide e dolci in statue di marmo o pietra che ricordano l’Oriente.

Una mostra delle opere di questo artista fu
allestita a Roma nell’ottobre del 1980 con
la collaborazione dell’autore di questo sito

Limitandosi ad accennare le linee e a raggiungere la perfezione con la massima semplificazione della forma, queste opere lasciano che l’occhio sia appagato anche dalla stessa sostanza, rozza pietra o marmo levigato, in cui sono espresse.

Kang Kwan-wook

Nel mese di novembre 2000 si è tenuta a Seul una personale dello scultore Kang Kwan-wook. Vincitore del premio Lee Joong-sup nel 1999, Kang ha tenuto la mostra per presentare le opere realizzate nell’ultimo anno. Molti sono i capolavori presentati. Fra questi “L’alba della civiltà”, un cono alto 2,5 metri e largo altrettanto alla base, rappresenta circa un migliaio di figure tratte dagli ultimi cent’anni di storia coreana. In generale illustra la creazione faticosa della civiltà da parte dell’umanità, ma l’opera può anche essere intesa come simbolo dell’individuo, in cima alla piramide, frutto e conseguenza materiale e culturale di una miriade di antenati.

Essendo una descrizione degli ultimi 100 anni di storia della Corea, pone alla base, vestiti con l’abito tipico locale, i coreani che affrontarono i giapponesi e soffrirono torture durante l’invasione della penisola. In cima, nel punto più alto, sono posti invece i leader del Nord e del Sud Corea che si incontrano. Nel mezzo sono illustrate altre battaglie combattute dal popolo coreano e non manca una rappresentazione dell’influenza della cultura occidentale in Oriente.

“L’alba della civiltà - dice lo scultore - mi ha richiesto nove mesi di duro lavoro, ma non la ritengo ancora finita. D’altronde, come si può pensare di catturare 100 anni di civiltà di un paese in una sola opera?”

Qui a destra l’opera Mincho III, in bronzo, 175x52x57 cm

Altre sue opere rappresentano il mare e il moto delle onde dell’oceano. Nato nel 1945 su un’isola della provincia di Cholla Pukto, Kang è cresciuto con il mare nelle vene e cominciò molto presto a disegnare le onde e paesaggi marini. Nonostante che dall’età di 10 anni si sia dovuto arrangiare per vivere essendo rimasto orfano di padre e di madre, riuscì a continuare gli studi e a iscriversi infine all’università Hong-Ik, la più famosa scuola d’arte in Corea. Fu proprio all’Università che prese la decisione di seguire nella scultura lo stile tipico coreano e di adottare di preferenza per le proprie opere il materiale principale usato fin dall’antichità in Corea: la pietra.

Le notizie e le immagini relative allo scultore Kang Kwan-wook sono tratte da Korea Now, 18 novembre 2000.

Per vedere le opere di altri artisti contemporanei, cliccare sulla scritta seguente: scultura contemporanea


Ceramica

Il vaso celadon con disegni di gru e nuvole e l’elaborata caraffa per vino, entrambi del 12° secolo, ci introducono a una delle forme d’arte più apprezzate della Corea, quella della ceramica.

Assurta al suo massimo splendore durante il regno di Koryŏ (고려 935~1392), la ceramica coreana divenne famosa nel mondo per la sua bellezza e la perfezione dell’esecuzione.

Le truppe giapponesi che nel 1592 invasero la Corea portarono con sé in Giappone a viva forza dei vasai coreani dando così inizio alla pregevole industria giapponese della ceramica.

Nel 1994, durante una vendita all’asta da Christie’s, un piatto di ceramica bianco-blu di epoca Chosŏn fu battuto per la somma di 3,08 milioni di dollari USA.

Ma la tradizione della ceramica di pregio non si è persa nei tempi. Ancora oggi esperti ceramisti coreani sono in grado di produrre pezzi di grande bellezza e perfezione, come è dimostrato dall’immagine qui riprodotta.

Oggi l’arte della ceramica in Corea viene sottoposta a continui rinnovamenti da parte di nuovi artisti che espongono e vendono le loro creazioni nelle gallerie d’arte e nei negozi specializzati.

Nel mese di maggio del 2000 si è tenuta a Roma una mostra di artigianato artistico in cui era presente una sezione dedicata alle ceramiche. Per una panoramica della mostra con molte illustrazioni, cliccare su questa scritta.


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© Valerio Anselmo