Nel campo delle scienze la Corea ha conquistato, in passato, vari primati, grazie agli stimoli intellettuali forniti da alcuni grandi re, fra i quali primeggia Sejong il grande. Ecco dunque alcune curiosità riguardanti gli strumenti per la misura del tempo e per lo studio dell'astronomia inventati in passato in Corea. |
N el quindicesimo secolo la Corea produsse l'unico orologio dell'Asia Orientale con la capacità di segnare il tempo in modo digitale. Nella parte iniziale del periodo Chosŏn (1392-1910) la Corea si trovava chiaramente al primo posto nella tecnologia della fabbricazione degli orologi.
Una ricostruzione dell'orologio ad acqua che aveva La preparazione dei calendari era responsabilità dell'Ufficio dell'astronomia (Kwansanggam |
Il calendario delle costellazioni delle sette stelleDal periodo dei Tre Regni (I secolo a.C. - VII secolo d.C.) in poi i coreani adottarono i calendari cinesi perché non erano in grado di creare un proprio calendario. Il re Ch'ungsŏn ( Lo strumento astronomico illustrato qui a sinistra, Tuttavia il calendario Shoushi era stato preparato per la Cina Yuan e, come tale, non era precisamente predisposto per la posizione della Corea. Rendendosi conto di questo fatto, il re Sejong (Sejong taewang Il re Sejong ordinò anche all'orologiaio Chang Yŏng-sil ( |
Un sistema integrato di misura del tempoIl Calendario delle costellazioni delle sette stelle definiva la lunghezza della giornata come il periodo che va da mezzanotte alla mezzanotte del giorno successivo. Questa lunghezza temporale era divisa in dodici periodi di doppie ore, ognuno dei quali era diviso in “inizio” e “mezzo”. Una doppia ora equivaleva praticamente a due delle nostre ore di 60 minuti. Alle dodici doppie ore fu dato un nome, seguendo lo zodiaco orientale: topo, bufalo, tigre, lepre, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane, cinghiale. Il Ch'iljŏngsan naep'yŏn, documento compilato Siccome la lunghezza della notte cambia nel corso dell'anno, la lunghezza dei turni di guardia doveva essere calcolata a seconda della stagione. Di conseguenza fu redatto un manuale operativo dell'orologio ad acqua, stabilito sulla base del suddetto calendario, che applicava sia il sistema dei “periodi di guardia notturni e punti di guardia notturni”, che il sistema delle “dodici doppie ore e dei cento intervalli uguali”, cosa indubbiamente alquanto complessa. Negli accampamenti militari nelle zone di periferia e nelle campagne, dove non poteva essere usato l'orologio ad acqua per segnalare le ore notturne e i turni di guardia notturni, si usava un sistema di osservazione delle stelle. |
Le meridiane, orologi per la gente comuneI motivi della creazione della meridiana concava chiamata angbuilgwi ( La meridiana concava universale che, grazie Questa meridiana concava è una meridiana universale creata tagliando la metà superiore del globo celeste all'equatore per formare una conca, e tracciando poi delle linee all'interno per la lunghezza e la larghezza. La linea del circolo dell'ora è tracciata orizzontalmente e sotto di essa sono disegnati i dodici animali zodiacali. Sei linee verticali sono tracciate dall'alto in basso attraverso l'equatore, assieme a 24 linee che indicano le stagioni in periodi di quindici giorni secondo la declinazione solare. Al polo Sud è posto uno gnomone che punta verso il polo e che proietta un'ombra, così che, osservando la posizione dell'ombra sulle 24 linee, si può determinare l'ora in accordo con la stagione. |
Dal diciottesimo secolo in poi furono prodotte numerose meridiane con il sistema integrale delle 24 ore, divise in quarti d'ora, basate sui calcoli occidentali per la latitudine della capitale Hanyang (37 gradi 39 primi e 15 secondi Nord) che serviva come standard. Verso la fine del diciannovesimo
Una delle meridiane portatili prodotte da Kang Yun Guardiano del tempo standardIl più rinomato orologio ad acqua della Corea fu creato nel 1434 dal mastro orologiaio Chang Yŏng-sil. Questo orologio meccanizzato usava un meccanismo di tipo analogico, una clessidra ad asta galleggiante, per misurare il tempo e, contemporaneamente, si serviva di un meccanismo di tipo digitale per annunciare gli intervalli temporali sia secondo il sistema delle dodici doppie-ore, che secondo il sistema dei cinque turni notturni di guardia e dei punti di guardia notturni. Le doppie ore, i periodi e i punti di guardia notturni venivano annunciati da un meccanismo di segnali udibili che utilizzavano un sistema a martinetto con figurine lignee che battevano su una campana ogni doppia ora, su un tamburo ogni periodo di guardia notturno e su un gong ogni punto di guardia notturno. Gli indicatori del tempo per le doppie ore comprendevano sia un indicatore temporale udibile, che faceva risuonare una campana dodici volte al giorno, che un indicatore temporale visibile che impiegava dodici martinetti, su cui erano scritti i nomi delle dodici doppie ore, utilizzati per posizionare dodici figurine di legno (che simboleggiavano i dodici animali dello zodiaco) in una finestrella quando suonava la campana. |
Tutti i meccanismi che indicavano il passaggio del tempo grazie a segnali udibili si basavano sulla forza di una palla che cadeva in accordo con il dispositivo di indicazione dell'ora dell'orologio ad acqua. Questo dispositivo di indicazione delle ore può essere considerato un precursore del moderno contatore digitale. Nel quindicesimo secolo questo era l'unico orologio dell'Asia Orientale in grado di indicare le ore in modo digitale. Un orologio armillare che si ritiene sia Nel 1438, ventesimo anno di regno di Sejong, Chang Yŏng-sil creò un altro orologio, noto come “orologio celeste”, che adottava i principi del precedente orologio per mostrare i fenomeni astronomici. In seguito la tradizione degli orologi ad acqua fu tenuta viva da Song I-yŏng, un astronomo vissuto durante il regno del re Hyŏnjong ( L'orologio ad acqua di cui si è parlato rappresentò un'innovazione epocale nella storia della tecnologia della costruzione degli orologi. Questa “clessidra che batteva le ore”, come fu anche chiamata dagli studiosi occidentali, fu davvero una creazione straordinaria che servì come guardiano del tempo standard durante il periodo Chosŏn e che dimostrò l'ingegnosità di un popolo che, con questo strumento, in un certo senso aprì un nuovo capitolo nel campo dell'automazione e della robotica. |
Tratto da “Angbuilgwi and Jagyeongnu”, in Koreana, vol.19, n.4, inverno 2005. Testo originale di Nam Moon-hyon, professore dell'Università Konkuk. Ricerche storiche e bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo