Orologi ad acqua e altro
Strumenti per lo studio del tempo nel regno di Chosŏn

Nel campo delle scienze la Corea ha conquistato, in passato, vari primati, grazie agli stimoli intellettuali forniti da alcuni grandi re, fra i quali primeggia Sejong il grande. Ecco dunque alcune curiosità riguardanti gli strumenti per la misura del tempo e per lo studio dell'astronomia inventati in passato in Corea.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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el quindicesimo secolo la Corea produsse l'unico orologio dell'Asia Orientale con la capacità di segnare il tempo in modo digitale. Nella parte iniziale del periodo Chosŏn (1392-1910) la Corea si trovava chiaramente al primo posto nella tecnologia della fabbricazione degli orologi.

Fin dai tempi più antichi fu compito principale dei governi dell'Asia Orientale osservare i corpi celesti con dispositivi e strumenti astronomici, e di usare queste informazioni per preparare i calendari. Creando i propri calendari, le nazioni e le dinastie regnanti erano in grado di stabilire la propria identità e indipendenza. Fu nel 1395, appena tre anni dopo la fondazione del regno di Chosŏn da parte della dinastia Yi (1392-1910), che il re T'aejo (태조 r. 1392-1398) creò la sua mappa astronomica sistematica, chiamata Ch'ŏnsang yŏlch'a punya chido (천상열차분야지도 ).

Una ricostruzione dell'orologio ad acqua che aveva
un dispositivo automatico di segnalazione sonora
del passare del tempo inventato da Chang Yŏng-sil

La preparazione dei calendari era responsabilità dell'Ufficio dell'astronomia (Kwansanggam 관상감 ), il ministero che si occupava di tutto quanto riguardava l'astronomia, i calendari, l'astrologia e gli orologi ad acqua. Il capo dell'Ufficio dell'astronomia era l'equivalente del Primo Ministro dei giorni nostri. Il calendario era una risorsa fondamentale per calcolare la posizione delle stelle, ed era usato per produrre un almanacco per l'anno che stava per arrivare. L'almanacco conteneva informazioni su varie date e tempi, di vitale importanza per la vita di ogni giorno, in particolare per le attività agricole. Ogni solstizio invernale (il giorno con le ore notturne di maggiore lunghezza, il 22 dicembre secondo il calendario solare) l'Ufficio dell'astronomia distribuiva l'almanacco del nuovo anno a funzionari governativi e anche alla popolazione comune.

Il calendario delle costellazioni delle sette stelle

Dal periodo dei Tre Regni (I secolo a.C. - VII secolo d.C.) in poi i coreani adottarono i calendari cinesi perché non erano in grado di creare un proprio calendario. Il re Ch'ungsŏn (충선 r. 1308-1313) dello stato di Koryŏ (918-1392) adottò il calendario Shoushi sviluppato da Guo Shoujin (1231-1316) dello stato cinese Yuan. Questo era il calendario più avanzato di quell'epoca, fondato su precisi calcoli del tempo e della posizione rispetto al punto iniziale, il solstizio invernale, e specificava la lunghezza di un anno in 365,2425 giorni e quella di un mese in 29,530593 giorni.

Lo strumento astronomico illustrato qui a sinistra,
chiamato Ilsŏngjŏngsiŭi, veniva usato per misurare le
ore diurne e quelle notturne durante il regno di Chosŏn

Tuttavia il calendario Shoushi era stato preparato per la Cina Yuan e, come tale, non era precisamente predisposto per la posizione della Corea. Rendendosi conto di questo fatto, il re Sejong (Sejong taewang 세종대왕 r. 1418-1450) fece costruire un osservatorio reale all'interno del palazzo in modo da poter effettuare osservazioni astronomiche allo scopo di produrre un calendario che riflettesse l'effettiva latitudine della capitale Hanyang (Seul). Diede istruzioni agli specialisti di calendari Yi Sun-ji (이순지 ?-1465) e Kim Tam (김담 1416-1464) di sviluppare un nuovo calendario che correggesse il calendario Shoushi in modo tale che la capitale della Corea, Hanyang, risultasse il punto di riferimento centrale. Sejong usò questo nuovo calendario chiamato Ch'iljŏngsan naep'yŏn (칠정산내편 ), o Calendario delle costellazioni delle sette stelle), per stabilire un nuovo sistema. Ch'iljŏng (sette stelle) si riferiva a sette corpi celesti, e cioè: il sole, la luna e cinque stelle.

Il re Sejong ordinò anche all'orologiaio Chang Yŏng-sil (장영실 ) di creare un orologio ad acqua automatizzato, chiamato Chagyŏngnu (자격루 ), che annunciava automaticamente il tempo ad intervalli specifici. Da quando fu installato nel padiglione Porugak (보루각 ) del palazzo reale Kyŏngbokkung, cioè dal primo giorno del settimo mese lunare del 1434, questo orologio divenne lo strumento standard che segnava il passare del tempo in Corea. I segnali degli intervalli di tempo di questo orologio erano trasmessi alla Porta Kwanghwamun durante il giorno per annunciare il mezzogiorno, e al padiglione della campana, Chongnu (종루 ) a Chongno, all'alba e alla sera per segnalare l'apertura e la chiusura delle porte della città. Per annunciare il coprifuoco al crepuscolo la campana veniva suonata 28 volte, mentre 33 rintocchi erano quelli dell'alba che indicavano la fine del coprifuoco e l'apertura delle porte della città.

Un sistema integrato di misura del tempo

Il Calendario delle costellazioni delle sette stelle definiva la lunghezza della giornata come il periodo che va da mezzanotte alla mezzanotte del giorno successivo. Questa lunghezza temporale era divisa in dodici periodi di doppie ore, ognuno dei quali era diviso in “inizio” e “mezzo”. Una doppia ora equivaleva praticamente a due delle nostre ore di 60 minuti. Alle dodici doppie ore fu dato un nome, seguendo lo zodiaco orientale: topo, bufalo, tigre, lepre, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane, cinghiale.
In unione con il sistema delle 12 doppie ore, il calendario utilizzava un sistema di cinque periodi di guardia notturni, in accordo con il quale il periodo che va dal tramonto all'alba del giorno seguente, definito come “tempo notturno”, era suddiviso nei citati cinque "periodi" di guardia notturni, suddivisi a loro volta in cinque "punti" notturni.

Il Ch'iljŏngsan naep'yŏn, documento compilato
nel 1444 con il quale il re Sejong introduceva
il nuovo sistema di suddivisione del tempo

Siccome la lunghezza della notte cambia nel corso dell'anno, la lunghezza dei turni di guardia doveva essere calcolata a seconda della stagione. Di conseguenza fu redatto un manuale operativo dell'orologio ad acqua, stabilito sulla base del suddetto calendario, che applicava sia il sistema dei “periodi di guardia notturni e punti di guardia notturni”, che il sistema delle “dodici doppie ore e dei cento intervalli uguali”, cosa indubbiamente alquanto complessa. Negli accampamenti militari nelle zone di periferia e nelle campagne, dove non poteva essere usato l'orologio ad acqua per segnalare le ore notturne e i turni di guardia notturni, si usava un sistema di osservazione delle stelle.

Le meridiane, orologi per la gente comune

I motivi della creazione della meridiana concava chiamata angbuilgwi (앙부일귀 ) sono registrati negli Annali del re Sejong nel 19º giorno del quarto mese lunare del 1437: “Per la preoccupazione che la gente comune ignorante non riesca facilmente a conoscere l'ora, sono state create due meridiane con immagini delle dodici doppie-ore tracciate all'interno, in modo che la gente comune possa facilmente sapere che ora è. Una delle meridiane è stata posta lungo il ponte Hyejŏnggyo, l'altra lungo la strada sul lato meridionale del tempio ancestrale reale Chongmyo.” Queste meridiane furono i primi orologi fabbricati e posti lungo le strade per uso pubblico, in modo che la gente potesse conoscere l'ora del giorno.

La meridiana concava universale che, grazie
all'ombra proiettata sulle righe del reticolo,
indicava l'ora nelle varie stagioni

Questa meridiana concava è una meridiana universale creata tagliando la metà superiore del globo celeste all'equatore per formare una conca, e tracciando poi delle linee all'interno per la lunghezza e la larghezza. La linea del circolo dell'ora è tracciata orizzontalmente e sotto di essa sono disegnati i dodici animali zodiacali. Sei linee verticali sono tracciate dall'alto in basso attraverso l'equatore, assieme a 24 linee che indicano le stagioni in periodi di quindici giorni secondo la declinazione solare. Al polo Sud è posto uno gnomone che punta verso il polo e che proietta un'ombra, così che, osservando la posizione dell'ombra sulle 24 linee, si può determinare l'ora in accordo con la stagione.

Dal diciottesimo secolo in poi furono prodotte numerose meridiane con il sistema integrale delle 24 ore, divise in quarti d'ora, basate sui calcoli occidentali per la latitudine della capitale Hanyang (37 gradi 39 primi e 15 secondi Nord) che serviva come standard. Verso la fine del diciannovesimo secolo la famiglia Kang Yun divenne nota fino in Cina per la produzione di una gran varietà di meridiane, da quelle concave portatili a quelle planari. Le meridiane planari erano popolari fra la gente comune, assieme ai pendagli che erano in grado di dire l'ora e indicare al contempo la direzione geografica (che d'altronde era essenziale per l'esatto posizionamento della meridiana).

Una delle meridiane portatili prodotte da Kang Yun
verso la fine del diciannovesimo secolo

Guardiano del tempo standard

Il più rinomato orologio ad acqua della Corea fu creato nel 1434 dal mastro orologiaio Chang Yŏng-sil. Questo orologio meccanizzato usava un meccanismo di tipo analogico, una clessidra ad asta galleggiante, per misurare il tempo e, contemporaneamente, si serviva di un meccanismo di tipo digitale per annunciare gli intervalli temporali sia secondo il sistema delle dodici doppie-ore, che secondo il sistema dei cinque turni notturni di guardia e dei punti di guardia notturni.

Le doppie ore, i periodi e i punti di guardia notturni venivano annunciati da un meccanismo di segnali udibili che utilizzavano un sistema a martinetto con figurine lignee che battevano su una campana ogni doppia ora, su un tamburo ogni periodo di guardia notturno e su un gong ogni punto di guardia notturno. Gli indicatori del tempo per le doppie ore comprendevano sia un indicatore temporale udibile, che faceva risuonare una campana dodici volte al giorno, che un indicatore temporale visibile che impiegava dodici martinetti, su cui erano scritti i nomi delle dodici doppie ore, utilizzati per posizionare dodici figurine di legno (che simboleggiavano i dodici animali dello zodiaco) in una finestrella quando suonava la campana.

Tutti i meccanismi che indicavano il passaggio del tempo grazie a segnali udibili si basavano sulla forza di una palla che cadeva in accordo con il dispositivo di indicazione dell'ora dell'orologio ad acqua. Questo dispositivo di indicazione delle ore può essere considerato un precursore del moderno contatore digitale. Nel quindicesimo secolo questo era l'unico orologio dell'Asia Orientale in grado di indicare le ore in modo digitale.
Nel 1536 fu presentata presso il padiglione Porugak una nuova versione molto più complessa dell’orologio ad acqua che annunciava automaticamente l'inizio e la fine del periodo di coprifuoco notturno. Purtroppo quest'opera è andata distrutta durante l'invasione giapponese del 1592-1598.

Un orologio armillare che si ritiene sia
stato creato da Song I-Yŏng nel 1669

Nel 1438, ventesimo anno di regno di Sejong, Chang Yŏng-sil creò un altro orologio, noto come “orologio celeste”, che adottava i principi del precedente orologio per mostrare i fenomeni astronomici. In seguito la tradizione degli orologi ad acqua fu tenuta viva da Song I-yŏng, un astronomo vissuto durante il regno del re Hyŏnjong (현종 r. 1659-1674), che nel 1669 creò una sfera armillare, i cui resti sono ora designati come tesoro nazionale numero 230.

L'orologio ad acqua di cui si è parlato rappresentò un'innovazione epocale nella storia della tecnologia della costruzione degli orologi. Questa “clessidra che batteva le ore”, come fu anche chiamata dagli studiosi occidentali, fu davvero una creazione straordinaria che servì come guardiano del tempo standard durante il periodo Chosŏn e che dimostrò l'ingegnosità di un popolo che, con questo strumento, in un certo senso aprì un nuovo capitolo nel campo dell'automazione e della robotica.


Tratto da “Angbuilgwi and Jagyeongnu”, in Koreana, vol.19, n.4, inverno 2005. Testo originale di Nam Moon-hyon, professore dell'Università Konkuk. Ricerche storiche e bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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