Questa camminata nel distretto di Seochon a Seul viene descritta dall’articolista Kim Yoo-kyung in un modo molto soggettivo, con pennellate di colore che a volte sembrano slegate fra loro. Nel complesso se ne ricava una visione piuttosto frammentaria dell’ambiente attuale.
I richiami al passato servono soprattutto a ricordare i tempi andati per chi conosca bene la storia della Corea e la recente rapida occidentalizzazione, con perdita dei valori tradizionali, della città di Seul. |
I l distretto di Seochon ( In questo senso lo pseudonimo di Seochon (utdae L'atmosfera pittoresca che è stata a lungo preservata a Seochon oggi suscita nostalgia fra i coreani. Se non si conosce bene Seochon, è difficile avere un adeguato apprezzamento di quanto Seul, come città, possa collegare il passato col presente, com’è il caso di Bukchon ( Hyojaro: la strada principale vicino alla residenza del presidente della repubblica![]() In una delle stradine si pubblicizza una mostra di pittura A partire dagli anni 1980, Seochon ha perso una buona parte della sua configurazione dal momento che le sue tre strade dirette da nord a sud - Hyojaro ( Comincio la mia camminata a Seochon vicino a Hyojaro che inizia a Yeongchumun ( Le tre strade principali di Seochon creano tre aree separate, ciascuna con un carattere distinto. Hyojaro è vicina a Cheong Wa Dae ( Hwang Doo-jin, ( Baeksong: un pino bianco di 600 anni![]() Il disegno murale di cui si parla nell’articolo Cammino in profondità nei vicoli che si trovano dietro le eleganti gallerie d'arte e i ristoranti che sono improvvisamente spuntati in tutta Seochon da quando ha cominciato a guadagnare popolarità come attrazione per i visitatori. Lungo uno di questi vicoli che si contorce come un labirinto, facendovi fare una svolta ad angolo retto sei volte in meno di cento metri, mi sono imbattuto in schiere di case di diverse dimensioni con i tetti di tegole, rinnovate in un'armonia di tradizionale e di moderno. A mezzogiorno alcune case sono chiuse e sono così tranquille che sembra che vi sia qualcosa di segreto attorno ad esse. Sono forse queste le case in cui vivevano gli eunuchi? La calma tranquilla ha attirato un certo numero di case editrici, che hanno qui i loro uffici. Vi sono anche alcuni ristoranti di alta classe e appartati che possono facilmente essere scambiati per residenze private. Al centro di questo gruppo di case si trovano i resti di un antico pino bianco che è morto circa dieci anni fa. L'albero aveva quasi 600 anni, praticamente vecchio come la stessa città di Seul. Ora resta solo il ceppo, che rivela quanto è rimasto della sua corteccia bianca, circondato da giovani alberi di pino. Una vecchia fotografia della zona, appiccicata sulla parete di una casa lì vicino, mostra quanto fosse di grande effetto il luogo quando il maestoso albero di pino si ergeva orgogliosamente in quel luogo. Oggi, tuttavia, il posto è sporcato da cocci e spazzatura gettata forse dai ristoranti o dalle case di abitazione, tanto che impediscono la vista della base tagliata dell'albero, che resta comunque piuttosto maestosa. I vicoli che portano in quest’area sono soffusi da un tranquillo senso di relax. Mentre girovago nella zona, mi imbatto in una chitarra imprevista, che decora un muro mezzo demolito, dove il vicolo fa una svolta. L'assurdità di questa scena aggiunge un che di poetico alla modalità della zona. È in questi retaggi del tempo tangibili e intangibili, oggi incorporati nel momento odierno, che si può trovare il valore intrinseco di questo vecchio quartiere. Chiunque sia in grado di dirigersi senza esitazione verso il punto in cui si trova il vecchio pino bianco è qualcuno che conosce bene Seochon. Le strade pullulano di gallerie d’arte e di caffé. Gli artisti invariabilmente si affollano in quest’area, mentre le loro diverse mostre rivelano un caleidoscopio di gusti. Mi imbatto in un edificio antiquato, che è stato convertito da locanda in galleria
d’arte. Con una piccola insegna sull’ingresso che dice: "Magazzino d’arte", la galleria presenta opere d'arte surreali nelle sue molte stanze. Un gruppo di visitatori sbircia in una stanza in cui sono in mostra delle opere di calligrafia. L’astrusa poesia modernistica di Yi Sang ( Il sole del pomeriggio risplende chiaro sulla porta Yeongchumun. All’ombra della grande porta un giovane seduto su una sedia legge un libro mentre fa uno spuntino. Sul muro di una casa che dà sulla strada con l’intonaco che si sta sfaldando noto un disegno murale di un albero con dei fiori porpora. È come se l'intonaco, sfaldandosi, avesse rivelato al di sotto una pittura attraente. Per un non esperto, come me, sembra il lavoro di un artista di talento. Mentre rifletto sul murale, un uomo dalla faccia impassibile entra nella casa attraverso il cancelletto di metallo, portando una bracciata di fogli. Sarà forse questo l’artista che ha dipinto il murale? Una corrente senza fine di persone affolla i marciapiedi. Gruppi di giovani che visitano l’area si mescolano con i residenti che passano, gettando appena uno sguardo alla galleria d'arte o al murale. |
Tratto da “A Nostalgic Stroll around Seochon”, in Koreana, vol. 25, n. 4, Inverno 2001. Testo di Kim Yoo-kyung. Fotografie di Suh Heun-gang, Ahn Hong-beom, Lee Sun-hee. Note linguistiche e caratteri cinesi dell’autore del sito. L’articolo viene pubblicato in due puntate. Questa è la prima delle due parti. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull’intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo