Questa camminata nel distretto di Seochon a Seul viene descritta dall’articolista Kim Yoo-kyung in un modo molto soggettivo, con pennellate di colore che a volte sembrano slegate fra loro. Nel complesso se ne ricava una visione piuttosto frammentaria dell’ambiente attuale. I richiami al passato servono soprattutto a ricordare i tempi andati per chi conosca bene la storia della Corea e la recente rapida occidentalizzazione, con perdita dei valori tradizionali, della città di Seul. |
Sajikdan: il sito dei rituali stataliS i dice che il famoso calligrafo Kim Jeong-hui (
Sajikdan è formato da due altari di terra, uno per la divinità della terra (chiamato Sadan ![]() La pietra che spunta dal terreno dell’altare dedicato alla terra. Quando il re Jeongjo (r. 1776-1800) visitò gli altari, chiese al funzionario in carica: «Che cos’è quella pietra laggiù sull’altare?» Il funzionario rispose: «Il manuale dei cinque riti statali (gukjo oryeui Il retaggio degli artisti residentiLa ricca storia di Seochon non si può apprezzare completamente senza parlare degli artisti del monte Inwang. I corsi d’acqua che hanno origine nella montagna trovano la loro strada serpeggiando attraverso pittoresche vallate. La magnificenza di questa bellezza scenica ha attirato molti artisti che sono venuti a esplorare, dipingere e scrivere poesie sul paesaggio, e perfino a costruire case vicino ai loro luoghi preferiti. Per esempio, Jeong Seon ( La scena illustrata nel dipinto rappresenta la vita degli artisti che si stabilirono a Seochon e l’ambiente naturale che li ispirò. Il massiccio tondeggiante che si vede nel dipinto è ancora sul posto, facilmente visibile da parte di chiunque passeggi lungo la strada di Jahamunno. L’unica differenza è che la strada è ora fiancheggiata da edifici stretti gli uni agli altri invece della graziosa casa solitaria del dipinto. Verso la fine del diciottesimo secolo i residenti di Seochon delle classi medie chiesero che il governo abolisse le restrizioni che avevano impedito loro di essere nominati a posizioni governative di alto livello. Dopo aver ottenuto in una certa misura un successo, il loro contributo nelle aree della medicina, delle traduzioni, dell’arte e nel campo tecnico ha giocato un ruolo chiave nel far avanzare la modernizzazione della Corea. ![]() Una passegiata nel parco Cheongun sul monte Inwang. Dal ponte Girin ( L'Ufficio distrettuale di Jongno ha creato la "collina dei poeti" all’interno del parco Cheongun ( Assieme al negozio di un macellaio, a un magazzino di hardware, una drogheria, un supermercato, una cartoleria, una birreria e altri esercizi commerciali, c’è una piccola casa con i tetti di tegole con una delle sue stanze che si apre verso il viale. Nella stanzetta, che non supera i 6 metri quadrati, una donna di trent’anni di nome Ju Eui-mi vende oggetti di piccolo artigianato in tessuto e vari capi di vestiario fatti a mano. Mi dice: “È divertente lavorare in questa zona, facendo e vendendo le mie cose in questo negozietto.” Vicino al suo negozio si trova una vecchia libreria. Un ragazzo passa lì davanti con un cappello da compleanno decorato da un fiore, chiaramente fatto a mano. Dal negozio del macellaio si affaccia sulla porta per prendere una boccata d’aria un giovane con una decina di orecchini. Mercati tradizionaliA Seochon ci sono due mercati tradizionali. Il mercato di Tongin ha un aspetto piuttosto moderno, con chioschi su una superficie pavimentata. Di recente degli studenti d’arte hanno svolto un progetto di installazione artistica nel mercato, decorando ciascun chiosco con un tema in relazione con le merci che vi si vendono. Al mercato, per la prima volta da molto tempo, ho notato un vecchio arrotino che come mestiere affila i coltelli. Al mercato di Ogin, invece, il suolo è di terra battuta. Una donna anziana vende dei tteokbokki ( Piccoli autobus vanno e vengono nei viali, caricando e scaricando passeggeri. A differenza di molti distretti commerciali di Seul, Seochon non si svuota di notte. I residenti hanno uno speciale attaccamento per il loro quartiere e, una volta che si sono sistemati, la maggior parte di loro ci resta per più di vent’anni. A Chebu-dong ( |
Tratto da “A Nostalgic Stroll around Seochon”, in Koreana, vol. 25, n. 4, Inverno 2001. Testo di Kim Yoo-kyung. Fotografie di Suh Heun-gang, Ahn Hong-beom, Lee Sun-hee. Note linguistiche e caratteri cinesi dell’autore del sito. L’articolo viene pubblicato in due puntate. Questa è la seconda delle due parti. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull’intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo