Il restauro di un’antica pagoda in pietra svela mille anni di storia

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ra il canto dei sutra, il profumo di incenso e dei fiori di primavera all’inizio di aprile, una gru per costruzioni edili solleva lentamente il secondo tetto del Seokgatap (석가탑 ), la famosa pagoda in pietra a tre piani del tempio Bulguksa. Lo smontaggio della pagoda fa parte di un lungo restauro del monumento, che durerà tre anni.


Il secondo tetto della pagoda viene sollevato da una gru il 2 aprile 2013

Il restauro in corso a Gyeongju, nel Gyeongsangbuk-do (regione Gyeongsang del Nord), sta portando alla luce oltre 1.000 anni di storia, dal momento che quanto si trova sotto la struttura in pietra sarà svelato per la prima volta dal 742, data di costruzione della pagoda alta 12,3 metri, eretta durante il regno di Silla Unificato (668 ~ 918).

Questo, infatti, è il primo smontaggio completo, a differenza dei restauri parziali che furono effettuati nel 1024 e nel 1038, entrambi durante il regno di Goryeo (918 ~ 1392), e, più di recente, nel 1966.

Il progetto di restauro, per una spesa di tre miliardi di won (oltre 2 milioni di euro), è iniziato nel settembre del 2012 e continuerà fino alla fine del 2014. Il terzo tetto e le decorazioni sulla cima del monumento sono stati rimossi prima della fine di marzo del 2013. La pagoda verrà riassemblata a partire dal prossimo anno e il restauro sarà completato entro la fine del 2014.

La rimozione del secondo tetto dal peso di sei tonnellate, chiamato anche okgaeseok (옥개석 ) o “pietra di coronamento”, avvenuta il 2 aprile, ha rivelato la presenza di una cavità che conteneva un cofanetto in bronzo dorato contenente i sarira.

Nota: I sarira sono goccioline di minerali che si trovano a volte fra i resti cremati dei monaci buddisti e che sono venerate come reliquie sacre.

Centinaia di monaci buddisti e di funzionari e personale dell’Amministrazione dei beni culturali osservavano con riverenza mentre il cofanetto veniva portato alla luce. Il cofanetto in realtà non è l’originale trovato nel 1966 durante l’ultimo restauro, ma una replica. Il motivo per cui si è ora deciso per un nuovo restauro della pagoda è che, nel frattempo, degli sciacalli avevano tentato di rubare i contenuti del monumento rovinando in parte questo tesoro nazionale (numero 21), per cui un nuovo restauro risultava inevitabile.


Il sollevamento del secondo tetto rivela la presenza di una cavità in cui si trova un contenitore di sarira

Durante il restauro del 1966 si scoprì che il cofanetto conteneva delle piccole urne piene di sarira. Fu trovato inoltre lo scritto buddista “Mugu jeonggwang dae daranigyeong” (무구정광 대다라니경 ) (Grande sutra Dharani della luce pura e immacolata), la più antica stampa esistente al mondo ottenuta con blocchi di stampa lignei, realizzata intorno agli inizi dell’ottavo secolo.

Come si è accennato sopra, la maggior parte dei manufatti svelati il 2 aprile 2013 sono repliche degli originali, ad eccezione di un vaso d’argento e di una bottiglia di legno. I sarira trovati nelle urne sono stati mantenuti nelle repliche all’interno della pagoda.

Alcune delle urne, diverse delle quali fatte di materiali preziosi come l’oro e l’argento, o di legno, sono ora in possesso del Museo centrale buddista dell’ordine Jogye che si trova nel centro di Seul.

Secondo l’Istituto nazionale di ricerca per i beni culturali, nell’ambito del piano di restauro i tetti, le torri e le fondamenta saranno smontati entro la fine dell’anno. C’è un’alta probabilità che, sotto le fondamenta, si possano scoprire artefatti sconosciuti, come il cofanetto e lo scritto buddista trovati nel corso dello smontaggio del 1966.

I sarira saranno conservati nel tempio Bulguksa fino a che non sarà stato completato il ripristino. Si deciderà in seguito se le urne saranno di nuovo messe nella pagoda.

Bae Byeong-seon, capo della divisione Patrimonio architettonico dell’Istituto nazionale della ricerca sui beni culturali, ha detto ai giornalisti presenti sul posto che lo scavo porterà alla luce quanto si trova sotto le fondamenta e che questa sarà la più importante scoperta dalla nascita del paese.

Il fascino della pagoda in pietra a tre piani è dato dalla sua bellezza semplice e minimalista senza intagli lungo il corpo o nella base. Le corrette proporzioni delle parti della torre gli conferiscono un tocco estetico.

Kim Young-cheol, vice direttore dell’Amministrazione dei patrimoni culturali (CHA) ha detto che la pagoda fu usata come tomba nella tradizione buddista e che, come patrimonio culturale, era più importante delle statue del Budda.

Nel 1995 l’UNESCO ha aggiunto alla sua Lista dei patrimoni mondiali il tempio Bulguksa in cui si trova questa pagoda e il tempio in grotta di Seokguram, situati entrambi a Gyeongju.


Tratto dall’articolo “Seokgatap restoration unveils 1,000 years of history”, pubblicato in data 10 aprile 2013 dal sito www.korea.net. Testo di Limb Jae-un

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© Valerio Anselmo