Con la Corea non più governata da un re, i sigilli reali, che simboleggiavano la sua autorità, hanno da tempo perso la loro funzione ufficiale. Ciononostante, l'artigiano Min Hong-gyu continua a mantenere viva l'arte quasi esoterica della fabbricazione dei sigilli reali basata sui metodi tradizionali. |
Q ualunque compito, anche il più semplice, può diventare un peso se lo si deve ripetere in continuazione. Ma, se questa diligente attenzione al dettaglio è essenziale per portare avanti la tradizione dei sigilli reali della Corea, un tempo simbolo rispettato dello Stato, la soddisfazione che ne consegue ripaga ampiamente di tale sacrificio. Per quarant'anni il fabbricante di sigilli Min Hong-gyu ( |
Simbolo dello statoOggi le firme a mano hanno in gran parte sostituito i sigilli tradizionali, ma solo poche decine d'anni fa i sigilli erano ampiamente usati per convalidare i documenti. In passato, l'oksae era l'equivalente della firma ed era il sigillo usato per simboleggiare l'autorità reale e per autenticare le missive diplomatiche e i documenti formali emessi dalla Corte
A rigor di termini, oksae si riferisce ai simboli reali fatti di giada, mentre quelli d'oro erano noti come kŭmbo ( L'artigiano Min Hong-gyu osserva un Il più antico riferimento al sigillo oksae usato in Corea è la menzione di un sigillo del re Ye nella sezione “Barbari orientali” (Dongyi) del volume Weishu (Storia dei Wei) del testo cinese del terzo secolo Sanguo Zhi (Registrazioni dei Tre Regni). Questa fonte indica chiaramente che, a partire dal periodo dei Tre Regni della Corea (primo secolo a.C.- settimo secolo d.C.), per i documenti diplomatici scambiati con la Cina erano usati sigilli di stato. In seguito, dal periodo Koryŏ (918-1392) fino alle Riforme Kabo del 1894 (quando il Partito Progressivo andò al potere e cercò di modernizzare il sistema sociale della Corea), i sigilli reali usati per i documenti diplomatici provenivano dalla incombente dinastia cinese, mentre altri sigilli reali erano prodotti in Corea. |
I tipi di sigilli reali prodotti in Corea comprendevano il simyŏngjibo usato principalmente per le dichiarazioni ufficiali Il sigillo reale di Chosŏn, 122x122 mm, in bronzo, ricreato nel 2000 Tutti i sigilli reali erano procurati e supervisionati da uno speciale ufficio amministrativo chiamato Sangsŏwŏn ( |
Una grande maestriaIn linea con la loro posizione di simboli prominenti dello stato, i sigilli reali sono sempre stati prodotti con estrema cura e di conseguenza è estremamente difficile “ricrearli” La parte superiore del sigillo reale di Chosŏn, ricreato nel 2000 La relazione di tutta una vita di Min con i sigilli reali cominciò quando suo nonno, un calligrafo, lo portò a conoscere Chŏng Ki-ho (1899-1989), che sarebbe poi diventato il suo maestro e guida. All'inizio Min, che era ancora uno studente di scuola media, non era poi così entusiasta per la produzione dei sigilli, ma, quando riuscì a capirne appieno il significato, sviluppò un grande attaccamento per quest'arte. Fare dei sigilli non significa semplicemente imparare a incidere caratteri sulla faccia di un sigillo. Richiede una conoscenza globale di aree come la letteratura cinese e l'astrologia orientale, in modo da prevenire qualunque inclusione di elementi sfavorevoli in relazione con le caratteristiche astrologiche dell'utente. |
La produzione dei sigilli reali richiede una conoscenza Chŏng può aver enfatizzato il valore fondamentale del dedicarsi completamente alla tradizione, ma era probabilmente anche preoccupato dal fatto che Min si sarebbe imbattuto in difficoltà mentre affrontava il lavoro lungo questo difficile percorso. Il suo maestro Chŏng, sempre premuroso, gli diede il nome d'arte Sebul ( |
Min sta preparando un nuovo sigillo, cominciando a Min Hong-gyu si meraviglia delle altezze artistiche raggiunte da Chŏng: “Lui non ostentava la propria tecnica e tuttavia i suoi lavori avevano una sovrabbondanza di tecnica, con così tanta potenza ed energia.” Come tale, Min è sempre conscio del fatto che: “Non si può raggiungere nulla con la sola tecnica o con l'orgoglio.” |
Il difficile percorso di un vero artigianoMin Hong-gyu ha ricreato dei sigilli storici, come il Chosŏnguk wangjiin e il Myŏngdŏk chibo, e oltre la metà dei 72 sigilli reali che furono usati fino alla fine del regno di Chosŏn. Ha anche scritto un libro in cui spiega le tecniche della
Un'altra fase del processo di lavorazione dei sigilli reali Nel corso del proprio lavoro Min ha molto sofferto da sovraesposizione al mercurio, che gli ha addirittura alterato la forma del naso. E tuttavia resta fermo nel voler “diventare un artigiano che trova il modo di attirare un più vasto uditorio adottando una sensibilità moderna senza preoccuparsi di ostentare la tecnica.” In futuro Min intende diversificare la materia delle sue opere e adattare il proprio lavoro ai gusti internazionali, continuando però a ricreare i sigilli reali basati sulle tecniche tradizionali. |
Tratto da “Min Hong-gyu”, in Koreana, vol.20, n.2, estate 2006. Testo originale di Choi Tae-won, fotografie di Seo Heun-kang. Ricerche bibliografiche a cura dell'autore del sito. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana. |
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© Valerio Anselmo