Ondol
Il sistema di riscaldamento tipico delle case tradizionali coreane

Una pagina sul sistema di riscaldamento delle case tradizionali coreane era già stata pubblicata nel 2000. Ora, a vari anni di distanza, pensiamo sia giunto il momento di ampliare le nostre conoscenze su questo interessante argomento con un articolo scritto da un professore di ingegneria architettonica dell'università Koryŏ di Seul.


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in dall'antichità i coreani hanno usato un sistema di riscaldamento particolare, chiamato ondol, che ha avuto molta influenza su vari aspetti della cultura coreana. Per apprezzare l'ingegnosità di questo innovativo sistema di riscaldamento delle case, è necessario capirne i componenti basilari e i principi di funzionamento.

Locali di un'abitazione coreana
coi pavimenti riscaldati a ondol

L'ondol, noto anche come kudŭl, è un innovativo sistema in cui la struttura di riscaldamento è inserita nel pavimento delle camere. Ricordiamo che la Corea ha quattro stagioni distinte, che includono inverni con un freddo intenso ed estati soffocanti per il caldo umido. Di conseguenza, l'architettura coreana ha da tempo previsto due tipi di camere: stanze riscaldate dall'ondol e stanze non riscaldate con il pavimento di legno.

Per le stanze con l'ondol, viene installato sotto il pavimento un sistema di riscaldamento che riscalda tutta la camera mediante un processo di convezione. L'aria riscaldata dal pavimento si alza verso il soffitto, spingendo l'aria fredda, che lì si trova, in basso verso il pavimento, dove a sua volta si intiepidisce e sale (ciclo di convezione), riscaldando così la stanza. Inoltre il pavimento riscalda la parte bassa del corpo di chi vi è seduto, mentre l'aria più fredda lontana dal pavimento mantiene fresca la testa, creando di conseguenza un ambiente più salutare per viverci. Oltre al suo funzionamento efficiente, il sistema di riscaldamento del pavimento non produce alcuna emissione nella stanza, viene mantenuta un'umidità confortevole e non vi sono rischi di incendio o preoccupazioni per la salute.

NOTA: Purtroppo, fino a non molto tempo fa non sempre le cose stavano così. Se il pavimento non era costruito a regola d'arte da un muratore esperto e coscienzioso che sigillasse accuratamente tutte le connessioni fra una pietra e l’altra, parte dell’aria calda e del fumo proveniente dai fornelli della cucina poteva filtrare nella camera e si correva il serio rischio di subire un avvelenamento da monossido di carbonio, con conseguenze che potevano risultare anche gravissime. Tale tipo di avvelenamento era abbastanza frequente, tanto che in questi casi la credenza popolare indicava un certo tipo di kimchi come rimedio.
Lo scrivente subì due pericolosi avvelenamenti da monossido di carbonio, il secondo dei quali, nel 1967 in una casa nuova appena costruita, avrebbe potuto essergli fatale (“mi sono svegliato e sono riuscito, con un grandissimo sforzo di volontà, ad alzarmi e ad aprire, appena in tempo, la porta della camera prima di cadere a terra svenuto sulla soglia, ma fortunatamente fuori da quell’ambiente.”).
Oggi nei grossi condomini delle città coreane vi è di norma il riscaldamento del pavimento a termosifone, più comodo e soprattutto più sicuro.

Il sistema Ondol

Il sistema ondol è formato da tre componenti principali: un fornello in cui viene bruciato il combustibile per produrre calore, dei canali per la diffusione dell'aria calda e una canna fumaria per l'emissione del fumo all'esterno. Con il sistema ondol tradizionale, nel fornello si bruciava della legna da ardere (mentre oggi si bruciano delle formelle di argilla e carbone).

In passato i fornelli della cucina venivano
usati sia per cucinare, che per riscaldare
la casa attraverso un sistema di canali

Nelle abitazioni contadine vengono anche bruciati le sterpaglie e gli steli delle granaglie. Vi sono due tipi di fornelli: uno diretto e uno da cucina. Dal momento che il fornello diretto deve fornire calore a una stanza, è situato all'esterno della casa, al centro della base del muro più stretto della camera, per ottenere la massima efficienza.

Un fornello da cucina produce calore che viene usato per cucinare e anche per riscaldare una camera, servendo così a due funzioni. Sopra il fornello è costruito un piano su cui si pongono le pentole per cuocere il cibo. Il fornello produce calore per cucinare e aria calda che passa attraverso i tubi per riscaldare la stanza che si trova accanto alla cucina. È normale che in una cucina siano installati due o tre fornelli per potervi sistemare più di un recipiente per cucinare.

In passato, sia il fornello diretto, che quello da cucina erano generalmente costruiti di fango e pietre. Per le case dei nobili, questi qualche volta venivano costruiti con mattoni, e nei palazzi reali si trovavano solo fornelli di mattoni. Il fuoco nel fornello viene acceso attraverso un'apertura chiamata “buco del fuoco”, al quale sono collegati i condotti dell'aria calda. Sotto il pavimento vengono costruite delle scanalature, che servono come tubi o condotti per il passaggio dell'aria calda e dei fumi. Le coperture delle scanalature e la pavimentazione sigillano i condotti, cosicché, se il lavoro è stato fatto a regola d'arte, il calore radiante viene trasmesso nella camera senza alcuna emissione di gas.

Il sistema ondol in sezione. Didascalie, da sinistra a destra nella figura:

1. Ash receptacles  = Contenitori delle ceneri 2. Furnace  = Fornello
3. Heat duct  = Condotto del calore4. Mound  = Rialzo
5. Stone layer  = Strato di pietre6. Clay  = Argilla
7. Room floor  = Pavimento della camera8. Flue  = Condotto
9. Windbreak  = Frangivento10. Pit  = Cavità
11. Chimney  = Camino12. Chimney duct  = Tubo del camino

Funzionalità e bellezza

Vi sono due tipi di camini per disperdere il fumo nell'aria: un camino annesso, che è installato sul muro della struttura, e un camino indipendente, che è separato dalla struttura. Esistono anche camini annessi che sono costruiti su un muro esterno del fabbricato, invece di essere collegati all'edificio. La distanza alla quale il fumo viene trasmesso a un camino indipendente può essere grande e il tubo di collegamento è di solito sistemato sottoterra. Oltre a essere costruiti con una varietà di materiali, come legno, fango e pietra, mattoni (rossi e neri), i camini sono anche progettati in modo artistico e giocano un ruolo importante nella composizione fisica dello spazio esterno, o dell'area del giardino, dell'architettura tradizionale coreana. Il camino è coperto da un comignolo in terracotta a forma di casetta che permette al fumo di disperdersi attraverso le aperture laterali. Le case col tetto di paglia della gente comune si servivano di comignoli in terracotta rossa che disperdevano il fumo lateralmente.

Il più rappresentativo dei camini indipendenti è il cosiddetto camino Amisan, che si trova dietro la sala Kyot'aejŏn all'interno del palazzo Kyŏngbokkung. Ha una forma esagonale, è costruito in mattoni rossi e decorato con vari motivi. Sul camino vi sono vari comignoli, che gli danno un aspetto molto appariscente. Il camino posto dietro la sala Chagyŏngjŏn del palazzo Kyŏngbokkung è costruito all'esterno dell'edificio e così funziona sia da camino che da muro.

La sala Chagyŏngjŏn del palazzo Kyŏngbok-kung
ha un tipico camino indipendente dall'edificio

La superficie esterna della parete che contiene questa lunga serie di camini è decorata con dieci simboli di longevità e con una serie di comignoli posizionati nella parte superiore della struttura, il che le conferisce un aspetto particolare.

Il progetto dei sistemi di ondol differisce da regione a regione. Nella regione Hamgyŏng-do (nella parte nordorientale della Corea del Nord) non vi era alcun muro fra la cucina e la camera adiacente, mentre il piano su cui appoggiava la pentola era allo stesso livello del pavimento della camera, il che permetteva di usare un fornello di grandi dimensioni. La bocca del fornello era anche più grande di quella in uso in altre regioni. All'opposto, le temperature più miti dell'isola di Cheju-do all'estremo sud portavano a costruire fornelli da cucina che non erano intesi per il riscaldamento delle camere, con il piano per le pentole che veniva costruito sul lato opposto dei fornelli delle camere, in modo che il calore dei fornelli della cucina non passasse nelle camere adiacenti.

Sviluppo dell'ondol

Per quanto riguarda lo sviluppo dell'ondol, anche se la sua origine specifica non è nota, i resti più antichi sono fatti risalire all'età del ferro (300 a.C. - 1 d.C.). In due delle case rinvenute nel corso degli scavi archeologici a Sejuk-ri, Yŏngbyŏn-gun, nella regione P'yŏngan-do, sono stati trovati condotti a forma di L, come pure nelle rovine di Sŏdun-dong, a Suwŏn. L'uso di condotti a forma di L si ritrova anche nel periodo dei Tre Regni (57 a.C. - 668 d.C.).

Il fumo viene emesso dalle aperture del comignolo

Il popolo di Koguryŏ costruiva condotti a forma di L che correvano lungo i muri a est e a nord, con il fornello posto nella stanza all'estremità sud del condotto orientale, mentre il camino era costruito fuori dalla stanza, all'estremità ovest del condotto settentrionale. I condotti a forma di L di Koguryŏ sono chiamati changgaeng (lunghi tunnel) nei testi cinesi Antica storia dei T'ang e Nuova storia dei T'ang.

Condotti diritti sono stati portati alla luce nei siti residenziali della fortezza di Pusosansŏng, costruita durante il periodo Paekche (18 a.C. - 660 d.C.). Ciò conferma che, durante il periodo dei Tre Regni, erano usati sia i condotti a forma di L, che quelli diritti. Però, dal momento che non sono stati trovati condotti di riscaldamento nei resti che si sono rinvenuti del regno di Silla (57 a.C. - 935 d.C.), che governò la parte meridionale della penisola coreana, sembra che in quest'area non fosse utilizzato il riscaldamento mediante l'ondol.

Anche se non sono stati rinvenuti resti di ondol negli scavi del periodo di Silla Unificato (668-935), si ritiene che in quel periodo il sistema di riscaldamento di tipo ondol con condotti a forma di L di Koguryŏ e Paekche si sia diffuso in tutta la penisola coreana, tramandato da una generazione all'altra.

Le case della gente comune avevano
di solito comignoli cilindrici di terracotta

Durante il periodo Koryŏ (918-1392) i condotti coprivano tutta l'area delle fondamenta per riscaldare tutta la stanza. Si pensa che questo sviluppo sia avvenuto almeno nel tredicesimo secolo. Le camere del periodo Koryŏ che avevano condotti per il riscaldamento sotto l'intera area del pavimento erano chiamate uksil (stanze calde), e questo termine si può anche trovare nei documenti del primo periodo Chosŏn.

Il sistema di riscaldamento tradizionale ondol usato durante il periodo Chosŏn e nel periodo coloniale giapponese, ha subito notevoli cambiamenti dagli anni 1960 in poi. Negli anni 1960 per i sistemi ondol fu usato il carbone [yŏnt'an: formelle cilindriche di argilla e carbone] e la struttura del fornello venne modificata. In seguito si cominciarono a usare delle caldaie che riscaldavano l'acqua che veniva fatta circolare in tubi posti sotto il pavimento. Più di recente si sono rese disponibili per le case le bombole di gas liquido e si sono anche previsti sistemi di riscaldamento regionale su vasta scala. In tutte le abitazioni residenziali di nuova costruzione, non solo nelle case unifamilliari, ma anche nei complessi di appartamenti, sono state installate tubazioni per il riscaldamento sotto il pavimento, assieme a sistemi in grado di far circolare aria calda attraverso una rete di tubature.

Uno stile di vita orientato verso il pavimento

L'ondol ha incoraggiato i coreani a sedersi sul pavimento nelle camere della propria abitazione. Nell'antichità il sistema di riscaldamento con condotti a forma di L creava nella stanza zone calde e zone fredde, cosicché nei punti freddi venivano poste delle sedie, ma, a partire dalla metà del periodo Koryŏ, i coreani cominciarono a sedersi esclusivamente sul pavimento. Questo stile di vita orientato verso il pavimento portò a una diversificazione degli spazi abitativi: la destinazione degli ambienti era determinata dalla presenza del riscaldamento o dall'assenza di questo. Ad esempio, la stanza delle donne (riscaldata con l'ondol) nel periodo Chosŏn era sia lo spazio abitativo (o soggiorno) della moglie che la sala da pranzo, e di notte diventava camera da letto.

Le camere con il riscaldamento di tipo ondol avevano bisogno di essere chiuse per poter mantenere il calore, mentre gli ambienti con il pavimento di legno erano fatti per essere aperti. Questa condizione era soddisfatta dall'uso innovativo delle porte e delle finestre coreane (scorrevoli e rimovibili), che erano in grado di creare spazi chiusi o aperti, a seconda delle necessità.

Le canne fumarie indipendenti erano decorate in modo
elaborato e integrate come elemento decorativo nel
giardino delle case tradizionali coreane

Questo metodo di riscaldamento coreano, con il suo sistema di condotti a forma di L, ebbe anche un'influenza sull'architettura cinese, tanto da portare alla costruzione del kang nel Siheyuan (case dal cortile quadrato) a Pechino. In queste case, in una parte del pavimento furono costruiti degli alti condotti che diedero luogo a un'area elevata. Questa superficie veniva usata come area per dormire, con il fornello situato all'interno della stanza e il camino costruito fuori dalla stanza.

L'ondol ha anche portato alla creazione del riscaldamento a pannelli (un sistema di pannelli che contengono conduttori elettrici o tubi riscaldati) da parte dell'architetto americano Frank Lloyd Wright (1867-1959). Nel 1916 Wright progettò l'Imperial Hotel di Tokyo. Affascinato dall'ingegnosità del riscaldamento ondol coreano, Wright creò un sistema di pannelli di riscaldamento basato sui principi dell'ondol. Tuttavia, anche se ai giapponesi piace il sistema dell'ondol coreano, questo non si potè installare a causa del pericolo di incendio connesso con i frequenti terremoti che si verificano in quel paese.


Tratto da “Ondol - Korea's Unique Home Heating System”, in Koreana, vol.18, n.4, inverno 2004. Testo originale di Joo Nam-chull. Foto di Suh Jai-sik. Pubblicato con autorizzazione della Korea Foundation, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Koreana.

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© Valerio Anselmo