Song Soo-nam
Un maestro di pittura orientale coreana

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Selezionando le immagini si sarà rimandati a siti con riproduzioni di quadri di fiori dell’artista.


I

commenti bruschi e concisi coi quali risponde sembrano stranamente caldi e umoristici. Il pittore Song Soo-nam (남천 송수남 ) reinterpreta lo spirito della pittura orientale e si è lasciato alle spalle la propria vita a Seul per soddisfare la passione per la pittura nella sua città natale.

Song Soo-nam è un pittore coreano rappresentativo. La sua carriera artistica è stata ricca, in quanto cominciò a dipingere alla maniera tradizionale con inchiostro di china su carta (“ink wash painting”, noto anche con il termine giapponese di “sumi-e”) dedicandosi in seguito alla pittura astratta, sempre all’inchiostro di china, e infine alla pittura con colori acrilici su tela. Song ha anche scritto dei libri. I molti cambiamenti avvenuti negli anni nel suo stile di pittura testimoniano il suo sperimentalismo. La sua mente non si ferma mai e si rifiuta di restare stagnante. È questa sua inesauribile curiosità che ha fatto di Song ciò che è oggi.


Fiori (130 x 162 cm, 2010) acrilico su tela

Song è nato nel 1938 a Jeonju, città famosa nel corso della storia coreana per i suoi grandi artisti. Si iscrisse al dipartimento di pittura occidentale presso l’Università Hongik, ma passò al dipartimento di pittura orientale dopo aver concluso il servizio militare obbligatorio.

“Non c’è stata una ragione speciale a spingermi a cambiare,” dice il pittore. “Volevo semplicemente fare così. In retrospettiva, la pittura occidentale e quella orientale sono la stessa cosa, in quanto sono arti plastiche. L’unica differenza è nei materiali che vengono usati.”

Song non è noto solo in Corea. Nel 1975 il Museo nazionale di arte orientale di Stoccolma, in Svezia, lo invitò a una mostra di pittura orientale. Nel 1981 il Museo Brooklyn di New York lo invitò per una mostra di dipinti ad inchiostro di china. Il suo dipinto su porcellana dal titolo “Cascata” è stato messo in mostra nel British Museum nel 1995, la prima volta che ciò è avvenuto per qualunque pittore coreano. Ha tenuto oltre 20 mostre personali all’estero e ha partecipato a mostre collettive come la Biennale internazionale di Tokyo e la Biennale d’arte di San Paolo.

UN NUOVO TONO NELLA PITTURA ORIENTALE COREANA

Negli anni 1960 e 1970, Song ha dipinto paesaggi che esistevano solo nella sua mente. Negli anni 1980, ha tentato di creare uno stile di pittura di paesaggio moderna. In quel periodo Song era professore all’Università Hongik dove iniziò un movimento per la pittura contemporanea ad inchiostro di china. Quando il Museo nazionale della Svezia lo invitò per una mostra personale, si rese conto che la pittura orientale coreana era intrappolata nell’autoritarismo ed era stata ridotta a pura decorazione, e che la pittura coreana ad inchiostro di china sarebbe dovuta andare verso la modalità coreana di oggi e di domani. Questa illuminazione lo motivò ad iniziare il movimento che proseguì per oltre una decina d’anni.

“Con lo stesso inchiostro orientale i cinesi rappresentano principalmente mondi ideali in bianco e nero, mentre i giapponesi di solito creano pitture a colori.” spiega Song. “Io volevo scoprire ciò che è unico nei dipinti orientali coreani. La gente cominciò a chiamare le attività che io facevo Movimento di pittura a inchiostro di china (“Ink wash painting movement”). Bene, io penso che il termine hangukhwa (한국화 , che letteralmente significa “pittura coreana” ma in realtà si riferisce quasi sempre alla “pittura orientale coreana”), sia qualcosa di strano. Personalmente credo che, se un coreano crea un dipinto che rappresenta lo spirito e le emozioni dei coreani, quel dipinto sia un hangukhwa, indipendentemente dal materiale che viene usato per crearlo.”

I suoi sforzi hanno cominciato a portare frutti con una mostra di dipinti contemporanei coreani ad inchiostro di china (tipo “sumi-e”) organizzata nel 1981 in Corea dal Museo nazionale dell’arte contemporanea. La mostra era un qualcosa di unico in quanto era una grande esposizione per un unico gruppo di artisti coreani. Nel 1990, Song fu affascinato dalle linee rette, segno di un nuovo cambiamento nel suo stile. Sulla carta emersero delle idee, piuttosto che effettivi paesaggi. Nei suoi dipinti della serie “Pennellate” (Brush Stroking) il pennello di Song nuota liberamente sulla carta tradizionale coreana Hanji. Linee spesse, linee sottili, linee lunghe, linee corte, linee scure, linee leggere, quelle linee vengono create quando il suo pennello e l’inchiostro, l’ispirazione e i momenti fuggenti sono tutti uniti ed esprimono lo spirito degli studiosi del periodo Joseon (1392-1910), che respinsero numerose incursioni per mezzo millennio.

FIORI CHE SBOCCIANO NELLA MENTE DEL PITTORE


Il pittore Song Soo-nam di fronte alla sua collezione di pennelli

Da quando si è ritirato dall’insegnamento, Song si è immerso nella creazione di squisiti dipinti a colori con pittura a colori acrilici. Passare al colore è stata per lui una cosa inaspettata. La gente inizialmente aveva difficoltà a riconciliare il suo passato di pittore in bianco e nero con i suoi nuovi dipinti che sono una festa di colori. Questo notevole cambiamento è forse l’espressione di un desiderio non soddisfatto? Bene, lui, di punto in bianco, dice qualcosa di sconcertante: “È che i fiori sono smisuratamente abbondanti.”

Questo vecchio pittore stagionato dipinge fiori e fiori a colori, e la tela diventa sempre più densa di semplice bellezza. Non ci sono schizzi grezzi: è come se disegnasse orchidee su carta con un inchiostro di china nero. Partendo da una tela bianca, vuota, dipinge fiori uno dopo l’altro, con una passione che non diminuisce. La domanda: “Perché dipingi dei fiori?” sprofonda come una richiesta stupida quando si guardano i suoi occhi, che non sono diversi da quelli di un giovane. Per un artista che riempie una tela seguendo il desiderio del suo cuore, non importa se si usa inchiostro di china nero o coloratissimi colori acrilici.

Song Soo-nam può essersi semplicemente abbarbicato al suo franco istinto di artista. Il suo studio è pieno di dipinti di fiori. Vi si possono quasi sentire dei profumi di fiori. Forse questi sono l’aroma della passione giovanile di questo vecchio pittore.

UN PITTORE SCRITTORE

Song è unico come pittore in quanto è anche un autore. Ha pubblicato più di dieci libri. Ha anche scritto una serie di articoli sui quotidiani. Pensando di non avere talento in molte cose, considera la pittura e la scrittura i suoi unici due mezzi di espressione. In altre parole, è fortunato ad avere talento in quei due svaghi dal momento che considera importante lasciare testimonianze.

“Spero di riuscire a pubblicare altri due o tre libri.” dice Song. “Molti non capiscono ancora la pittura orientale coreana. Pensano che le pitture sagunja (사군자 o “quattro gentiluomini”, prugno, orchidea, crisantemo e bambù) siano la stessa cosa delle pitture muninhwa (문인화 , o “dipinti dei letterati”). Questi sono diversi. Credo che ci dovrebbe essere un libro che ne spieghi le differenze.”

Song è rispettato come un grande leader fra gli artisti coreani, ma lui dice sempre che deve lavorare di più. Un’affermazione adatta per un artista che ha costantemente sperimentato e tentato nuove vie.


Tratto da “A Maestro in Korean Oriental Painting, Song Soo-nam”, in Korea, ottobre 2012. Testo di Im Sang-beom. Foto di Lee Min-hee. Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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