Il grosso scandalo scoppiato in Corea del Sud sulla sicurezza delle proprie centrali nucleari rischia di compromettere i rapporti con gli Emirati Arabi con i quali il paese ha concluso un accordo per la costruzione di quattro centrali nucleari. La decisione presa dagli Emirati Arabi è stata motivata dai rapporti presentati dalla Korea Electronic Power Corporation (KEPKO). Mohamed Al Hammadi, CEO (Chief Executive Officer) della Corporazione per l’energia nucleare degli Emirati, ha infatti detto: “Siamo rimasti favorevolmente impressionati dal livello di sicurezza di classe mondiale che il consorzio KEPCO ha presentato ed è per questo che l’abbiamo scelto.” |
![]() Il 14 maggio 2010 i vigili del fuoco cercano di controllare un incendio e una perdita nel corso di una esercitazione alla centrale nucleare di Gori. M artedì 28 maggio 2013 la Corea del Sud ha chiuso due reattori nucleari e ha ritardato l’inizio programmato delle operazioni in altri due. In seguito alla preoccupazione che queste chiusure di centrali nucleari possano portare a una grave carenza di energia elettrica, sabato 1º giugno la procura da detto che lancerà un’indagine a tutto campo sui reattori nucleari sospettati di utilizzare parti non autorizzate, in particolare per quanto riguarda i cavi di controllo. Si è trovato che in alcuni reattori sono stati installati cavi di controllo problematici forniti di false garanzie di qualità. Si è anche saputo che un funzionario incaricato di ispezionare la sicurezza dei reattori ha falsificato i risultati dei test giudicando accettabili le parti problematiche anche se queste non soddisfacevano i criteri di sicurezza. Il cavo di controllo è una parte che garantisce la sicurezza con l’invio di segnali alle parti relative alla sicurezza dei reattori, compresi i refrigeranti in caso di incidente nucleare. A piena potenza i reattori nucleari della Corea del Sud forniscono oltre il 35 per cento del fabbisogno nazionale di elettricità. La Commissione per la sicurezza e la protezione nucleare ha detto di aver chiuso due reattori -- uno presso il complesso nucleare di Gori e un altro presso l’impianto di Wolseong -- dopo aver saputo che entrambi avevano utilizzato pezzi con garanzia falsa. La commissione ha detto che la prevista ripresa di un altro reattore in manutenzione a Gori e l’avvio di un nuovo reattore a Wolseong sono stati posposti per lo stesso motivo. E ha aggiunto che alcune parti utilizzate in tutti e quattro i reattori dovranno essere sostituite. L’indagine, che si sta allargando sullo scandalo di componenti importanti di reattori nucleari forniti di certificati di sicurezza fasulli, evidenzia che 10 dei 23 reattori nucleari della Corea del Sud sono attualmente disattivati per vari motivi. Il Ministero del Commercio, Industria ed Energia ha comunicato che si teme una forte carenza di energia elettrica nella prossima estate e ha aggiunto che la sostituzione delle parti sospette potrebbe richiedere fino a quattro mesi di tempo. Quando le riserve di energia scendono al di sotto di un certo livello è molto probabile che si attivino allarmi di blackout e la scarsità di energia elettrica potrebbe diventare “molto grave” nel mese di agosto. Il ministero ha detto che applicherà con forza misure atte a ridurre i consumi energetici, fra cui la rinegoziazione delle ore di lavoro per scaglionare la domanda e limitare i picchi dannosi. L’anno scorso (2012) la Corea del Sud fu costretta ad adottare misure di risparmio dei consumi di energia elettrica per evitare blackout dopo la chiusura di due reattori per la sostituzione di parti fornite di falsi certificati di sicurezza e l’estensione della chiusura di un altro reattore in cui furono rinvenute crepe microscopiche. Un funzionario dell’ufficio della procura del distretto di Busan ha detto che, anche se l’indagine è iniziata dopo che l’azienda statale Korea Hydro & Nuclear Power Co. ebbe fatto causa contro un produttore e un’agenzia di collaudo dei cavi di controllo difettosi, l’indagine non si limiterà ai suddetti cavi di controllo, ma si amplierà, tenendo conto di altre potenziali irregolarità. Si è, infatti, certi che molte altre parti dei reattori possano avere dei problemi simili. Questi problemi sono stati scoperti quando il Consiglio di controllo e ispezione e altri enti hanno condotto un’indagine congiunta nel 2012. L’attuale governo ne è venuto a conoscenza ispezionando l’ultimo caso. La presidente della Repubblica di Corea, Park Geun-hye, ha espresso grande preoccupazione per la prospettiva di una carenza di energia in estate e ha ordinato che venga effettuata un’indagine completa e trasparente sul caso. In una riunione di gabinetto ha affermato: “La sicurezza dell’energia nucleare è una questione molto importante, collegata direttamente alla protezione del nostro popolo.” Tutte le parti fornite per l’utilizzo nei reattori sudcoreani richiedono garanzie di qualità e di sicurezza emesse da una delle 12 organizzazioni internazionali designate da Seul. Funzionari del consiglio di controllo hanno detto che, nel 2012, otto fornitori hanno falsificato garanzie che coprono migliaia di oggetti usati in un certo numero di reattori. All’inizio di maggio 2013 sei ingegneri e fornitori nucleari sono stati incarcerati per la parte che avevano avuto nello scandalo. Anche se le parti sospette erano componenti “non del nocciolo” (ventole di raffreddamento, cavi e interruttori che richiedono la certificazione internazionale) e questi non presentavano alcun rischio per la sicurezza pubblica, le autorità hanno chiesto che si effettuasse un’ispezione di tutti i reattori a livello nazionale. La dichiarazione del ministero ha fatto capire che si presenteranno accuse penali e civili contro qualunque organizzazione o individuo colpevole di aver falsificato i documenti. Ed è stato aggiunto che saranno richieste indagini criminali per infrazioni da parte di fornitori, agenzie e organizzazioni incaricate della verifica, compresa la Korea Hydro & Nuclear Power Co. statale. Il settore nucleare della Corea del Sud è stato perseguitato da una serie di malfunzionamenti, arresti forzati e scandali di corruzione che hanno minato la fiducia del pubblico già scossa dal disastro nucleare di Fukushima 2011 in Giappone. Nel maggio del 2012 cinque alti funzionari dell’azienda statale Korea Hydro & Nuclear Power Co. sono stati accusati di cercare di nascondere una mancanza di corrente potenzialmente pericolosa presso il reattore Gori-1, il più vecchio del paese. |
Sabato, 1º giugno 2013, è stato arrestato un dipendente trentaseienne di una società di certificazione con l’accusa di falsificazione di un certificato di sicurezza per le parti difettose di un reattore nucleare. I procuratori hanno detto che lo interrogheranno per sapere se ci sono complici che hanno colluso con lui nel rilascio di certificati falsi. I funzionari ministeriali hanno detto che prevedono di istituire una squadra speciale di investigatori che abbiano competenza in questioni di reattori nucleari, dal momento che le irregolarità da parte di alcune aziende potrebbero far parte di un sistema di corruzione massiccia. Il funzionario presidenziale incaricato delle indagini si è impegnato a divulgare integralmente i risultati dell’inchiesta e ad elaborare misure fondamentali per garantire la sicurezza. Nonostante la crescente preoccupazione dell’opinione pubblica, il governo ha promesso di portare avanti il suo programma nucleare, che prevede di costruire altri 16 reattori entro il 2030. |
Lunedì 3 giugno 2013 la Corea del Sud ha emesso un avvertimento preliminare per una possibile carenza di energia elettrica, segnalando l’inizio di quello che dovrebbe essere un lungo periodo di difficoltà create dal recente arresto dei reattori nucleari. L’avvertimento è stato rilasciato dopo che il livello della riserva di energia elettrica è sceso temporaneamente sotto i 4,5 milioni di kilowatt secondo la Korea Power Exchange, il distributore statale di elettricità. Un avvertimento di livello 2 viene emesso quando la riserva di energia elettrica scende al di sotto dei 4 milioni di kilowatt. L’arresto dei due reattori da 1 milione di kilowatt ha ridotto la capacità di generazione di energia elettrica totale del paese a 76,7 milioni di kilowatt. Il Ministero del commercio, dell’industria e dell’energia ha detto che il picco della domanda di energia dovrebbe raggiungere i 78,7 milioni di kilowatt al culmine della stagione estiva, nella seconda settimana di agosto. Il governo ha annunciato una serie di misure volte a ridurre il consumo di energia del paese, che comprendono incentivi finanziari per le imprese e le famiglie che riducono i loro consumi, con sanzioni per le imprese che non lo fanno. |
Venerdì 7 giugno 2013 il governo ha detto che esaminerà tutti i certificati di garanzia di qualità dei componenti usati per i reattori nucleari. Dalla scorsa settimana il governo ha sospeso il funzionamento di sei reattori nucleari, tra cui tre reattori di nuova costruzione, dopo avere scoperto che erano stati falsificati i certificati di garanzia di cavi di controllo scadenti. In una mossa per sradicare le irregolarità diffuse nel settore nucleare e i legami collusivi della cosiddetta “mafia nucleare” fra industria, ricerca e burocrazia, il governo ha deciso di effettuare un’analisi a tutto campo di circa 125.000 certificati per componenti utilizzati negli impianti nucleari, sia in servizio che in costruzione. Dopo un massimo di tre mesi di indagini, i casi sospetti saranno sottoposti alle autorità di polizia. Come causa principale dello scandalo di corruzione sono stati evidenziati i legami simbiotici fra alti funzionari di aziende pubbliche andati in pensione e le industrie private. Il governo sta facendo un’indagine approfondita per punire severamente i funzionari della KEPCO Engineering & Construction Co. e della Korea Hydro & Nuclear Power (KHNP) responsabili dei recenti casi di corruzione. Sulla scia delle rivelazioni, l’Ufficio del procuratore supremo ha istituito un gruppo di lavoro per esaminare le accuse. Il revisore dello stato ha anch’esso lanciato un’indagine separata sui casi. Il primo ministro Chung Hong-won ha detto: “Gli ultimi incidenti hanno causato grande preoccupazione fra la gente. Porteremo in tribunale i responsabili della corruzione, indipendentemente da chi sono.” |
Domenica 9 giugno 2013 l’Istituto governativo di sorveglianza nucleare ha approvato la ripresa di un impianto nucleare per la produzione di energia elettrica che era stato fermato da tempo. Il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia ha detto che questo fornirà un po’ di sollievo alla nazione alle prese con una scarsità di energia elettrica proprio nella canicola estiva. Secondo il ministero, la Commissione della sicurezza e protezione nucleare ha approvato la riapertura del reattore Hanbit 3 che si trova a Yeonggwang nella regione sud-occidentale di Jeolla del Sud perché i lavori di riparazione sono stati completati. Il reattore era stato messo in riparazione a novembre del 2012 dopo che erano state scoperte delle crepe nell’asta di controllo. Nel frattempo le acciaierie nazionali hanno detto che ridurranno il loro consumo di energia di circa 1,06 milioni di kilowatt tutti i giorni fra il 5 e il 30 agosto. Durante il periodo del picco di caldo estivo le acciaierie hanno in programma di riparare gli impianti, di consigliare ai dipendenti di prendersi delle vacanze e di ottimizzare il funzionamento dei propri generatori di energia, un piano di risparmio energetico che potrebbe equivalere alla costruzione di un’altra centrale nucleare. |
Giovedì 20 giugno 2013. La KHNP non è stata controllata per un decennio. L’inchiesta sul recente scandalo in Corea del Sud che coinvolge documenti falsificati sui cavi forniti per i reattori nucleari ha rivelato che principale colpevole è stata la mancanza di supervisione sulla Korea Hydro & Nuclear Power (KHNP). L’indagine ha trovato che non è stata più effettuata alcuna supervisione da parte della Korea Electronic Power Corporation (KEPCO), società capogruppo, sulla controllata KHNP, da quando la KHNP si è scissa dalla KEPCO nel 2001. Secondo il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia (MOTIE), la KEPCO ha avuto la facoltà di verificare le operazioni della KHNP in base alle linee guida del trattato di supervisione che la KEPCO ha firmato con la KHNP nel settembre 2002. La KEPCO, però, non ha fatto in alcun modo uso della propria autorità. La Commissione della sicurezza e della protezione nucleare è responsabile della sicurezza nucleare, mentre il Consiglio di audit e di ispezione non ha competenza nella supervisione della KHNP. Così, KEPCO e MOTIE avrebbero dovuto servire come ultima risorsa nella supervisione della KHNP, dal momento che la prima è in prima linea nella manutenzione degli impianti di energia elettrica e il secondo ha la facoltà di fornire alla KEPCO linee guida per la supervisione. Tuttavia, dopo che la KHNP si è scorporata dalla KEPCO, la KHNP ha effettuato operazioni indipendentemente sia dalla KEPCO che dal MOTIE e ha evitato qualunque controllo da loro per più di un decennio. Un funzionario del governo ha osservato che, per il MOTIE, la separazione della KHNP dalla KEPCO è stato un fallimento. Questo è il motivo per cui è riemersa la discussione sulla reintegrazione di KEPKO e KHNP. Il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia rischia di essere accusato di aver trascurato il proprio dovere di fornire alla KEPCO norme di vigilanza sulla KHNP. |
Tratto da vari siti web in data 28 maggio - 20 giugno 2013. |
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© Valerio Anselmo