Taekkyeon, un'arte marziale tipicamente coreana

Il contenuto di questo articolo e, in particolare, il suo mettere da parte il taekwondo come sport nato da poco tempo e quindi considerato non rappresentativo della Corea farà fare un sobbalzo ai molti appassionati di taekwondo che frequentano le palestre nel nostro paese. Anche se l’Associazione coreana di questo sport ne trascrive il nome come taekkyon in questa pagina si adotta invece la romanizzazione taekkyeon in accordo con le direttive del governo sudcoreano.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.


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o sport coreano più conosciuto fuori dalla Corea è senza alcun dubbio il taekwondo, che è assurto ultimamente a sport olimpico. Ma, pur essendo universalmente conosciuto come coreano e ritenuto tipico della Corea, il taekwondo non ha che poco più di 50 anni di vita ed è stato creato dopo la guerra di Corea, principalmente sulla base del karate giapponese. Per questo motivo, a detta di molti, non può essere considerato veramente un'arte maziale “tradizionale” coreana, anche se è nato in Corea.

Il simbolo dell'Associazione Coreana del Taekkyeon
Cliccare sulla figura per collegarsi al sito dell'Associazione

Esiste invece un'arte marziale che risale sicuramente a prima dell'occupazione giapponese della Corea, e che stava per scomparire: è il taekkyeon (택견) che ha origini molto antiche e si ritiene che fosse praticato dalle classi dominanti coreane già prima del sesto secolo. Conoscendo gli antefatti e le origini di questo sport ancor poco noto all'estero, si capisce perché, proprio in riconoscimento del suo carattere tipico e tradizionale, nel 1983 il governo coreano gli abbia assegnato il titolo di “importante proprietà culturale intangibile”, unica delle arti marziali praticate in Corea ad aver ricevuto questo onore.

Si tratta di un'arte marziale che si combatte a mani nude ed è considerata la forma originale di tutte le arti marziali attualmente praticate in Corea. Mentre in precedenza era appannaggio delle classi dominanti, come si è detto, dal nono al dodicesimo secolo ebbe grande diffusione anche fra la gente comune. Nel testo storico Koryŏsa () si dice infatti che la pratica di quest'arte fu molto incoraggiata presso i contadini e che il taekkyeon veniva praticato addirittura dallo stesso re.

I movimenti del taekkyeon sono come una danza,
cosa che lo distingue dalle altre arti marziali

Questa tendenza continuò fino alla prima parte del periodo Chosŏn. In seguito, a causa del fatto che la società favoriva prevalentemente i letterati e i militari, a partire dal tredicesimo secolo il taekkyeon venne considerato piuttosto come parte del folclore popolare, con competizioni periodiche che a Seul continuarono fino alla fine del periodo Chosŏn (1910).

Durante i trentacinque anni dell'occupazione giapponese (1910-1945), questo sport fu messo al bando, tanto che quasi se ne perse traccia. Fortunatamente, però, uno dei maestri di taekkyŏn del periodo Chosŏn, Song Tŏk-ki, era sopravvissuto e questo grande maestro ebbe la possibilità di trasmettere le sue conoscenze ai giovani coreani, guadagnandosi così il titolo di “tesoro culturale vivente” per il taekkyeon.

La fase di un incontro dimostrativo di taekkyeon

Nel 1984 Lee Yong-bok, che aveva imparato il taekkyeon da Song Tŏk-ki e dal suo migliore allievo Shin Han-sŭng, fondò l'Istituto coreano del taekkyeon tradizionale e da quel momento il taekkyeon cominciò a diffondersi nel paese, specialmente fra i giovani. Nel 1991 fu fondata l'Associazione coreana del taekkyeon che ora conta in Corea alcune centinaia di circoli e di istituzioni ad essa collegati.

Nel 2004 un'associazione sportiva ha fatto rivivere l'usanza delle “battaglie di taekkyeon” che si effettuavano in tutto il paese ai tempi della dinastia Yi (periodo Chosŏn), cosicché ora, dal 9 aprile al 20 ottobre, ogni sabato si può assistere a questi incontri (si veda il sito: www.tkbattle.com in coreano). Gli incontri vengono condotti nello stile di un girone sportivo, come i nostri incontri di calcio, con le squadre delle principali università che combattono fra loro.

Uno dei movimenti del taekkyeon

I movimenti di quest'arte marziale sono particolari e ricordano molto le mosse di una danza. Anzi, spesso gli incontri sono accompagnati dalla musica e i contendenti sembrano muoversi al ritmo della melodia che viene suonata. Il fatto è che ognuno dei lottatori, di regola, deve avanzare con un piede verso l'avversario, dopodiché cambia la propria posizione se l'altro attacca cercando di farlo cadere. Questo avanzare e ritrarre dei piedi dà l'impressione che si tratti di una danza.

Ma le mosse improvvise con cui si colpisce l'avversario al volto con un piede fa capire che non si tratta di una semplice danza. Sono ammessi pugni e calci e lo scopo è quello di abbattere l'avversario gettandolo a terra, o di colpirlo al volto con un calcio.

Gli spettatori che assistono agli incontri si divertono e chi partecipa direttamente agli scontri ne guadagna in salute. I movimenti naturali e rilassati di questo sport evitano problemi alle giunture, specialmente per gli adolescenti e per gli anziani. Il respiro è naturale e non forzato e l'aspetto “leggero” degli esercizi lo rendono particolarmente adatto per chi ha una certà età e non riuscirebbe ad eccellere nei movimenti più violenti tipici delle arti marziali come il taekwondo.

Un incontro di taekkyeon a squadre,
con accompagnamento musicale

Attualmente oltre 100.000 persone praticano questo sport in Corea e sembra che quest'arte marziale non abbia mai goduto tanta fama nella sua lunga storia. E questo grazie agli sforzi di Song Tŏk-ki e dei suoi allievi che negli anni 1980 lo fecero rinascere. Se non fosse stato per loro, oggi questa antica forma di combattimento, autenticamente coreana, sarebbe estinta. Il taekkyeon è uno sport coreano assolutamente “tradizionale”, è efficace per mantenersi in salute ed è un efficiente metodo di difesa personale. Ha tutti i punti per far prevedere una sua notevole diffusione anche fuori dalla Corea (si veda anche il sito in inglese My hobby).


Tratto in parte da “Taekgyeon”, in Pictorial Korea, novembre 2005. Testo e fotografie senza l'indicazione dell'autore. Il testo originale è stato completamente rimaneggiato e integrato con informazioni provenienti da varie fonti. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo