Brother Anthony, l’autore di questo articolo, ha una sfrenata passione per il tè e, benché in Internet i coreani parlino abbastanza del loro tè verde, trova che questo sia insufficiente per battere la concorrenza giapponese e cinese. Per vedere anche un altro suo articolo sul tè, cliccare qui. Per un’altra pagina sul tè, cliccare qui. |
S e avete mai assaggiato il tè verde coreano, vi sarete forse chiesti che cosa abbia di speciale. Il modo migliore per capire sarebbe quello di andare insieme in una casa sulle pendici meridionali del Monte Jirisan d’aprile inoltrato o ai primi di maggio. Stando seduti con le porte e le finestre aperte al sole del primo mattino, osserviamo la padrona di casa che prepara il tè fatto di foglie piccolissime, appena spuntate, che ha fatto asciugare lei stessa un giorno o due prima su un fuoco di legna. L’acqua per la preparazione del tè è presa da una fonte che sgorga proprio dietro casa. Il gusto della prima tazza di tè è così intenso, così inaspettatamente ricco e variato, così indescrivibilmente fragrante che, da quel giorno in avanti, l’unica domanda che vi porrete sarà: “Quando sarò in grado di tornare e bere di nuovo quel tè?” Perfino in Corea, il tè verde migliore non è facile da trovare. È facile comprare a un prezzo molto basso scatole di bustine di tè verde monodose, ma quando si tratta di tè in foglie, è difficile trovarlo. Inoltre, in Corea sono relativamente pochi quelli che bevono regolarmente del buon tè verde, mentre chiunque viaggi nelle regioni meridionali del Giappone è abituato a vedere ranghi verdi serrati di cespugli di tè quasi ovunque. Là, dovunque si vada vi viene offerta automaticamente una tazza di tè verde preparato in modo semplice. Se si attraversa il mare e si va in Cina nelle regioni che si trovano a ovest e a sud di Shanghai, o a Taiwan, si possono trovare grandi piantagioni di tè. Il te, bevuto in vari modi, è la forma principale di rinfresco offerto ovunque in Cina.
Il tè coreano è raro, quasi sconosciuto. Negli ultimi anni nel mondo si è diffuso un nuovo interesse per il tè. La gente in Europa o in Nord America ha scoperto i benefici che il tè offre per la salute e ha sviluppato un gusto per i tè bianchi o verdi, per gli oolong, e per i tè Pu-erh. Negozi specializzati nel tè a Parigi, Londra o New York spesso hanno centinaia di tipi di tè, provenienti da molti paesi. Eppure il tè coreano manca quasi completamente dai loro elenchi. Sul tè sono stati pubblicati molti libri, spesso con belle illustrazioni. Ma, abbastanza di frequente, non vi si fa menzione della Corea, perfino in un libro intitolato “Tea in the East” (Tè in Oriente). Un altro libro chiamato “La vera storia del tè” non fa parola del tè coreano fin quasi verso la fine e poi ne accenna brevemente. È molto importante che le autorità coreane incoraggino la piantagione di campi di tè, dando supporti finanziari generosi. Per far crescere una pianta di tè ci vogliono vari anni, i campi producono germogli utilizzabili per un breve periodo, e le piante hanno bisogno di sarchiatura, potatura e di cure costanti. Non è realistico aspettarsi che i produttori si accollino questi pesi finanziari. Se non si coltiva abbastanza tè in Corea, non vi saranno foglie sufficienti a fornire le quantità richieste per uno sfruttamento commerciale su scala internazionale. Per far sì che il tè coreano diventi una merce mondiale, si dovrà fare uno sforzo a lungo termine per dare supporto agli individui e alle aziende che lo producono. Vi è un grande futuro per il tè coreano, che è fra i migliori al mondo, ma è molto urgente che il governo mostri il suo interesse e offra il necessario supporto. Ora sta appena cominciando a promuovere il cibo coreano. Alla fine di un pasto coreano deve sempre essere disponibile del delizioso tè verde coreano, e non intendo una bustina di tè immersa in acqua calda! Il tè coreano ha una storia antica come quella del tè giapponese. Perché è così difficile trovarlo? |
Tratto da “In Search of Real Korean Green Tea”, in Korea, Novembre 2009 (testo originale di Brother Anthony). Pubblicato con autorizzazione del Korea Culture and Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net. |
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© Valerio Anselmo