Terzo esercizio
Un racconto famoso: La gallina dalle uova d'oro
(prima parte)

 

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In questa pagina inizieremo lo studio di un racconto famoso: “La gallina dalle uova d'oro”, tratto sempre da un testo di lingua delle elementari (2º anno, primo semestre) pubblicato nel 1965. La lunghezza del racconto (20 frasi) non deve spaventare: si vedrà che, leggendo le spiegazioni fornite, tutto diventerà chiaro. Questo testo è stato scelto perché il suo linguaggio è estremamente vivo e riproduce esattamente la lingua parlata.

Ecco come si presenta l'insieme delle tre paginette.

In coreano il racconto è intitolato “Le uova d'oro”. Come nei due precedenti esercizi, anche qui non vengono usati caratteri cinesi e tutto il testo è scritto in puro alfabeto coreano. Inoltre, la lingua stessa fa qui pochissimo uso di termini di origine cinese: pressoché tutte le parole del racconto sono coreane genuine. La freschezza e l'immediatezza del discorso rendono questa novella molto simpatica.

NOTA:
Le scritte in coreano sono state rese utilizzando il sistema Unicode adottato dalla International Stardards Organization (I.S.O.) per rappresentare i caratteri di tutte le lingue del mondo. Per poter vedere i testi in coreano si deve utilizzare Internet Explorer 5.0 o superiore.

Lo scritto è stato spezzato in 5 parti per comodità di presentazione. Cominciamo, dunque, con la prima parte.


금달걀

Il titolo del racconto, l'abbiamo detto, si traduce in italiano con “Le uova d'oro”. Esaminiamo un momento questa parola coreana, che si pronuncia kŭmdalgyal (all'italiana: kŭmdalghiàl).

Questa parola è formata da due parti, una prima sillaba (kŭm ) che significa “oro” e che è in realtà un carattere cinese () la cui pronuncia coreana è stata trascritta in alfabeto coreano, e le successive due sillabe (talgyal 달걀) che formano la parola di origine coreana che significa “uovo”. (Quest'ultima parola a Seul è comunemente pronunciata come talgyŏl, con il dittongo , con la o aperta, invece che con il dittongo ya nella seconda sillaba).

Intanto notiamo che, a causa dell'unione delle due parti (kŭm e talgyal), la pronuncia della consonante iniziale (t ) di talgyal diventa d, mentre tale particolarità fonetica non viene rilevata dalla scrittura: ciò è dovuto al fatto che l'alfabeto coreano è fonematico e non fonetico. Il cambiamento della pronuncia della consonante iniziale della parola che significa “uovo (di gallina)” è dovuto all'influenza della consonante nasale (sonora) che la precede (m ). Il suono della prima consonante di talgyal cambia perché si trova fra confini sonori (m e a), ma la parola 달걀 mantiene la sua forma originale in scrittura.

La seconda cosa da notare è il fatto che in coreano, come abbiamo già detto altrove, non c'è l'articolo determinativo, mentre in italiano di solito si usa metterlo nel titolo di un racconto (per cui qui abbiamo tradotto con “Le uova d'oro”). La terza cosa, infine, è che non c'è alcuna indicazione del plurale. Questo titolo si potrebbe quindi tradurre indifferentemente “Uovo d'oro”, “Uova d'oro”, “L'uovo d'oro” o “Le uova d'oro”.

La parola talgyal 달걀 si presta a un'ulteriore analisi. In realtà tale vocabolo risulta formato da tre parti che si sono contratte in due sole sillabe, e precisamente talk (pronunciato tak quand'è da solo) che significa “pollame”, ŭi 의 che è la particella posposta (non esattamente un suffisso) che indica il genitivo (quindi: talgŭi 닭의 > talgi = “di gallina”) e al che significa “uovo”.

Una ulteriore nota: quando si vuole identificare il genere del pollo, si premette su () per indicare il maschio (수탉 pronunciato sut'ak, come se fosse scritto 수탁, significa precisamente “gallo”) o am () per indicare la femmina (암탉 pronunciato amt'ak, come se fosse scritto 암탁, denota senza più alcun dubbio la “gallina”). Questi prefissi, su e am, possono essere usati per tutti gli animali. Si noti il cambiamento della consonante iniziale della seconda sillaba, da leggermente aspirata, t (di talk ), a fortemente aspirata, t' (di t'ak ) e la sparizione della l che precedeva la k finale, in quanto tale lettera elle in quella posizione non viene normalmente pronunciata. La parola talgyal 달걀 (derivata da 닭의알) non è più sentita come un composto e quindi viene scritta in un modo che non ne rivela immediatamente l'origine.

Se vogliamo restare ancora un momento sul vocabolo , possiamo aggiungere che talk è una delle parole che, assieme a migliaia di altre, confermano l'appartenenza del coreano al gruppo di lingue altaiche, che hanno come punto d'origine la Mongolia. Infatti questa parola la troviamo, oltre che in mongolo e nelle varie lingue ad esso collegate, anche in turco dove diventa tavùk. Le lingue altaiche hanno avuto come punto d'origine la Mongolia, ma poi si sono diffuse a Est fino alla Corea e a Ovest fino alla Turchia (i Mongoli sui loro piccoli cavalli, gli antenati dei cavallini coreani, hanno spaziato in lungo e in largo nell'Asia). Come si vede, andando a scavare a fondo, anche una semplice parola può rivelare molto sull'origine e sugli spostamenti di un popolo, o a volte sul suo modo di pensare e di vivere.

Ora della parola 달걀 che indica l'uovo di gallina sappiamo proprio tutto. Ma proseguiamo con il resto del testo, soffermandoci un po' meno sulle altre parole, per non rischiare di occupare tutto lo spazio del sito solo con le spiegazioni di questo raccontino.


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© Valerio Anselmo