Terzo esercizio
Un racconto famoso: La gallina dalle uova d'oro
(seconda parte)

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Continuando nell'analisi del racconto, vediamo allora la prima mezza pagina del testo delle elementari che stiamo esaminando. Ecco intanto l'originale. La parola fra parentesi nella prima riga è il titolo che abbiamo già esaminato.


Prima frase:

어느 곳에 편안히 살고 있는 할머니와 할아버지가 있었읍니다.

Vocaboli:
parola coreanapronunciasignificato
어느ŏnŭ“un certo”
kos (kot se isolato)“luogo”
eparticella posposta che indica lo stato in luogo o il moto a luogo (“in”, “a”)
편안히p'yŏnanhi “tranquillamente”, forma avverbiale dalla radice aggettivale p'yŏnanha- “essere tranquillo”, formata dalla parola di origine cinese p'yŏnan (便安), “tranquillità” e dalla radice verbale ha-, “fare”.
살고salgo
La k iniziale di ko si sonorizza (diventa go) perché si trova fra confini sonori.
“vivendo”, forma gerundiva dalla radice sal, “vivere”
있는innŭn
La ss () della prima sillaba si trasforma nel raddoppio della n per influenza della n che segue.
“che sta/stanno”, participio presente dalla radice iss, “esserci”.
살고 있는 “che stanno (o stavano) vivendo”.
할머니halmŏni “nonna”, “vecchia” (la parola risulta divisa nel testo originale)
wa“e” (congiunzione) usata dopo vocale. Dopo una consonante si usa kwa.
할아버지harabŏji“nonno”, “vecchio”
ka
Qui diventa ga perché è fra confini sonori
particella posposta che indica il soggetto (già vista nelle lezioni precedenti). Si usa dopo parole che terminano in vocale. Dopo parole che terminano in consonante si usa i.
있었읍니다issŏssŭmnida “c'erano”: iss radice verbale “esserci”, ŏss suffisso del passato, ŭmnida terminazione dell'indicativo rispettoso (vedere le lezioni precedenti)

Si noti che, quando si divide una parola nell'andare a capo, non si mette il trattino che usiamo noi (si veda la parola 할머니 che risulta divisa nel testo originale).

Il significato letterale della frase:

어느 곳에 편안히 살고 있는 할머니와 할아버지가 있었읍니다.

è quindi:

C'erano un vecchio e una vecchia che vivevano tranquillamente in un certo luogo.

In italiano però si potrebbe tradurre meglio con: “C'erano una volta un vecchio e una vecchia che vivevano tranquillamente”, mutando così l'indeterminatezza spaziale (in un certo luogo) del coreano nell'indeterminatezza temporale (una volta) dell'italiano, tradizionale come inizio nei nostri racconti e nelle fiabe.


Seconda frase:

할머니와 할아버지는 날마다 금달걀을 하나씩 낳은 이상한 닭을 치고 있었읍니다.

Qui sotto si elencano soltanto i vocaboli che risultano nuovi rispetto al titolo e alla frase precedente.

Vocaboli:
parola coreanapronunciasignificato
nŭnparticella posposta che mette in evidenza una parola. Significa “In quanto a”, “Per quanto concerne”, “Riguardo a”, ma nella traduzione si può anche tralasciare.
La forma è usata dopo una parola che termina per vocale. Dopo una parola che termina per consonante si usa ŭn ().
날마다nalmada“ogni giorno”, formato da nal, “giorno”, e mada, “ogni”
ŭlparticella posposta che indica il complemento oggetto. Si usa dopo parola che termina in consonante. Dopo parola che termina in vocale si usa rŭl (). Come si nota, in quest'ultimo caso la prima si pronuncia come una r monovibrante, mentre la seconda si pronuncia come una l (elle).
하나hana“uno”, il numero 1.
ssik“ciascuno”, qui rafforza l'idea che la gallina depone un uovo al giorno. 날마다 “ogni giorno” ... 하나씩 “uno ciascun (giorno)”.
낳은nahŭnparticipio dalla radice verbale nah, “partorire”, “produrre”.
이상한isanghan“strano”, dalla radice aggettivale isangha, formata da isang (異常) e dalla radice verbale ha-, “fare”. Come si vede, la prima parte di questa parola è di origine cinese.
치고ch'igo“allevando”, forma gerundiva dalla radice verbale ch'i. “Allevare” non è che uno dei molti significati di questa radice. Altri significati sono “battere”, “assalire”, “rimuovere”, “setacciare”, “calcolare”, “versare”, “indossare”, “tessere”, “scuotere”, “gridare”, “fare”. Non è assolutamente necessario imparare questi altri significati: sono stati elencati solo per far toccare con mano che, talvolta, non è così facile capire il vero significato di una parola.

La lingua coreana, specialmente nei racconti, ama usare la forma gerundiva seguita dalla radice verbale iss, “stare”, come si è visto prima con 살고 있는 salgo innŭn, letteralmente “che stavano vivendo”, o come si è appena visto con 치고 있었읍니다 ch'igo issŏssŭmnida, letteralmente “stavano allevando”. In italiano queste forme si rendono solitamente con il semplice verbo: “che vivevano” nel primo caso, “allevavano” nel secondo.

Il significato della frase:

할머니와 할아버지는 날마다 금달걀을 하나씩 낳은 이상한 닭을 치고 있었읍니다.

è quindi:

La vecchia e il vecchio allevavano una strana gallina che deponeva ogni giorno un uovo d'oro.


Terza frase:

하루는 할아버지가 갑자기 욕심이 나서 말했읍니다.

Anche in questo caso si elencano soltanto i vocaboli che risultano nuovi rispetto alle parole già esaminate in precedenza.

Vocaboli:
parola coreanapronunciasignificato
하루haru“un giorno”
갑자기kapchagi“improvvisamente”
욕심yoksim“avidità”. Parola di origine cinese, 慾心, qui trascritta con la sua pronuncia coreana. Come si nota, le parole di origine cinese non superano finora il 10% del totale delle sillabe del testo.
iparticella del soggetto posposta a parole che terminano in consonante. Si veda la spiegazione per ka, sopra.
나서nasŏ
La s è sorda, come in “soglia”.
forma del gerundio passato, dalla radice verbale na, “nascere”, “accadere”, “venir fuori”. Letteralmente, quindi, yoksimi nasŏ significa “essendo sorta l'avidità”.
말했읍니다marhaessŭmnida“disse”. Letteralmente “parlò”, da mal, “parola”, seguito dalla radice verbale ha, “fare”. La parola mal (che si pronuncia mar quando è seguita da vocale) può anche voler dire “cavallo”, solo che quando significa “parola” la vocale a viene pronunciata un po' più lunga. Si veda anche il proverbio 발 없는 말이 천리 간다.

Il significato della frase:

하루는 할아버지가 갑자기 욕심이 나서 말했읍니다.

è quindi:

Un giorno il vecchio, improvvisamente assalito dall'avidità, disse:


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© Valerio Anselmo