La terza pagina del racconto è, come quantità di materiale, simile alla prima, per cui è stato necessario dividerla in due parti. Ecco la prima di queste parti.

Siamo alla nona e alla decima frase del racconto, che esamineremo assieme per non dividere il discorso. |
|
Nona e decima frase: “자, 금달걀이 몇 개나 들어 있을까? 많이 들어 있을 거야.” Vocaboli:
parola coreana | pronuncia | significato |
자 | cha (all'italiana: cià) | “orsù”, “allora”, “bene” eccetera. È un'esortazione che si dice quando ci si accinge a iniziare un lavoro. |
몇 개나 | myŏkkaena | “quanti mai”, formato da myŏt 몇 “quanti?”, kae 개 “pezzi” e na “mai”. kae è un classificatore generico che va bene per qualunque oggetto. Il coreano però possiede molti classificatori specifici, come ad esempio kwŏn “volumi” per i libri, chang “fogli” per i fogli, mari “capo di bestiame” per gli animali, e così via. Na 나 in questo caso è una forma dubitativa interrogativa. |
들어 | tŭrŏ | La radice verbale tŭl 들 ha il senso di “contenere”, “entrare” e molti altri significati simili. La finale di radice elle ㄹ quando è seguita da vocale si pronuncia come una erre. La desinenza usa la forma in ŏ ㅓ perché la vocale precedente è ŭ ㅡ. |
있을까 ? | issŭlka | “ci saranno?”. eul 을 è la terminazione del participio futuro: “che ci sarà”. kka 까 è la particella che indica l'interrogativo. Essendo presente la particella kka che indica l'interrogativo, il punto interrogativo sarebbe inutile, e in effetti nella scrittura di ogni giorno non lo si usa quasi mai (è perfettamente sconosciuto, come anche gli altri segni di interpunzione, alle persone di una certa età). I segni di interpunzione, come il punto, la virgola, il punto interrogativo, senza dubbio derivati dall'inglese e dalle altre lingue occidentali, sono stati introdotti solo di recente nella lingua coreana e finora non hanno preso troppo piede in quanto sono quasi sempre superflui per la comprensione del testo scritto. |
많이 | manhi (pronunciato come manì) | “molto”, forma avverbiare della radice aggettivale manh- “essere molto”. | |
Il significato delle due frasi esaminate: “자, 금달걀이 몇 개나 들어 있을까? 많이 들어 있을 거야.” è quindi: “Allora, quante uova d’oro vi saranno mai qui dentro? Ce ne dovrebbero essere molte”. |
|
Undicesima frase: 하고, 싱글벙글 웃으며 뱃속을 뒤져 보았읍니다. Vocaboli:
parola coreana | pronuncia | significato |
하고 | hago | “disse e”, dalla radice verbale ha- “fare”. Ha- è un'abbreviazione di mal ha- “dire”, “parlare”, usata molto spesso nel discorso parlato. |
싱글벙글 | singgŭl-pŏnggŭl | È un'onomatopea che indica un modo di ridere a bocca chiusa. |
웃으며 | usŭmyŏ | “ridendo”, dalla radice verbale us- 웃 “ridere”. |
뒤져 | twijyŏ | “cercare”, “frugare”, “rovistare”, dalla radice verbale twiji-. La sillaba finale jyŏ 져 è formata da ji 지 + ŏ 어. Qui si può tradurre con “cercare rovistando” per esprimere meglio l'idea originale. |
보았읍니다 | poassŭmnida | “provò a”, dalla radice verbale po- “vedere”. | |
Il significato della frase: 하고, 싱글벙글 웃으며 뱃속을 뒤져 보았읍니다. è quindi: così disse e, ridendo fra sé e sé, provò a cercare rovistando nell'interno della pancia. |
|
Dodicesima frase: 그런데, 암탉의 뱃속은 보통 닭과 똑같았읍니다. Vocaboli:
parola coreana | pronuncia | significato |
그런데 | kŭrŏnde | “ma”; letteralmente “è così, ma” dalla radice verbale kŭrŏh- “essere così“. |
의 | e (quando è isolato si pronuncia ŭi) | È la posposizione del genitivo. amt'age 암탉의 “della gallina” (pronuncia all'italiana: amt'aghé). |
보통 | pot'ong | “comune”, “comunemente” |
똑같았읍니다 | ttokkathassŭmnida | “era uguale”, dalla radice verbale ttokkath- “essere uguale”. “Essere uguale a” utilizza la particella wa 와 (dopo vocale) o kwa 과 (dopo consonante) posposta alla parola precedente. | |
Il significato della frase: 그런데, 암탉의 뱃속은 보통 닭과 똑같았읍니다. è quindi: Ma l'interno della pancia della gallina era uguale a quello di una gallina comune. |
|
Tredicesima frase: 금달걀 같은 것은 아무 데에도 없었읍니다. Vocaboli:
parola coreana | pronuncia | significato |
같은 | kat'ŭn | “uguale”, participio presente dalla radice kat'- “essere uguale”. |
아무 데에도 | amudedo | “da nessuna parte” quando è seguito da un verbo negativo. 아무 amu significa “qualunque”, 데 te (sonorizzato in de) significa “luogo”, 도 to (sonorizzato in do) significa “anche”. 아무 데에도 vuol quindi dire “anche in qualunque luogo”, che diventa negativo (“da nessuna parte”) se è seguito dal verbo “non esserci”. |
없었읍니다 | ŏpsŏssŭmnida | “non c'era”, dalla radice verbale ŏps- 없 “non esserci”, che si contrappone a iss 있 “esserci”. Come si vede, in coreano esiste un verbo “non esserci” a sé stante, che non fa uso del “non”. | |
Il significato della frase: 금달걀 같은 것은 아무 데에도 없었읍니다. è quindi: Non c'era da nessuna parte qualcosa che assomigliasse a un uovo d'oro. |
|
Ora non ci resta che l'ultima parte di questa lunga lezione e poi avremo finito il racconto.
Torna all'inizio della pagina © Valerio Anselmo
|