La tragedia del traghetto Sewol

Altre notizie sulla tragedia del Sewol 



L’immagine pubblicata dal sito korea.net per segnalare l’immane tragedia

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uasi incomprensibile è stato il comportamento del sito governativo della Corea del Sud nel caso dell’immane tragedia dell’affondamento del traghetto Sewol carico di studenti liceali. Per giorni quel sito non ha dato alcuna notizia, ignorando completamente la cosa e continuando a fornire informazioni di nessuna importanza in confronto a quello che stava succedendo nelle acque pericolose a Sud.

Il traghetto Sewol è affondato il mattino del 16 aprile (2014) e il sito korea.net solo cinque giorni dopo (il 21 aprile) dava la notizia delle espressioni di condoglianza che arrivavano alla Corea da tutto il mondo. Nei cinque giorni precedenti, mentre tutto il mondo aspettava con ansia informazioni, korea.net ha continuato tranquillamente a pubblicare notizie di nessuna importanza, come se nulla fosse accaduto. E anche quella notizia delle condoglianze ricevute è stata segnalata con un’immagine addirittura divertente della nave che veniva sollevata da un gruppo di palloncini colorati, mentre le centinaia di studenti miseramente annegati salivano in cielo legati a palloncini. Ma già oggi 22 aprile nel sito korea.net la notizia delle condoglianze è passata in seconda linea e nessun altra notizia viene data su questo fatto, mentre imperversano altre notizie di nessuna importanza in questo frangente.

Le cause

Qui vogliamo parlare delle cause di questa enorme tragedia che è costata la vita a tanti bambini e ragazzi.

Una zona di mare pericolosa


La nave si è inclinata e comincia ad affondare dalla parte più pesante, quella delle cabine. Uno sbuffo di acqua verso l’alto indica che l'aria sta uscendo delle cabine.

La zona di mare in cui il traghetto è affondato è pericolosa per le forti e improvvise correnti marine che hanno causato l’affondamento di navi fin dai tempi antichi. La prima causa, quindi, è stata la pericolosità della zona di mare. Ed è stato certamente poco saggio il comandante a cedere venti minuti prima il timone al terzo ufficiale, una ragazza di 26 anni con pochissima esperienza, e tornarsene nella sua cabina. Nella zona non c’erano scogli ed è stato stabilito che la nave non ha colpito una roccia sommersa. L’errore umano è quasi certamente la causa della sbandata a sinistra che la nave ha subito tra le 8,48 e le 8,49 del mattino, sbandata che ha fatto spostare il carico non assicurato a sufficienza e che ha provocato un forte rumore scambiato da alcuni per un impatto contro uno scoglio.

Modifiche inopportune al traghetto originale

Il traghetto Sewol-ho (세월호) era una nave di seconda mano, costruita in Giappone (col nome Naminoue-maru) e poteva portare 804 passeggeri, fino a 88 auto e 60 container. Il traghetto Naminoue aveva operato per 18 anni in Giappone dal 1994 al 2012, quando la nave fu acquistata da una impresa coreana. Oltre a cambiarle nome, l’armatore coreano aumentò il numero di cabine passeggeri nel terzo, quarto e quinto ponte portando a 960 il numero dei passeggeri trasportabili, ma facendo aumentare anche il peso del traghetto di ben 239 tonnellate. Altre informazioni dicono invece che sia stato addirittura costruito un nuovo ponte con le nuove cabine, sopra l’ultimo preesistente. Questo importante aumento di peso in alto può avere sbilanciato l’equilibrio del traghetto, il che spiegherebbe perché il Sewol si sia capovolto. La nave si è capovolta e in effetti ha cominciato ad affondare proprio dalla parte più pesante, quella in cui si trovavano le cabine. Il capovolgimento ha fatto entrare immediatamente acqua nelle cabine, come è dimostrato dall’uscita in quella zona di una grande quantità di aria che ha provocato un grande spruzzo d’acqua verso l’alto documentato dalle riprese effettuate dagli elicotteri.

Ci sarebbe stato tempo per salvare tutti


Il traghetto Sewol quasi completamente sparito sta affondando capovolto nell'acqua con a bordo quasi trecento studenti a cui è stato detto di restare in cabina

La nave ha impiegato due ore e mezza ad affondare. Nessuno parla delle scialuppe di salvataggio. Forse non ce n’erano a bordo? Le persone sopravvissute sono state tutte salvate dai battelli accorsi sul posto. Ma, in tutto questo tempo, perché non si è dato l’ordine di evacuazione? Quanto riferiscono gli studenti che sono stati salvati è che si è loro detto ripetutamente di restare a bordo, di rimanere nelle loro cabine. E un ordine dato da un’autorità, sia pure un ordine sbagliato, viene rispettato dai coreani, specialmente se sono giovani. Un’altra causa è stato quindi l’ordine di rimanere a bordo e il fatto che gli studenti coreani rispettano gli ordini che vengono loro impartiti. Può anche darsi che all'ultimo momento sia stato dato l’ordine di uscire dalla nave, ma ormai la nave era troppo inclinata, la confusione e il rumore erano troppo alti e i corridoi erano affollati. Uno degli studenti ha telefonato ai suoi genitori che gli hanno detto di uscire, ma lui ha risposto che i corridoi erano pieni di bambini e che non riusciva a muoversi.

Comportamento del capitano

Come nel caso di Schettino della Costa Concordia, il comandante Lee fu fra i primi ad abbandonare la nave, dopo avere aspettato oltre 40 minuti prima di capire che la nave era perduta. Ha pensato solo a se stesso e non ha saputo svolgere minimamente quello che era il suo dovere. È stato arrestato assieme alla giovane donna che era alla guida della nave e ad altri membri dell’equipaggio del traghetto.

Il suicidio del vice-preside della scuola che frequentavano gli studenti in gita

Il cinquantaduenne Kang Min-kyu, vice preside del liceo Danwon frequentato dalla maggior parte delle vittime, che era sul traghetto e che si salvò, fu poi trovato morto, impiccato ad un albero. Un foglio rinvenuto nel suo portafogli diceva che aveva personalmente organizzato la gita. “Sopravvivere da solo è troppo doloroso quando ci sono più di 200 dispersi. Mi assumo tutta la responsabilità.” La nota terminava con la richiesta che il suo corpo venisse cremato e che le ceneri fossero sparse nel luogo dell’incidente. “Che io possa essere un maestro in cielo per quei bambini i cui corpi non sono stati trovati.”


Tratto da vari siti, fra cui la pagina «Sinking of the MV Sewol» pubblicato da Wikipedia

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© Valerio Anselmo