Un mastro vasaio specializzato nelle ciotole da tè

Per chi non ha un gusto particolare per le cose giapponesi o coreane non è facile apprezzare le ciotole da tè prodotte artigianalmente in Estremo Oriente. Personalmente ricordo che, quando ricevetti in regalo una ciotola prodotta da un famoso vasaio giapponese, non ne seppi gustare le caratteristiche che la rendevano unica agli occhi di un orientale: la sua forma volutamente non perfetta, il colore non uniforme, e così via. Ma sono proprio queste le caratteristiche che la rendono speciale per un orientale, che vede in quell'oggetto un qualcosa che una tazza prodotta a macchina in migliaia di esemplari identici non potrà mai avere: l'impronta della mano di un grande artigiano che ha infuso il proprio amore per la bellezza in quell'umile vasellame di uso quotidiano.


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er diventare un mastro vasaio, uno deve diventare una cosa sola con la creta, il che richiede un grande sforzo e una pratica incessante. Una buona ciotola per il tè non si fa solo con la perizia artigianale: occorre trasmettere a quell'oggetto il proprio spirito. Cheon Han-bong, che ora ha superato i 70 anni, vive a Mungyeong, nella regione Kyŏnsang-pukto, e infonde la propria esperienza e la propria arte nelle ciotole da tè che crea con grande maestria e con cuore puro. È un vero grande maestro di quest'arte.

Il vasaio Cheon Han-bong al lavoro

I giapponesi chiamano le invasioni della Corea, iniziate nel 1592 e condotte dal signore della guerra Hideyoshi, “guerre delle ciotole da tè” o “guerre della ceramica”. Ciò sta a indicare che l’avidità per gli oggetti di ceramica coreani del periodo Chosŏn ha giocato un ruolo importante nell'incitare i giapponesi a invadere la Corea. Quando i soldati giapponesi furono alla fine sconfitti e cominciarono a ritirarsi, rapirono molti artigiani vasai coreani e portarono con sé in Giappone molte ceramiche coreane.

I giapponesi bramavano in particolare possedere le ciotole da tè del periodo Chosŏn. Le ciotole da tè che essi portarono allora in Giappone furono considerate tanto importanti da essere designate tesori nazionali e importanti retaggi culturali.

Ancora oggi i giapponesi considerano quelle ciotole da tè dei capolavori, mentre gli esperti di ceramica affermano che nessuna ciotola è modellata in modo più naturale delle ciotole da tè coreane del periodo Chosŏn. Nessun altro oggetto di quel tipo è tanto semplice, spontaneo e naturale.

Per i coreani, bere tè era un passatempo che aggiungeva grazia e raffinatezza alla vita, migliorando la salute mentale e la qualità dell'esistenza. Per bere il tè sono necessari vari oggetti, ma quelli più importanti sono il servizio da tè, che comprende le tazze e la teiera.

La ciotola da tè è la tazza da cui si beve il tè. Di conseguenza la funzione viene per prima e gli elementi estetici devono essere in armonia con la funzione. Se un lavoro artigianale deve avere un qualche valore e chi lo crea deve essere riconosciuto come un artista, la bellezza artistica dell'oggetto deve armonizzarsi con le considerazioni pratiche.

Cheon Han-bong è un creatore magistrale di ciotole da tè nello stile del periodo Chosŏn e un testimone vivente della cultura della ciotola da tè. Nato in Giappone nel 1933, tornò in Corea con i propri genitori nel 1945, quando la Corea fu liberata dal regime coloniale giapponese, e si stabilì a Mungyeong, che era il paese natale dei propri avi.

Quando suo padre morì improvvisamente, Cheon ebbe la responsabilità di procurare i mezzi di sussistenza per la famiglia. Così, all'età di 14 anni, iniziò la lunga strada che doveva condurlo a diventare un vasaio. Cominciò facendo vari lavori e imparando l'arte man mano. All'età di 18 anni era diventato un abile artista della ceramica. Ma, quando scoppiò la guerra di Corea nel 1950, fu precettato e mandato a combattere.

Cheon non cominciò a produrre ceramiche per la casa che nel 1956, dopo aver servito per 6 anni come soldato. Nel 1968, quando cominciò a creare ciotole per il tè, i coreani non erano particolarmente interessati a questi oggetti e tutto ciò che produceva veniva esportato in Giappone.

Nel 1972 Cheon fondò la fornace Mungyeongyo ai piedi del monte Chuhŭlsan nella propria città natale e cominciò a produrre ciotole per il tè sul serio. Da quel momento in poi si concentrò nella fabbricazione di ciotole da tè tradizionali. Perfino ancora oggi, anche se ha ormai più di 70 anni, raccoglie lui stesso la creta, trasportandola sulla schiena in un sostegno di legno a forma di A (come si faceva un tempo), e la lava in una chiara corrente d'acqua pulita per ricreare i recipienti tradizionali. Gli amanti del tè, che conoscono tutto ciò, desiderano ardentemente possedere le sue opere.

Il vasaio Cheon al lavoro davanti a uno dei suoi forni

Con la passione e l'energia di una persona molto più giovane, Cheon riproduce tutti i tipi di ciotole da tè tradizionali e ogni sua creazione è semplice e naturale. Alcune delle sue opere, dicono gli esperti, hanno la bellezza rude di recipienti che siano appena usciti dalla terra, altre ricordano lo sbocciare di un fiore in una calda giornata di primavera, altre ancora hanno la bellezza di una foglia autunnale, altre infine ricordano il cielo dell'autunno inoltrato.

Cheon è buono con tutti. Non esita a lodare i giovani artisti ceramisti. Ha il carattere ricco e generoso di un vero maestro e nel 1995 è stato designato maestro artigiano dal governo coreano.

Anche se Cheon è famoso nel mondo, è in Giappone che la sua fama è fermamente stabilita da tempo. I suoi lavori sono stati presentati in dono a persone come l'ex segretario generale dell'ONU, Boutros Boutros-Ghali, al presidente dell'Argentina, e la stazione radio-televisiva NHK in Giappone ha prodotto un documentario su Cheon, definendolo una delle più importanti figure culturali dell'Asia.

Di recente Cheon è assurto all'onore della cronaca quando la Corte reale giapponese gli ha ordinato un certo numero di recipienti che lui ha spedito dopo un mese e mezzo di attento lavoro. È infatti molto raro che la Corte reale di un qualunque paese ordini da un altro paese merci da usare a corte. Questo caso è un'indicazione della reputazione internazionale acquistata da Cheon.

Dal 5 aprile all'8 maggio del 2005 la città di Mungyeong ha ospitato il Festival della ciotola da tè di Mungyeong nell'area attorno alla Sala di esposizioni delle ceramiche. Questo evento comprendeva visite alle famose fornaci della zona ed è servito come un'opportunità per un confronto delle ciotole da tè di Corea, Cina, Giappone e Taiwan.

Uno dei più notevoli partecipanti al Festival, un discendente di Senno Rikyu, famoso maestro del tè giapponese, ha eseguito la cerimonia giapponese del tè. Rikyu servì come principale maestro della cerimonia del tè di Hideyoshi e si dice che, per la sua opposizione all'invasione della Corea, gli fu ordinato di suicidarsi.

A Mungyeong vi sono tre mastri vasai che nelle loro fornaci continuano la tradizione delle ciotole per il tè Chosŏn, fra cui Cheon. In effetti le fornaci di Mungyeong, dove i lavori sono ancora effettuati con una ruota mossa col piede e vengono cotti in forni a legna, sono riconosciuti come i migliori nel portare avanti la tradizione della ceramica coreana. Nell'area di Mungyeong vi sono dozzine di forni, evidenza della forte tradizione della città per le ceramiche. Questi sono i fattori che hanno portato alla realizzazione del Festival della ciotola da tè di Mungyeong.

Le due figlie del maestro Cheon portano
avanti la tradizione delle ciotole da tè

Oggi Cheon è rispettato come il pilastro della lunga tradizione coreana delle ciotole da tè. È professore emerito all'Università Mun Kyung e ha insegnato a molti studenti. Con le sue due figlie continua a dedicare il proprio cuore e spirito alla replica delle perfette ciotole da tè tradizionali della Corea.


Tratto da “Potter Cheon Han-bong”, in Pictorial Korea, giugno 2005. Senza indicazione dell'autore del testo e delle fotografie. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo