A Milano un'intera settimana coreana
Gare sportive, concerto lirico, danze e musiche tradizionali, festival del film coreano

Dal 2 al 15 giugno 2007 Milano ha assistito a una serie di spettacoli organizzati dalla Comunità coreana del Nord Italia. Queste significative manifestazioni hanno avuto il patrocinio di vari enti coreani, ma in particolar modo il sostegno del Comune di Milano che le ha inserite nel programma di “Milano Estate 2007”.

Erano in programma quattro tipi distinti di eventi: una manifestazione sportiva in cui erano presenti anche giochi tipici coreani, un concerto di canto lirico, una serata di danze e musiche tradizionali coreane, e un festival del cinema coreano con due serate dedicate ai film del regista Kim Ki-duk.

La manifestazione sportiva

La “settimana” si è aperta con una manifestazione sportiva comprendente giochi tipici coreani presso il Campo sportivo di Metanopoli a San Donato Milanese. Anche se un poco disturbata dal tempo (nuvoloso, con a tratti una fastidiosa pioggerellina), la giornata ha avuto un grande successo fra i molti spettatori, coreani e italiani, intervenuti per assistere e partecipare alle gare.

La squadra degli atleti italiani di taekwondo della scuola del maestro Cho Min-sang (secondo da destra, in piedi)

Il programma prevedeva nella mattinata una quantità di gare, fra cui la finale di una partita di calcio, le eliminatorie di “tira la palla e corri” (tipo baseball) e le eliminatorie di corsa sui 100 metri, di staffetta mista sui 400 metri, di salto in lungo.

Dopo il pranzo (tutti insieme a buffet) si è svolta una dimostrazione di Tae Kwon Do condotta dal maestro Cho Min-sang e dai suoi allievi e poi sono seguite alcune gare di tipo più familiare, come la corsa di due persone con tre piedi e la staffetta di famiglia sui 200 metri. Dalle 15,30 si sono poi svolte le finali di tutte le categorie e quindi una mini-maratona di 800 metri per le donne e di 1200 metri per gli uomini.

La folla al buffet gratuito offerto a mezzogiorno dagli organizzatori della manifestazione

A chiusura un concorso a quiz, la premiazione dei vincitori delle gare, l'estrazione dei premi di una lotteria con ricchi doni (un viaggio in Corea, un televisore al plasma, per citare solo i più importanti) e infine alle 18 la cerimonia di chiusura.

Il 17º Concerto di canto lirico della Comunità Coreana del Nord Italia

I concerti di canto lirico della Comunità coreana del Nord Italia si svolgono ogni due anni. Nel 2007 il 17º Concerto si è tenuto nella prestigiosa sede del Piccolo Teatro Strehler di Milano.

I brani presentati dai cantanti erano per la maggior parte tratti da opere di autori italiani: Puccini, Rossini, Verdi, Leoncavallo e Giordano, con qualche concessione ad altri autori (Mozart e Massenet).

Le opere dalle quali i brani erano tratti sono quelle che tutti i melomani ben conoscono: la Bohème, la Manon Lescaut, la Tosca, la Turandot, la Rondine (di Puccini), Il barbiere di Siviglia, L'italiana in Algeri (di Rossini), il Falstaff, la Traviata, il Don Carlo, l'Otello (di Verdi), I pagliacci (di Leoncavallo), l'Andrea Chenier (di Giordano) e infine Le nozze di Figaro (di Mozart) e Le Cid (di Massenet).

Inframmezzate con i brani di autori occidentali, è stata offerta l'occasione di ascoltare composizioni di canto lirico di autori coreani, come “Vivrò su una montagna verde” di Kim Yeon Jun, “Il fiume nel mio cuore” di Lee Soo In, “Un paesino fra le montagne” di Cho Doo Jwan.

Il momento della premiazione finale

Molto bravi i cantanti, che hanno scatenato l'entusiasmo del pubblico presente con applausi a scena aperta. Bravissima la pianista che li accompagnava.

Fra le autorità presenti si notava l'ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia, Young Jai CHO, il Console onorario della Repubblica di Corea in Italia, Umberto Seregni, il Presidente della Comunità coreana del Nord Italia, Kwang Soon MOON.

Le danze e musiche tradizionali della Corea

Uno spettacolo eccezionale per Milano è stata la presentazione delle danze e delle musiche tradizionali della Corea ad opera di una compagnia della regione Chŏlla-pukto (Jeollabukdo).

I sette numeri comprendevano, in apertura, la danza dei ventagli, certamente una delle più famose fra le danze coreane, in una versione particolare intitolata “Fiori d'inverno”. Seguivano le percussioni effettuate con l'ausilio del changgo (janggo), un tamburo a forma di clessidra, che si vede nell'immagine qui di fianco. Il ritmo di queste musiche è a volte frenetico e coinvolgente.

l terzo numero presentava il salpuri, canto e danza di origine antica, legata allo sciamanesimo. La sciamana è una sacerdotessa che si mette in contatto con gli spiriti dell'aldilà per cercare di ottenere i loro favori. A un'antica fiaba (Simch'ŏng-jŏn) si riferiva il “Canto del pescatore” del numero successivo. (Per chi non ne fosse a conoscenza, l'eroina della tragica storia, Simch'ŏng, si suicida gettandosi in mare affinché il dio delle acque apra gli occhi del padre cieco).

Dedicata alla luna piena la scena seguente, che faceva, tra l'altro, conoscere uno dei canti popolari coreani più belli, il Kanggangsuwŏllae. Tratto da un altro racconto popolare, Ch'unhyang-jŏn, il numero seguente presentava in modo giocoso e umoristico alcune scene, concentrandosi in particolare sull'incontro fra il genero e la suocera.

La danza finale, con i tamburi scatenati, concludeva una manifestazione che lasciava negli spettatori entusiasti un ricordo duraturo.

Ci si augura che simili spettacoli, che fanno apprezzare fino in fondo lo spirito del popolo coreano, si possano ripetere più di frequente nel nostro paese.

Il Festival dei film coreani

Le giornate del 14 e 15 giugno sono state dedicate alla presentazione di un festival del film coreano, imperniato in modo esclusivo sulle opere del regista Kim Ki-duk (김기덕), ben noto in Italia.

Il lago su cui si trova il tempietto del primo film e dove si incentra tutta la vicenda

La prima serata ha visto la presentazione di un documentario-intervista al regista, seguito dalla proiezione di due suoi film.

Il primo, Primavera, Estate, Autunno, Inverno, poi Primavera (봄, 여름, 가을, 겨울 그리고 봄 del 2003), è la storia di un piccolo monaco che cresce in un monastero su un lago (a cui si riferiscono le immagini qui accanto).

Il vecchio monaco e il bambino

Il secondo, Ferro 3 (빈 집 del 2003), è la storia di un ragazzo che, visitando delle case vuote, incontra una donna maltrattata dal marito (le immagini sono qui sotto).

Per vedere qualche immagine e un trailer tratti dal primo di questi film, consultare il sito Sonyclassics (spring) e, per la trama e la recensione, Cinemacoreano (spring_summer).

Da "Ferro 3", la donna, il marito e il ragazzo

Per immagini e il trailer del secondo film, vedere il sito Sonyclassics (3iron) e, per la trama e la recensione, Cinemacoreano (3_iron).

La seconda serata ha visto la proiezione di altre due pellicole, L'arco ( del 2005) e Time (시간 del 2006).

Fra l'uno e l'altro una dotta tavola rotonda sul regista Kim Ki-duk a cui hanno partecipato esperti del settore.

Un'altra immagine tratta da “Ferro 3”

Trama e recensione di questi due ultimi film si possono leggere su Cinemacoreano (the_bow e time).

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© Valerio Anselmo