Esplorando il paradiso di un principe

In questo freddissimo gennaio 2010, particolarmente nevoso in Corea, può sembrare strano che si pubblichi un percorso da compiere d’estate in un giardino. Chi vive a Seul se ne potrà ricordare fra qualche mese per una passeggiata nei boschi che circondano la capitale e sperare intanto che il grande freddo diminuisca presto. Nell’articolo originale in inglese si parla di montagne e di foreste, ma non ci si deve far trarre in inganno. Non si tratta di percorsi estremi. Anzi, in realtà quei “monti” sono collinette e le “foreste” sono boschetti, dove si può passeggiare tranquillamente, allontanandosi per un po’ dalla frenesia della città.

Nota: Cliccando su un carattere cinese studiato nelle scuole medie ne viene visualizzata la scheda.



Resti di uno stagno fra le rovine di una villa nella valle di Baeksasil a Seul

A

ll’interno dei confini dell’area metropolitana di Seul si nasconde una piccola valle incontaminata dove le salamandre si contorcono, i pesciolini nuotano e i gamberi strisciano. Per molto tempo la gente non ha prestato attenzione a questo giardino segreto, ma i gitanti hanno cominciato a esplorarlo nel marzo del 2005 quando fu designato come sito storico numero 462 della Corea per la presenza delle rovine di una villa che apparteneva a Lee Hang-bok, un famoso letterato che fu Primo Ministro durante il regno del re Seonjo (r. 1552-1608), quattordicesimo re della dinastia Yi di Joseon.

La valle è quella che un artista usò come modello per dipingere il suo paradiso in terra, ed è ancora oggi un tranquillo rifugio dall’agitazione frenetica di Seul. Lee Hang-bok, il cui pseudonimo letterario era Baeksa, ha anche dato il nome alla valle, che è chiamata Baeksasil. Nel gennaio del 2008 la valle è stata scelta dal governo centrale come una delle aree paesaggistiche più belle della Corea.

A differenza della valle che esso domina dall’alto, il monte Baegak (백악산 ), chiamato anche monte Bugak, è stato riconosciuto come un baluardo di Seul per più di 600 anni, da quando il fondatore della dinastia Yi di Joseon scelse la città come sua capitale. Baegak significa “roccia bianca”, così chiamata per il granito luccicante che ne costituisce il picco. La montagna, assieme al monte Inwang, è ricca della storia del regno di Joseon. Più famoso della valle stessa è il «padiglione del lavaggio delle spade», Segeomjeong (세검정 ), dove la leggenda vuole che i sostenitori del re Injo, sedicesimo re di Joseon, che regnò dal 1623 al 1649, lavassero le loro armi dopo aver eliminato i rivali del loro patrono.


Il masso con la scritta
Baek seok dong cheon
 
che si legge da destra a sinistra

Salendo da Segeomjeong in Buam-dong, a nord del monte Baegak, passate sotto le rovine della villa di Baeksa, che sta vicino a uno stagno, con una vista spettacolare sulle montagne e le vallate che si distendono davanti ad essa. È semplicemente sbalorditivo vedere come questo paesaggio panoramico possa rimanere così incontaminato perfino con 10 milioni di persone che vivono praticamente a due passi da esso. Le pietre angolari e le fondamenta di antiche case si trovano sotto grandi alberi centenari, indisturbate per secoli.

Scendendo dal picco ci si imbatte in un enorme masso circondato da un boschetto all’altezza dell’ingresso superiore alla valle. Sul masso sono incisi i quattro caratteri Baek seok dong cheon (che si leggono da destra a sinistra). Baegseok 백석 significa “masso bianco” e i due caratteri Dongcheon 동천 , che presi singolarmente significano “villaggio” e “cielo”, si riferiscono al paesaggio di monti e valli che si vedono da quella zona. Nel loro insieme, i quattro caratteri evocano una bella e misteriosa utopia. C’è da chiedersi perché questo segnale si trovi nella parte superiore della valle e non all’ingresso, vicino ai piedi della montagna. Si immagina che le persone influenti che costruirono le loro ville e i loro padiglioni nella valle possano essere vissute ai piedi del monte Inwang o del monte Baegak sul lato occidentale del Palazzo Gyeongbok, per cui fecero incidere il segnale nella parte superiore e più panoramica della valle, perché avrebbero dovuto salire sul costone per raggiungerlo.


Il percorso è in vari punti ricoperto da un camminamento protetto

La salita dal parco Sajik attraverso il campo di tiro con l’arco Hwanghakjeong per Jahamun, la piccola porta settentrionale dell’antico muro fortificato di Seul che resta ancora intatta, e poi nel Baekseok Dongcheon fra gli alberi del monte Baegak sembra essere lo stesso percorso di cui il principe Anpyeong sognava e che l’artista Angyeon usò come modello per il suo Mongyudowondo, che rappresenta un paradiso in terra.

Il principe Anpyeong era il terzo figlio di Sejong il Grande, quarto re di Joseon che regnò dal 1418 al 1450. Questo principe aveva una villa chiamata Mugyejeongsa a Buam-dong, subito fuori dalla porta Jahamun, ed era noto come uno dei quattro maestri calligrafi del regno di Joseon. Era anche un abile poeta e pittore. Il 20 aprile del 1447 il principe Anpyeong sognò di camminare attraverso un bel villaggio di fiori di pesco dove dei mitici eremiti avevano costruito le loro case. Fece visita al famoso artista Angyeon a cui spiegò il sogno. In tre giorni Angyeon completò il dipinto Mongyudowondo. Il principe Anpyeong continuò a cercare questa utopia taoista per tutta la vita. Ma, qui sulla terra, i luoghi più vicini alla sua idea rimasero il monte Baegak e il monte Inwang.


Il tempio Gilsang è uno dei tesori nascosti del monte Baegak

L’escursione da Inwang a Baegak

Il percorso boschivo dal parco Sajik a Jongno fino al Centro comunitario del distretto di Seongbuk attraverso Palgakjeong e la porta Jahamun offre viste eccellenti del monte Samgak. Questo bel percorso domina lo spettacolare profilo di Seul e la stessa montagna che circonda la parte settentrionale della città come un paravento pieghevole. Con il percorso su un cammino impalcato lungo i contorni della montagna, a un’altezza che va da 200 a 300 metri, chiunque, giovane o vecchio, può godersi la passeggiata di meno di tre ore che dal parco porta al Centro comunitario.

Se state cercando qualcosa di più impegnativo e avete più tempo a disposizione, potete salire sul monte Inwang e poi sul monte Baegak, che nel 2009 è stato aperto al pubblico. Entrambi i percorsi montani sono chiusi dopo il tramonto e, prima di salire sul monte Baegak dal quale si vede direttamente Cheong Wa Dae, la residenza del Presidente della Corea, si deve presentare un proprio documento di identificazione all’ufficio della sicurezza.

Il percorso boschivo del monte Inwang


Il paesaggio urbano che si intravede attraverso le foglie del bosco
Il parco Sajik è situato a 3-4 minuti dall’uscita 1 della stazione di Gyeongbokgung sulla linea 3 della metropolitana. Dentro il parco si trovano le tavolette commemorative dei re di Joseon: una camminata attraverso il parco è come una gita attraverso 600 anni di storia coreana. Un altare posto in un angolo presso l’ingresso principale onora le divinità del suolo e delle granaglie.

Il percorso in salita inizia appena si sono superati Hwanghakjeong, un padiglione che un tempo era un sacrario dedicato a Dangun, il mitico fondatore della Corea, e il campo di tiro con l’arco nazionale. La maggior parte del percorso boschivo del monte Inwang è oggi l’autostrada sopraelevata Inwang, una strada asfaltata lungo la montagna. Gli escursionisti di solito si allontanano dall’asfalto per visitare piccoli picchi lungo il percorso, ma la parte più bella della camminata è la vista del monte Baegak all’ingresso del parco Cheongun, che comprende la città col monte Namsan in distanza e in primo piano il palazzo Gyeongbok e la Casa Blu (residenza presidenziale), mentre le mura della fortezza che collegano il padiglione Cheongun e la porta Jahamun spiccano chiaramente lungo il picco Bohyeon del monte Samgak.

Il percorso boschivo del monte Baegak

Una strada lastricata che si stende per circa un chilometro viaggia lungo un crinale dalla porta Jahamun al sentiero del monte Baegak. Lungo la strada, potete fermarvi al museo Whanki. La valle di Baeksasil può anche essere raggiunta partendo di qui, grazie a un percorso di 400 metri oltre il tempio Eungseon. Il caffé Sanmotoonge offre vedute sia del monte Inwang che del monte Baegak, mentre i crinali del monte Samgak si stendono dal picco Hyangno a Bibong e Bohyeonbong.

Il muro della fortezza che si stende su un crinale fino alla cima del monte Baegak si può vedere chiaramente dalla testa del sentiero, mentre la parte occidentale del percorso boschivo del Baegak, parallelo all’autostrada Bugak, offre delle belle viste del monte Inwang. I crinali meridionali del monte Samgak che vanno verso nord sono un altro punto notevole. Un sentiero si divide e porta giù alla valle Baeksasil appena prima del padiglione Palgak, oltre il quale una strada laterale porta a Jeongneung, alla porta Sukjeongmun e a Seongbuk-dong. Seguite questa strada per 200 metri per raggiungere il tempio Gilsang. Il padiglione Palgak è un posto eccellente per fermarsi a riposare. Vi sono un ristorante, un caffé, un chiosco, toelette e parcheggio. Una navetta fa la spola tra qui e l’edificio Kyobo a Sejong-no nel centro di Seul.


Tratto da “Exploring a Prince’s Heaven on Earth”, in Korea, Luglio 2009. Testo originale di Kim Woo-seon, fotografie di Oh Sang-min. Il Korea Culture and Information Service, si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo