Ventagli tradizionali
Un'armonia di saggezza, stile e bellezza


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a tempi immemorabili la gente usa una varietà di strumenti per adattarsi al cambiamento delle stagioni. In passato, durante l'estate, ci si serviva del vento per rinfrescarsi nel caldo soffocante. Il vento creato con la mano o con un pezzo di carta può offrire qualche sollievo e il ventaglio è un'applicazione di questo semplice principio.

I ventagli occidentali di un tempo erano fatti di seta e coperti completamente di disegni, e le costole del ventaglio erano decorate d'avorio, oro o argento. La struttura era qualche volta ornata di frange: tali ventagli erano popolari fra l'aristocrazia di Francia e Inghilterra.

A differenza dei ventagli occidentali, i ventagli tradizionali coreani mettono in risalto la bellezza delle linee più semplici. Anche i ventagli rotondi (piatti e rotondi, con manico) presentano una bellezza artistica eccezionale e le loro costole e venature curve hanno in sé un qualcosa di affascinante.

Il ventaglio piatto è fatto di carta e di bambù. La carta coreana, ottenuta dal gelso, è l'ideale per la fabbricazione dei ventagli, e il bambù è duraturo e si fende facilmente, permettendo la creazione di ventagli robusti e duraturi, ma nello stesso tempo leggeri e molto belli.

I resti più antichi di un ventaglio mai rinvenuti in Corea sono rappresentati da un manico di ventaglio laccato scoperto in una tomba a Daho-ri, Uichang-gun nella regione Kyŏngsang-namdo. Basandoci su questo reperto, possiamo affermare che i ventagli erano già in uso nella penisola coreana attorno al terzo o quarto secolo a.C. La pittura murale della tomba Anak numero 3 a Yuseol-ri, Anak-gun, nella regione Hwanhae-do in Nord Corea, mostra una figura che tiene in mano un ventaglio di piume. Ciò indica che ventagli fabbricati con piume d'uccello esistevano prima del quarto secolo avanti Cristo. Inoltre, la Storia dei Tre Regni registra che un re del regno di Paekche Posteriore offrì al re T'aejo di Koryŏ un ventaglio di penne di pavone. Questa registrazione testimonia che attorno all'anno 918 si importavano penne di pavone per farne ventagli.

Il ventaglio più antico tuttora esistente in Corea è un ventaglio di seta (tesoro numero 451) che fu usato dal re Kongmin di Koryŏ.

Fu però solo con l'invenzione della carta che i ventagli divennero opere d'arte con una varietà di forme e di tecniche. Dal momento che la carta tipica coreana è particolarmente resistente e leggera, risulta essere il materiale perfetto per la fabbricazione dei ventagli.

La superiore tecnologia coreana della fabbricazione dei ventagli portò alla creazione di modelli ripiegabili (ventagli che si possono aprire e chiudere) durante il periodo Koryŏ (918-1392) e queste tecniche furono poi dalla Corea trasmesse alla Cina e al Giappone. I diplomatici cinesi di quel periodo consideravano un onore ricevere un ventaglio di Koryŏ decorato con un dipinto o con un'opera calligrafica. L'arte della creazione dei ventagli continuò poi a fiorire in Corea fino alla metà del periodo Chosŏn (1392-1910).

Data questa lunga tradizione, è naturale che esistessero usanze e costumi particolari che avevano a che fare con i ventagli. Dalla metà del periodo Koryŏ fino alla fine del periodo Chosŏn era di moda regalare un ventaglio alla festa del Tano (quinto giorno del quinto mese del calendario lunare), quando cominciava il caldo dell'estate. Perfino il re ordinava a tutti i fabbricanti di ventagli del paese di produrre per lui dei ventagli Tano da distribuire ai propri vassalli. I vassalli che ricevevano questi doni ingaggiavano poi famosi artisti o scrittori per far dipingere sui ventagli paesaggi, opere calligrafiche o poesie.

Le donne in casa di solito usavano ventagli rotondi, mentre gli uomini usavano ventagli pieghevoli quando uscivano. Un uomo si considerava pronto per uscire di casa solo quando aveva un ventaglio in mano. I ventagli non venivano portati con sé solo d'estate, ma anche d'inverno. Venivano usati per bloccare il vento freddo o la polvere, e se ci si imbatteva per la strada in una persona che non si desiderava incontrare, si considerava preferibile coprirsi la faccia con il ventaglio, piuttosto di allontanarsi.

Quando si cantavano poesie o canzoni, i ventagli erano usati per tenere il ritmo o venivano aperti e chiusi in certi momenti, e si dice che servissero anche per difendersi, per cui erano molto apprezzati dai gentiluomini del tempo.

Per un certo periodo furono anche istituite delle leggi sull'uso dei ventagli: solo alle persone di alto rango era permesso usare grandi ventagli pieghevoli, mentre alle donne non era permesso usare neppure i ventagli pieghevoli più piccoli. Si ammetteva, comunque, che le kisaeng (cortigiane) e le sciamane dovessero usare i ventagli come parte della loro professione, per cui per esse si faceva un'eccezione.

I manici dei ventagli erano decorati con disegni significativi. Venivano anche inseriti dei disegni nella parte del manico che si univa alla superficie di bambù e carta, e questo serviva sia a rinforzare il ventaglio, che ad aumentarne la bellezza. Anche il perno usato per tenere insieme il ventaglio veniva decorato e, attraverso un foro nel manico, erano inseriti dei lacci legati con nodi elaborati e decorati con piccoli ornamenti. Questi erano i prodotti di una cultura del ventaglio che amava il tempo libero, il decoro e un certo stile.

Nei manici dei ventagli venivano incisi vari disegni e il loro significato variava a seconda del tipo di figura. La maggior parte delle immagini di piante simboleggiava la buona fortuna o molti discendenti: le decorazioni comprendevano disegni di melograni, funghi dell'immortalità, pesche, bambù e fiori di loto. I disegni di fenici, pipistrelli, draghi, gru, farfalle, anitre e insetti erano considerati di buon auspicio.


Tratto da “Traditional Fans”, in Pictorial Korea, settembre 2004. Senza indicazione dell'autore del testo e delle foto. Pubblicato con autorizzazione del Korea Information Service, che si riserva il copyright sull'intero contenuto della rivista. Riferimento: Korea.net.

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© Valerio Anselmo